La strada dei vigneti alpini Francia e Italia firmano l’accordo Alcotra
Nell’ambito di Alcotra, Programma europeo di cooperazione tra Francia e Italia, nasce la Strada dei vigneti alpini, progetto frutto della collaborazione tra Valle d'Aosta, Torino e il territorio della Savoia
24 novembre 2017 | 15:12
di Piera Genta
In provincia di Torino, nel Canavese, a Carema tornerà a nuova vita la “Gran Masun”, una cassaforte tardo-medievale risalente al 1404, che diventerà una tappa fondamentale per gli amanti della viticoltura e del territorio. I tre piani sottoposti ai vincoli della Soprintendenza sono stati acquisiti dal Comune, che ha intenzione di realizzare al piano terra una cantina da dedicare alle degustazioni. Negli altri piani si svilupperanno spazi che “racconteranno” in un museo multimediale interattivo la storia della vitivinicoltura eroica del Canavese.
A Pomaretto all’imbocco della Val Germanasca sarà possibile recuperare alcuni “ciabòt” presenti in un vigneto dimostrativo da cui proviene il “Ramìe” Doc, una delle perle enologiche del Pinerolese. Le vigne da cui proviene l’uva vinificata nel Ramìe sono state impiantate con grande fatica nei secoli scorsi a una quota tra i 600 e i 900 metri, lungo pendii estremamente ripidi, contraddistinti da terrazzamenti a secco.
La tradizione vinicola locale risale all’epoca medievale e, anche se con grande fatica, ha resistito alla diffusione della filossera alla fine del XIX secolo, per poi rinascere nel secondo dopoguerra raggiungendo discreti livelli qualitativi. Il recupero dei terrazzamenti abbandonati e il superamento della produzione per il semplice autoconsumo sono però recenti, anche se la denominazione Doc nell’ambito della famiglia “Pinerolese” risale al 1996. Nel 2003 l’Assessorato all’agricoltura e montagna della Provincia di Torino finanziò la costruzione di una monorotaia per facilitare il lavoro e la vendemmia.
Il piano di attività è molto intenso e prevede uno studio di marketing integrato, l’identificazione e la diffusione dei valori comuni e condivisi da abitanti e operatori economici dei territori viticoli. Si guarderà poi al paesaggio e alle eccellenze del patrimonio esistente, attraverso lo studio, la conservazione e il recupero del territorio vitato per valorizzarne i panorami e a seguire lo sviluppo di nuovi itinerari di scoperta enoturistica e alla valorizzazione dei luoghi emblematici e del patrimonio storico. Lo strumento principale per la fruizione dei territori sarà una App che offrirà informazioni sull’offerta turistica dei tre territori. Non mancheranno azioni di sensibilizzazione, promozione e formazione degli operatori, e la sperimentazione di nuovi prodotti turistici passerà anche attraverso l’ideazione e l’organizzazione di nuove iniziative e manifestazioni, da coordinare tra loro grazie a una effettiva programmazione transfrontaliera.
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Alberto Lupini