"T." di Taittinger: Virginie T. e i suoi Champagne in sottrazione

Una storia al contrario quella della figlia di Catherine de Suarez d'Aulan, ex proprietaria di Piper- Heidsieck e di Claude Taittinger, frutto della somma di tanti ''segni meno'' che hanno portato alla fondazione di un marchio proprio , distribuito in Italia da Proposta Vini. E dal 2015 la "Grande Dame" non è più sola: con lei il figlio 32enne Ferdinand Pougatch, in qualità di chef de cave

13 marzo 2024 | 14:51
di Davide Bortone

A volte è il colore degli occhi. Altre, quello dei capelli. O ancora: l’altezza, il carattere. Ma se nelle vene hai lo Champagne e tua madre è Virginie Taittinger - alias Virginie T. - figlia di Catherine de Suarez d'Aulan, ex proprietaria di Champagne Piper-Heidsieck, e di Claude Taittinger, ex presidente dell'omonima maison di Reims, a dividerti dal tuo stesso sangue potrebbe essere qualcosa che non ha nulla a che fare con la genetica: come voler optare, o meno, per lo svolgimento della malolattica sui vini base. Cavilli enologici che diventano colore attorno al mito, ridotti con semplicità e garbo assoluto a una questione di gusto. Dettagli di poco conto per una delle “Grande Dame” dello Champagne, che nel 2015 ha fortemente voluto il figlio 32enne Ferdinand Pougatch come chef de cave della propria “boutique maison” di Sillery - ai piedi della Montagne de Reims - dopo gli studi alla McGill University di Montréal, in Canada, e un’esperienza di 3 anni a New York, nel settore wine&spirits. Nella gamma da 80 mila bottiglie di Virginie T. - distribuiti in Italia da Proposta Vini della famiglia Girardi - convivono di fatto spumanti vicini al gusto di entrambi. Più morbidi e rotondi per lei (malolattica sì) e più taglienti e verticali per lui (malolattica no).

A Milano «per raccontarsi», più che per raccontare i propri Champagne, davanti ai piatti ricercati del ristorante L’Alchimia*, Virginie Taittinger ha svelato i segreti di una maison di taglio sartoriale, votata alla qualità assoluta e al desiderio di lasciare esprimere il giovane Ferdinand: «In Champagne c’è poco da innovare. Le uve sono predefinite rigidamente e il territorio è quello. La vera sfida è rimanere al passo coi tempi, rispondendo in vigna e in cantina alle sfide del cambiamento climatico e dei mercati, incontrando il gusto delle nuove generazioni senza perdere di vista la tradizione». Poche parole ma dosate, misurate al centilitro, quelle di Virginie T., madre “leggera” per Ferdinand, nonostante un passato familiare che è un macigno, in termini di prestigio, responsabilità e visibilità. Una storia al contrario, la sua. Frutto della somma di tante sottrazioni.

Virginie T., dagli esordi col padre alla propria maison

Jacques, Ferdinand e poi Yolande Kunkelmann, nonna di Virginie, sono stati i proprietari di Piper-Heidsieck dal 1851 al 1988. La nota casa è stata acquisita nel 1932 da Pierre Taittinger e gestita da Claude Taittinger, padre di Virginie, dal 1960 al 2006. «La vita, all’epoca - racconta la Grande Dame emozionata - era piuttosto facile: lavoravo sodo, con mio padre rimasto nel ruolo di ceo per 46 anni, a controllare ogni mia mossa. Ogni tanto sparivo, perché avevo bisogno di prendermi qualche giorno di riposo che lui non mi avrebbe concesso… A fine mese prendevo il mio bello e meritato stipendio ed ero felice così». È il 1986 quando Virginie Taittinger entra a far parte dell'azienda: «Al fianco di mio padre per 21 anni ho appreso tutte le competenze legate alla produzione e alla commercializzazione internazionale dello Champagne, nonché di altri vini spumanti in California e nella Val de Loire. Nel 2006 ho deciso così di intraprendere una nuova avventura fondando il marchio Virginie T., con il desiderio che ogni mia cuvée regalasse un'emozione indimenticabile, in grado di sorprendere e toccare i sensi».

