Semestre positivo per il vino lombardo: l'export cresce dell'11,7% rispetto al 2020

La ripresa della ristorazione e dei mercati ha fatto sì che il mercato enologico sia tornato a far registrare numeri positivi. A Vinitaly Special Edition un'occasione per rilanciare il comparto

13 ottobre 2021 | 18:02

Il vino lombardo riprende la sua marcia: lo fa puntando da un lato sui mercati internazionali, dall’altro sulla ripresa dei consumi interni, grazie alla progressiva riapertura di pubblici esercizi e ospitalità, sulla spinta dell’incremento delle vendite nella grande distribuzione e della voglia sempre più diffusa di turismo enologico tra i viaggiatori italiani e stranieri.

 

I numeri della crescita

Nei primi sei mesi del 2021 la richiesta di vini lombardi all’estero è aumentata dell’11,7%, in decisa ripresa rispetto allo scorso anno (dati Istat). Anche gli acquisti domestici hanno evidenziato una crescita che è destinata a consolidarsi con il passare dei mesi e che sta premiando le produzioni di qualità caratterizzate da un forte legame con il territorio, di cui la Lombardia può vantare un’offerta tra le più ampie non solo nel panorama italiano, ma anche internazionale.

 

La presenza a Vinitaly Special Edition

È in questo scenario, caratterizzato dalla voglia di valorizzare ulteriormente - in Italia e all’estero - le peculiarità di una produzione frutto di un territorio unico in termini di varietà, climi e terroir, che i vini lombardi si presentano a Vinitaly Special Edition, in programma a Verona dal 17 al 19 ottobre. La manifestazione rappresenta l’occasione per tornare a proporsi a buyer, operatori del settore e giornalisti e presentare con la consolidata formula della collettiva lombarda - che riunisce istituzioni, consorzi e produttori - ciò che di meglio sa offrire un territorio che vanta ben il 90% di vini a Denominazione di qualità, grazie a 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt.

«Il vino è il prodotto che meglio rappresenta un territorio e può essere quindi il simbolo della ripartenza economica di settori come agricoltura, turismo e fiere - ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi -. La Lombardia può vantare un patrimonio di oltre 90 vitigni coltivati e una qualità dei vini sempre più conosciuta e apprezzata nel mondo. La sfida per il futuro è quella di esplorare nuovi mercati raccontando all’esterno il legame indissolubile tra vino e territori di Lombardia, le tecniche di produzione sempre più sostenibili e il lavoro agricolo che si cela dietro una etichetta. C’è sempre più voglia di Italia nel mondo e il Vinitaly sarà un’occasione eccezionale per i nostri produttori che intendono consolidare il mercato interno e avere modo di farsi conoscere all’estero».

 

«Nell’ultimo anno e mezzo gli italiani hanno scelto con decisione il turismo di prossimità, che si è dimostrato essere una scelta molto apprezzata che ha consentito di riscoprire anche i vini lombardi - commenta Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia - sono state particolarmente ricercate le realtà a conduzione famigliare, quelle che valorizzano i vitigni autoctoni e le denominazioni di qualità maggiormente rappresentative del legame tra il vino e il territorio».

 

 

L’enoturismo e le nuove tecnologie in vigna

La pausa forzata del 2020 è stata messa a frutto dallo straordinario spirito imprenditoriale lombardo e dalle aziende per fare ricerca e adottare nuovi strumenti utili per aumentare ulteriormente i livelli qualitativi. Le oltre 3mila imprese del comparto vitivinicolo, un quarto delle quali a guida femminile, hanno valorizzato la biodiversità - sposando metodi produttivi che riducono l’impatto ambientale - per adottare strumenti avanzati per migliorare la qualità delle produzioni, ridurre l’impronta carbonica e ottimizzare l’utilizzo delle risorse, a partire da quelle idriche.

Grazie alle esperienze dell’ultimo decennio oggi la Lombardia rappresenta un laboratorio unico dell’agricoltura 4.0 e della sperimentazione di nuove tecnologie applicate alla coltivazione, con l’obiettivo di mantenere e accrescere la qualità nel rispetto dell’ambiente. Spesso si tratta di esperienze frutto della collaborazione tra le istituzioni, il mondo dell’impresa, le università e gli enti di ricerca attivi sul territorio, e la vitivinicoltura è uno degli ambiti in cui queste sinergie trovano la loro massima espressione.  Gli esempi sono numerosi: analisi della qualità delle uve e delle annate con rilevamenti satellitari, sensori intelligenti in vigna per tenere sotto controllo gli zuccheri, l’acidità e la maturazione delle uve, droni per monitorare gli appezzamenti di terreno, irrigazione di precisione, fino all’analisi delle singole zolle di terra.

 

La novità: le Master Class sui vini lombardi organizzate da Ascovilo

Non è un caso se a Vinitaly Special Edition, nello spazio espositivo finanziato e realizzato in accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, verrà allestita un’area degustazione ad hoc destinata a ospitare nove Master Class organizzate da Ascovilo, l’associazione dei Consorzi Vitivinicoli Lombardi, per valorizzare le peculiarità delle singole produzioni. Questa novità, che scandirà i tre giorni della manifestazione, vedrà impegnati nella conduzione degli incontri di approfondimento esperti del calibro di Paolo Massobrio e Marco Gatti, giornalisti e critici enogastronomici, Marco Sabellico, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, e Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola.

I Consorzi presenti a Vinitaly Special Edition sono: Consorzio Tutela Lugana DOC, Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo, Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Consorzio Vini Mantovani, Consorzio Volontario Vino DOC San Colombano, Consorzio Vini IGT Terre Lariane, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio di Tutela Vini di Valtellina, Consorzio Valtènesi, Consorzio Montenetto, Consorzio Valcamonica IGT, Consorzio Garda DOC.

 

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Alberto Lupini


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