Siddùra, meno vetro nelle bottiglie per rispetto dell'ambiente

Massimo Ruggero, ad dell'azienda vitivinicola sarda, ne è convinto: «Nel mondo dell'agricoltura essere sostenibili è un dovere, non mero marketing». Anche l'irrigazione è relazionata all'effettivo bisogno della pianta

17 agosto 2021 | 11:15

Meno vetro, più sostenibilità. Siddùra, la cantina di Luogosanto, sceglie di diminuire il vetro utilizzato per le bottiglie di vino dell’intera produzione. Una decisione in linea con i principi di sostenibilità ambientale che da sempre caratterizzano la filosofia dell’azienda gallurese.

Bottiglie sostenibili

Solo vetro riciclato e dal peso massimo di 550 grammi. Le nuove bottiglie dei vini Siddùra entrano a pieno diritto all’interno della strategia dell’azienda di Luogosanto per la sostenibilità ambientale. Si tratta di un risparmio in termini di vetro di circa 100 grammi a bottiglia per l’intera produzione, che nel 2020 è stata di circa 250 mila bottiglie complessive. «Siddùra è nata con un’idea di sostenibilità ben precisa: nel mondo dell’agricoltura essere sostenibili è un dovere, non una scelta commerciale o di marketing - sottolinea Massimo Ruggero, amministratore delegato della cantina - Attenzione all’ambiente e diminuzione dell’impatto dei residui di lavorazione: ci avviciniamo sempre di più alla filosofia dei Paesi del Nord Europa. Da anni loro applicano questi principi per ridurre l’utilizzo di plastica, vetro e carta e su tutto il materiale di confezionamento dei prodotti agroalimentari».

Si tratta di un ulteriore passo verso la transizione ecologica dell’azienda, in linea con un percorso iniziato con l’applicazione di una serie di tecniche di risparmio nell’utilizzo delle risorse idriche e che arriva fino alla quasi totale eliminazione dei prodotti fitosanitari nella lavorazione dei campi.

 

 

Irrigazione intelligente, tanta acqua quanta le piante ne chiedono

Da anni Siddùra applica una metodologia di irrigazione intelligente, che consente di distribuire l’acqua nella misura necessaria alla crescita delle piante. In questo modo si evita anche il minimo spreco e si salvaguardano le risorse idriche. Sono le piante stesse, attraverso un sistema di sondine posizionate negli strati più profondi del terreno, a comunicare all’agronomo il quantitativo esatto di acqua della quale hanno bisogno. «Abbiamo dato la voce alle piante, che chiedono di aprire o chiudere il rubinetto in base alle loro reali esigenze», sottolinea Massimo Ruggero.

Microclima: altitudine, pendenza dei campi e vento di maestrale

Altitudine, pendenza dei campi e vento di maestrale. Sono questi i tre elementi che creano il microclima di Siddùra. Per controllare questo specifico microclima, la cantina di Luogosanto si avvale di una stazione meteo di monitoraggio che verifica il grado di umidità delle singole piante. Questo sistema consente quindi di prevenire eventuali malattie dei vigneti e agire per tempo in modo naturale, così da evitare l’utilizzo di prodotti fitosanitari.

 

 

La vendemmia, di altissima qualità

Proprio il peculiare microclima di Siddùra ha protetto i suoi vigneti dalle gelate primaverili, che spesso possono provocare una diminuzione della resa. «Nonostante le gelate abbiano colpito anche la Gallura, il sistema di protezione delle piante ha reagito con la nascita di nuove gemme - conferma Massimo Ruggero - Rispetto agli anni passati sembra che non ci sarà una vendemmia troppo anticipata, il microclima di Siddùra fa sì che esista, dal giorno alla notte, una escursione termica tale da attenuare gli effetti prodotti dalle alte temperature registrate durante il giorno. Questo sbalzo termico, dunque, prolunga i tempi di maturazione dei frutti delle piante. I vitigni stanno rispondendo bene, dobbiamo aspettare ancora qualche giorno per avere una esatta percezione della resa. Siamo certi però che anche quest’anno la qualità sarà altissima».

Per informazioni: www.siddura.com


 

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Alberto Lupini


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