Sottrarsi a una storia “di sangue” già scritta e passare dalla poltrona al magazzino non è da tutti. Ma il desiderio di iniziare a sottrarre per aggiungere è talmente forte da esplicarsi in quella “T” puntata. Un nome che dice tutto. «L’inizio da imprenditrice indipendente è stato un disastro - ammette Virginie Taittinger, oggi splendida 62enne -. Avevo sottovalutato diversi aspetti, come la scelta dei cartoni migliori per delle spedizioni che non si basavano più su ordinativi di interi pallet, bensì di cartoni. Le bottiglie spedite si rompevano prima di arrivare a destinazione, così decisi di rivoluzionare anche il packaging, parlando con qualcuno che se ne intendesse».

Meno quantità, maggiori responsabilità e, soprattutto, uno Champagne con un volto, il suo, poi divenuti due con l’ingresso del figlio Ferdinand in azienda, circa dieci anni fa. «È un privilegio raro e bellissimo per una madre avere l'opportunità di condividere il proprio savoir-faire con il figlio”. Pressoché un unicum nella storia della denominazione francese. Ad essere “sottratte”, questa volta dal mercato, sono anche le bottiglie. Virginie T. effettua per filosofia solo lunghi affinamenti, trattando in sostanza tutta la gamma come “Cuvée prestige”, con un minimo di cinque anni di affinamento sui lieviti.

Gli Champagne Virginie T.  e i piatti del ristorante L’Alchimia*

Virginie T. si presenta al ristorante e lounge bar L’Alchimia* di Alberto Tasinato con la leggerezza della consapevolezza e la voglia, estrema, di andare per una volta «al di là dei calici e delle schede tecniche». Obiettivo più che mai centrato. Gli abbinamenti con gli Champagne della casa, studiati in collaborazione con il figlio Ferdinand, funzionano molto bene. Unica eccezione il coniglio di Carmagnola alla Wellington con patate schiacciate al limone, che risulta troppo delicato per il Brut Rosé corposo e “vinoso” della maison, voluto così dallo chef de cave che vinifica la base “come un rosso di Borgogna”: suo il 35% della cuvée, dominata da un 55% di Chardonnay e saldata da un 10% di Pinot Meunier, utilissimo alla causa. «Mi aspettavo tra gli ingredienti la mostarda - ammette Ferdinand, incalzato sul pairing da Italia a Tavola - che in Francia non manca mai in accompagnamento al coniglio». Il consiglio è quello di osare (e parecchio), nell’abbinamento con questo rosé.

Sublime, invece, l’abbinamento tra il risotto con riduzione di Champagne e zafferano e finto ossobuco di tonno con il Brut 2009 Virginie T.: concordanza di rara finezza e complessità d’esecuzione. Tra gli Champagne, tutti molto centrati ed esplicativi della duplice filosofia aziendale, tra morbidezze e verticalità, colpiscono in particolare l’Extra Brut Blanc de Noirs 2015 - sulla parmigiana di melanzane in brodo - e il Brut Grand Cuvée V2 6 ans, buono anche da solo ma in grado di fare da valida spalla allo “Sbarco Lunare”, il dolce de L’Alchimia* costruito attorno - anzi, dentro - una sfera di cioccolato fondente, con mousse di cioccolato Yvoire, kiwi, lime e mandorle. Nota a parte merita il Brut Virginie T. servito come aperitivo, in accompagnamento a golosissimi “bites” dello stellato di viale Premuda, 34: vino che abbina in maniera deliziosa la sapidità di Verzy e la grassezza delle note di pasticceria, costituendo così una fulgida definizione di “Champagne tutto pasto”. La prova provata che la maison Virginie T. è un po’ lo specchio della vita: tutta una questione di malolattica sì, o malolattica no.

