Sandro Bottega contro la dottoressa "anti-vino": «Parole che minano l'economia»
Uno dei principali produttori di vino e distillati, Sandro Bottega, ha attaccato Antonella Viola, docente di Patologia generale all'Università di Padova, che da anni combatte la sua crociata contro il vino
«Dire che un paio di bicchieri di vino al giorno non fanno male è falso e pericoloso. L’etanolo, l’alcol che si utilizza in tutti i tipi di bevande alcoliche, è cancerogeno»: ci risiamo, Antonella Viola, docente di Patologia generale all’Università di Padova, è tornata con la sua crociata anti-vino. E dopo “aver sostenuto” l’Irlanda nelle etichette allarmistiche del vino, continua la sua personale battaglia nel suo “La via dell’equilibrio: scienza dell’invecchiamento e della longevità”, libro (edito Feltrinelli), che si colloca a metà tra un saggio scientifico e un racconto personale in cui l’immunologa spiega anche la sua scelta del digiuno che segue almeno 4 giorni a settimana. E il vino? Viola ammette: «Bevo solo un bicchiere nelle occasioni speciali». “Confessione” e considerazioni che di certo non lasciano indifferenti il mondo del vino (e non solo) a partire da Sandro Bottega patron dell'omonima azienda di Bibano (Treviso), tra i principali produttori di vino e distillati italiani e ideatore dei "Prosecco Bar", che va dritto al punto: «Le esternazioni della dottoressa Viola minano l'economia italiana».
Sandro Bottega il pioniere delle "etichette della salute"
La consapevolezza di avere un ruolo nella cultura del vino e del suo consumo ha, infatti, portato Sandro Bottega a realizzare le etichette sul Prosecco: «Ecco che abbiamo deciso di sintetizzare tutte queste cose, indicando in etichetta il consumo massimo suggerito di un alcolico, quindi 2 bicchieri al giorno di vino. Non è un'imposizione - sottolinea Sandro Bottega - né un invito al consumo e, soprattutto, nemmeno avvertimento terroristico come in Europa si è discusso, ma è un modo per educare: tutti dobbiamo fare la nostra parte cercando una reciproca comprensione che speriamo arrivi anche dalla politica, che molto spesso, prima di parlare, deve studiare la materia», conclude Sandro Bottega.
Sandro Bottega contro Antonella Viola: «Il vino è felicità e lavoro per gli italiani»
«Vorrei chiedere alla dottoressa Viola quali farmaci ci consiglia di consumare come aperitivo, oppure a cena con gli amici per socializzare al meglio e brindare a qualsivoglia evento, oppure quando si arriva a casa, nervosi, dopo una difficile giornata di lavoro dove abbiamo discusso con i colleghi? - continua Bottega. Il vino non è solo un alimento, ma anche un momento di consumo che ci permette di aiutare il nostro umore, farci sorridere per la sua bontà. che sono sensazioni alla base della nostra felicità. Se decidessimo di non consumare più vino, sarebbe forse meglio per la nostra salute e per mitigare la tristezza e la tensione nervosa? Io credo che lo spazio dato a queste illazioni sia eccessivo e possa portare a gravi conseguenze sul nostro stile di vita e compromettere quei pochi momenti di felicità che viviamo. Ma non solo: vorrei chiedere alla stessa dottoressa Viola se può trovare lei lavoro alle centinaia di migliaia di persone che lavorano in Italia nel settore del vino? Che consiglio dà per conferire benessere alle loro famiglie? Ma anche ai consumatori che da alcune migliaia di anni brindano alla vita grazie al frutto del lavoro di queste persone. Cara dottoressa Viola, per amore della notorietà, non è giusto calpestare tradizioni, stili di vita e minare la nostra economia».
La docente Antonella Viola: «L’alcol del vino è cancerogeno»
Ora si attende la “replica” di Viola che imperterrita recita come un mantra: «L’etanolo, l’alcol che si utilizza in tutti i tipi di bevande alcoliche, è cancerogeno. Uno studio inglese ha calcolato che su 1000 donne e 1000 uomini che consumano in media una bottiglia di vino a settimana, 14 donne e 10 uomini svilupperanno un tumore a causa dell’alcol… Non a caso, già nel 1988 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e l’Organizzazione mondiale della sanità hanno inserito l’etanolo nella lista dei carcinogeni di primo livello».
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Alberto Lupini
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