Siddùra, il vino che seduce
A Siddùra, nelle vallate vicino al paesino medioevale di Luogosanto (Ss), nel cuore della Gallura, c’è uno spicchio di Sardegna che seduce il mondo con un’arma infallibile: la qualità del suo vino
30 giugno 2019 | 10:38
Un sogno diventato realtà quando Siddùra, azienda vitivinicola nata dalla passione per la Sardegna dell’impresario tedesco Nathan Gottesdiener e dell’imprenditore sardo Massimo Ruggero, ha conquistato un posto nella classifica mondiale dei vini migliori. Complici il sole, il vento e il terroir di quest’isola meravigliosa. Il microclima, così diverso e così perfetto, si ritrova nei vini.
Un connubio incantevole di aromi e di profumi che a Siddùra si sviluppano su 37 ettari di vigneto che danno vita ad una collezione di nove vini: i vermentini di Gallura Docg Spèra, Maìa e Bèru, il cannonau rosato Nudo, i cannonau (Doc e Riserva) Èrema e Fòla, il Cagnulari Bàcco, l’internazionale Tìros e il passito Nùali. La filosofia di produzione di tutti i vini è basata sulla convinzione che la produzione inizia nel vigneto, essendo il vino un vero riflesso del suo terroir.
«Questa linea - commenta Massimo Ruggero, amministratore delegato della cantina - influenza tutti gli aspetti della produzione: raccolti limitati per garantire la massima qualità, vendemmia selettiva a mano, micro vinificazione e invecchiamento nelle migliori botti francesi di quercia». È in questo scenario che si integrano tradizione e innovazione.
Il vermentino di Gallura, famoso in tutto il mondo, solo in questa porzione di Sardegna assume la denominazione Docg. Bèru è l’evoluzione di questo vitigno: strutturato, ha conquistato i palati dei 280 esperti del “Decanter world wine awards”, conquistando la medaglia di platino. È la prima volta, nella lunga storia del concorso, che un vermentino di Gallura raggiunge la vetta della classifica andando a posizionarsi tra i migliori vini del pianeta, con un punteggio importante: 97 punti su 100. Bèru 2016 è un vermentino longevo. Dal Dwwa arriva anche un altro riconoscimento per un altro vino prodotto da Siddùra: Nùali, passito di moscato, al quale sono stati assegnati 95 punti su 100 e la medaglia d’oro.
Per informazioni: www.siddura.com
Panorama a Siddùra
Un connubio incantevole di aromi e di profumi che a Siddùra si sviluppano su 37 ettari di vigneto che danno vita ad una collezione di nove vini: i vermentini di Gallura Docg Spèra, Maìa e Bèru, il cannonau rosato Nudo, i cannonau (Doc e Riserva) Èrema e Fòla, il Cagnulari Bàcco, l’internazionale Tìros e il passito Nùali. La filosofia di produzione di tutti i vini è basata sulla convinzione che la produzione inizia nel vigneto, essendo il vino un vero riflesso del suo terroir.
Massimo Ruggero
«Questa linea - commenta Massimo Ruggero, amministratore delegato della cantina - influenza tutti gli aspetti della produzione: raccolti limitati per garantire la massima qualità, vendemmia selettiva a mano, micro vinificazione e invecchiamento nelle migliori botti francesi di quercia». È in questo scenario che si integrano tradizione e innovazione.
La collezione Siddùra
Il vermentino di Gallura, famoso in tutto il mondo, solo in questa porzione di Sardegna assume la denominazione Docg. Bèru è l’evoluzione di questo vitigno: strutturato, ha conquistato i palati dei 280 esperti del “Decanter world wine awards”, conquistando la medaglia di platino. È la prima volta, nella lunga storia del concorso, che un vermentino di Gallura raggiunge la vetta della classifica andando a posizionarsi tra i migliori vini del pianeta, con un punteggio importante: 97 punti su 100. Bèru 2016 è un vermentino longevo. Dal Dwwa arriva anche un altro riconoscimento per un altro vino prodotto da Siddùra: Nùali, passito di moscato, al quale sono stati assegnati 95 punti su 100 e la medaglia d’oro.
Per informazioni: www.siddura.com
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