Siccità e alte temperature minacciano la vendemmia: “Decisivi i prossimi giorni”

A dirlo è Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi. Fino a ora le viti hanno retto, ma se non dovesse piovere la situazione potrebbe precipitare. Intanto Coldiretti stima un -10% sulla produzione nazionale

01 agosto 2022 | 11:56

La siccità prolungata e le temperature altissime, che stanno caratterizzando questa estate 2022, rischiano di provocare gravi danni ad ogni settore del comparto agricolo e quindi anche al mondo del vino.

A confermarlo è il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, che spiega così quanto sta accadendo su tutto il territorio nazionale: «Il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova tutto il settore dell'agricoltura, parlando della viticoltura assistiamo a una stagione veramente anomala e straordinaria. Somiglia a quella del 2003, ma questa è una siccità molto più dura e profonda, alla quale si unisce un altro elemento pericoloso, che sono le alte temperature che, assieme alla siccità, costituiscono un ambiente sicuramente non adatto affinché la vite possa fruttificare nel migliore dei modi». 

La vite è resistente, ma serve la pioggia 

«Assistiamo ormai da mesi all'assenza di pioggia, praticamente dall'inverno scorso. In primavera – ricorda il presidente - abbiamo registrato solo delle locali piogge senza grande significato, tanto che hanno la caratteristica di evaporare appena toccano terra, ma dobbiamo constatare che la vite è una pianta molto resistente, dimostra di sapersi adattare a climi anche un po' avversi come quello di quest'anno. Territori che soffrono molto di più e altri meno e questo dipende dalla tipologia del terreno e dall'esposizione geografica dei vigneti e questo fa sì che la disamina non può essere generalizzata a tutto il Paese senza alcun distinguo. Nel complesso fino a oggi la vite ha resistito abbastanza bene». 

Su cosa accadrà ecco cosa spiega il presidente: «Tutto dipenderà da cosa ci attende nei prossimi giorni, quando la pianta richiederà al terreno una quantità di acqua importante, non soltanto per tenere in vita la sua vegetazione, ma anche per alimentare i tanti acini dei grappoli che la vite ha prodotto. Se nell'arco di pochi giorni avremo delle piogge facciamo ancora in tempo a recuperare la stagione, se non avverrà allora avremo dei problemi. Se non pioverà assisteremo al fenomeno in cui la pianta richiederà, addirittura ai suoi acini, la poca acqua che era riuscita a dargli. Questa è la peggiore di tutte le previsioni, speriamo che non si verifichi». 

L'importanza dello studio 

«Cosa serve adesso? Certamente la professionalità di noi enologi, la nostra sapienza, la nostra esperienza – sottolinea con forza il presidente - Non è stato mai il tempo della viticoltura fai da te, meno che mai in questo momento. Il nostro sapere, i nostri percorsi di studio sono fondamentali quantomeno per alleviare questi effetti nefasti del cambiamento climatico. Quindi adoperiamoci e diamo ai produttori tutta la nostra assistenza, perché soltanto noi potremmo in qualche maniera gestire il vigneto in modo tale che non soffra più di tanto per questo cambiamento climatico così straordinariamente negativo e speriamo irripetibile». 

 

 

Vendemmia anticipata e produzione in calo 

Intanto, al via con almeno sette giorni di anticipo rispetto allo scorso anno la vendemmia 2022 in Italia con la siccità e il caldo oltre i 40 gradi che hanno tagliato la produzione del 10% a livello nazionale con i vigneti messi a dura prova anche da nottate con afa e temperature minime sempre molto alte che non hanno permesso ai grappoli di prendere un po’ di “respiro” climatico con il tradizionale sbalzo termico. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione dell’avvio della vendemmia in Italia con il distacco del primo grappolo nell’azienda agricola Faccoli in via Cava a Coccaglio, nella Franciacorta bresciana in Lombardia.

La produzione italiana quest’anno – sottolinea la Coldiretti – si stima in calo del 10% a livello nazionale per un quantitativo intorno ai 45,5 milioni di ettolitri ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte. In Italia si attende comunque una annata di buona/ottima qualità anche se l’andamento della raccolta sarà influenzato molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo.

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Alberto Lupini


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