Champagne Virginie T. Brut

Prima etichetta lanciata sul mercato dalla maison, Virginie T. Brut incarna perfettamente il know-how della cantina. Il blend di uve provenienti da vitigni Premiers et Grand Cru dei vigneti della Montagne de Reims, della Côte des Blancs, e della Valle della Marna, con prevalenze di Pinot Nero (67%) danno a questo Champagne freschezza e profondità. Imbottigliato nel 2011 e affinato minimo 5 anni in cantina, Virginie T. Brut ha raggiunto oggi una maturità ottimale. Ideale per accompagnare piatti come rana pescatrice, risotto ai funghi e formaggi. Prezzo al pubblico (in enoteca) a partire da 57 euro.

Champagne Virginie T. Extra Brut Blanc de Blancs

Chardonnay in purezza, dosato Extra Brut, Virginie T. Blanc de Blancs è ottenuto dalle uve provenienti da diversi comuni, su tutti Cramant e Mailly. Un blend delicato ed elegante, mai uguale di anno in anno, per espresso desiderio e filosofia della maison, che in annate straordinarie come il 2014 e il 2015 ha dato il meglio di sé. Ben si abbina a piatti come sogliola alla mugnaia, capesante alla griglia, sashimi e spaghetti alla carbonara. Prezzo al pubblico (in enoteca) a partire da 88 euro.

Champagne Virginie T. Brut Nature Vintage 2009

Senza dosaggio, Virginie T. Brut Nature Vintage 2009 esprime l’eccezionalità dello Champagne e della sua longevità. Frutto di un’annata molto calda, è affinato per dieci anni. Si sposa benissimo con sashimi di salmone, frutti di mare alla griglia e cotoletta alla milanese. Prezzo al pubblico (in enoteca) a partire da 93 euro.

Champagne Virginie T. Extra Brut Blanc de Noirs 2015

La vera sorpresa della giornata. Espressione della purezza delle uve Pinot Nero (66%) e Pinot Meunier (34%) dell’eccezionale annata 2015, Virginie T. Extra Brut Blanc de Noirs è una “limited edition” di rara profondità, in grado di bilanciare eleganza e nerbo. È il frutto della vinificazione di singole parcelle di uve provenienti principalmente dal Village Grand Cru de Verzenay, con dosaggio molto basso (Extra Brut 4gr/l). Freschezza, verticalità e mineralità, oltre alle note di frutti rossi dei Pinot Noir di razza, consigliano l’abbinamento con crostacei, pescato (anche fritto) e sashimi. Prezzo al pubblico (in enoteca) a partire da 87 euro.

Champagne Virginie T. Rosé Brut

Uno Champagne dovuto alla particolare visione di Ferdinand Pougatch, libero di esprimersi sotto l’ala della madre Virginie Taittinger. Un rosé intenso e di buona struttura, che suggerisce per l’appunto abbinamenti di pari livello, senza timori reverenziali. Le uve Chardonnay (55%), Pinot Noir (35%) e Pinot Meunier (10%) provengono da Bouzy. Affinamento di più di 6 anni con il quale lo Champagne raggiunge un equilibrio perfetto tra maturità, freschezza e struttura. Salmone grigliato, petto d’anatra, formaggi e dolci come il crumble ai frutti rossi sono l’ideale: con questa etichetta vince chi osa. Prezzo al pubblico (in enoteca) a partire da 68 euro.

Champagne Virginie T. Brut Grand Cuvée V2 6 ans

L’altra superstar della maison. Autentica eccellenza della Maison Virginie T., è il risultato di una selezione accurata di uve Pinot Nero, Pinot Meunier e Chardonnay provenienti da 15 cru distinti, tra cui 11 Grand e Premier Cru. Questo Champagne proviene dall'eccezionale annata del 2008, con l'integrazione del 15% di vini di riserva del 2007. Dopo un lungo affinamento in cantina di 6 anni (da qui il nome “6 ans”), il vino raggiunge la maturità necessaria per esprimere appieno il suo complesso potenziale aromatico. Si sposa con piatti di pesce, formaggi e cucina orientale, ma è ottimo anche da solo e ha dimostrato di poter funzionare con dolci cremosi e saporiti come lo “Sbarco Lunare” del ristorante L’Alchimia* di Milano. Prezzo al pubblico (in enoteca) a partire da 104 euro.

Champagne Virginie T.
Rue D'Alger 3 - 75001 Paris
Tel. +32 2 733 45 18

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