Società malata? 202.800 euro per un vino (Romanée-Conti '79)
In un periodo in cui la fame è una preoccupazione reale, anche italiana, a Ginevra una bottiglia di vino è stata battuta alla "modica cifra" di 200mila euro. Miracoli del capitalismo 'malato'
01 aprile 2020 | 08:34
di Gianni Paternò
Vini da collezionisti all'asta per centinaia di migliaia di euro
Chiaramente quella che ha destato più interesse è stata la mathusalem del 1979, rarissima ed ancora in ottime condizioni, questa la descrizione nel sito della casa d’aste Baghera Wines: “Aspetto molto bello. Capsula di cera danneggiata nella parte superiore, il sigillo del Domaine de la Romanée-Conti rimane leggibile. Cappuccio leggermente rialzato. Etichetta con l'impronta stampata in verde Divieto di esportazione negli Stati Uniti. Etichetta leggermente marcata. Livello del vino a 5 cm sotto la base della cera”.
La Maison francese è comunque abituata a prezzi da gioielleria per i suoi vini, che più che bersi si collezionano. Proprio 2 anni fa avevamo scritto che una bottiglia di Romanée-Conti Grand Cru Cote de Nuits era stata acquistata a 127.970 dollari. Miracoli del capitalismo.
Chissà se il possessore fortunato, non perché l’abbia acquistata bensì perché è talmente ricco da acquistare 6 litri di vino al prezzo medio di un appartamento, la berrà? Sicuramente no, anche perché sarebbe meno buono di un ottimo Pinot Noir con un’età più giovanile, magari di un’analogo Romanée-Conti del 2001 per cui spenderebbe circa 14mila euro.
Per informazioni: www.bagherawines.com
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Alberto Lupini