Il comparto degli spirits mostra una crescita del +2,1% rispetto al periodo pre-Covid, con un valore di 689 milioni di euro riferito alle vendite dei grossisti (+6,4% rispetto all’ultimo anno). Questo è quanto emerge dal convegno “Gli scenari del beverage e l’evoluzione della mixology. Numeri, analisi, mercato", tenutosi a Beer&Food Attraction, l’evento organizzato da Italian Exhibition Group alla Fiera di Rimini.
Spirits, i numeri: il gin guida la crescita
Secondo i dati forniti da Circana, nel 2024 gli spirits hanno registrato un totale di 343 milioni di atti di acquisto, con i cocktail che hanno dominato la scena, rappresentando ben 146 milioni di acquisti. Tra le diverse tipologie di consumo, il segmento dell'aperitivo è quello che ha visto una crescita più significativa, arrivando a costituire il 46% del totale delle vendite.
Nel complesso, il comparto degli spirits ha visto una crescita complessiva, non solo grazie alla popolarità crescente degli aperitivi alcolici e del gin (che insieme rappresentano il 55% del totale delle vendite), ma anche grazie a un aumento dei consumi di altre categorie di liquori. Lo sviluppo positivo è infatti principalmente alimentato dal gin, che nel 2024 ha visto una crescita particolarmente significativa, pari al 15% rispetto all'anno precedente, consolidando ulteriormente la sua posizione di leader tra le categorie di spirits. I digestivi alcolici, ad esempio, hanno registrato una crescita del 10,2%, mentre la vodka ha visto un aumento del 8,7%. Il rhum è cresciuto del 4,8%, mentre il whisky ha registrato un incremento più contenuto, attestandosi al 2,6% delle vendite totali di spirits.
Questo scenario evidenzia come gli italiani stiano privilegiando il momento dell'aperitivo, che continua a essere un rituale sociale molto radicato. D'altra parte, il consumo durante la cena e il post-serata ha mostrato un lieve calo. Questo trend è stato influenzato dal fenomeno del "trading down", che riflette una maggiore attenzione alla spesa da parte dei consumatori, che tendono a ridurre i costi optando per prodotti più economici, soprattutto a causa dell'inflazione e dei rincari legati al carovita.
Spirits, i trend: sempre più popolari i cocktail alla spina
Secondo i trend recentemente emersi e riportati da Bargiornale, uno degli sviluppi più interessanti nel settore degli spirits riguarda la crescente popolarità dei cocktail alla spina, ovvero quelli già pronti e miscelati, che rappresentano una vera e propria novità per il mercato italiano. Questo segmento ha raggiunto un valore di 100 milioni di euro in Italia, con una crescita significativa del 15% nell'ultimo anno. La diffusione dei cocktail alla spina risponde alla richiesta di convenienza e qualità, permettendo ai consumatori di gustare drink complessi e ben preparati in modo rapido, senza la necessità di una preparazione manuale. Questo trend, infatti, sta coinvolgendo sia i bar che gli eventi pubblici, in cui la velocità e l’efficienza sono cruciali, pur mantenendo un'alta qualità del prodotto.
Un altro fenomeno che sta prendendo piede a livello globale è quello delle bevande low&no alcol, una tendenza in forte espansione, soprattutto tra i giovani consumatori. In Europa, secondo i dati emersi durante il talk, il 20% dei consumatori tra i 18 e i 35 anni afferma di preferire bevande senza o con basso contenuto alcolico almeno una volta alla settimana. Questo dato evidenzia un cambiamento nei comportamenti di consumo, con un numero crescente di persone che scelgono di ridurre o eliminare l'alcol dalla propria dieta, a causa di una crescente attenzione alla salute, ma anche per il desiderio di una maggiore moderazione nei consumi.
Negli Stati Uniti, la tendenza verso il low&no alcol è ancora più marcata, con un tasso di crescita medio annuo del 7%, un dato che ha contribuito a far crescere il valore di questo mercato a 10 miliardi di dollari. Questo fenomeno sta trasformando il settore delle bevande, con una crescente disponibilità di alternative senza alcol che non solo rispondono a un'esigenza di salute, ma soddisfano anche una ricerca di nuovi gusti e esperienze sensoriali, favorendo così un ulteriore ampliamento delle scelte di consumo nei locali e nei supermercati.
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Alberto Lupini
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