Si torna a brindare al ristorante Nel settore 1,3 milioni di lavoratori
La riapertura dopo il lockdown riattiva anche il canale del vino. Respirano le aziende. Tra le denominazioni più colpite, secondo Coldiretti, i vini di alta qualità, che trovano sbocco soprattutto in hotel e ristoranti
18 maggio 2020 | 16:45
Con la riapertura dei locali, riparte tutto il settore dell’Horeca, compreso quello il comparto del vino. Ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar aperti riaprono un canale di vendita del vino italiano che al consumo vale almeno 6 miliardi di euro l’anno e che dà lavoro a 1,3 milioni di persone.
Si tratta dunque di un appuntamento molto atteso dagli operatori di un settore che - sottolinea la Coldiretti in una nota - vede l'Italia come il principale produttore mondiale con circa il 70% della produzione destinato a vini Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) e il restante 30% per i vini da tavola. Sul territorio nazionale ci sono 567 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria.
A pesare sul settore è stato il lockdown del consumo fuori casa con anche l’azzeramento del flusso turistico che non sono stati compensati dall’aumento delle vendite nei supermercati dove l’offerta è più orientata a prezzi bassi su prodotti di più largo consumo. Ad essere colpita – continua la Coldiretti - è stata soprattutto la vendita di vini di alta qualità che trova un mercato privilegiato di sbocco in alberghi e ristoranti in tutto il mondo. Ad aumentare notevolmente sono state le giacenze dei vini più blasonati con il risultato che quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixè registrano un deciso calo del fatturato con l’allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano.
La Coldiretti ha presentato al Governo il piano salva vigneti con il quale, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari. La misura avrebbe inoltre l’importante effetto di favorire l’acquisto di alcol italiano che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite che sono praticamente triplicate secondo Iri, ma anche di ridurre le eventuali eccedenze produttive.
Sì ai brindisi al ristorante, ma a distanza
Si tratta dunque di un appuntamento molto atteso dagli operatori di un settore che - sottolinea la Coldiretti in una nota - vede l'Italia come il principale produttore mondiale con circa il 70% della produzione destinato a vini Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) e il restante 30% per i vini da tavola. Sul territorio nazionale ci sono 567 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria.
A pesare sul settore è stato il lockdown del consumo fuori casa con anche l’azzeramento del flusso turistico che non sono stati compensati dall’aumento delle vendite nei supermercati dove l’offerta è più orientata a prezzi bassi su prodotti di più largo consumo. Ad essere colpita – continua la Coldiretti - è stata soprattutto la vendita di vini di alta qualità che trova un mercato privilegiato di sbocco in alberghi e ristoranti in tutto il mondo. Ad aumentare notevolmente sono state le giacenze dei vini più blasonati con il risultato che quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixè registrano un deciso calo del fatturato con l’allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano.
La Coldiretti ha presentato al Governo il piano salva vigneti con il quale, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari. La misura avrebbe inoltre l’importante effetto di favorire l’acquisto di alcol italiano che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite che sono praticamente triplicate secondo Iri, ma anche di ridurre le eventuali eccedenze produttive.
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