Salone del vino di Torino 2024: riflettori su giovani e viticoltura eroica

Oltre 500 cantine piemontesi protagoniste alle Ogr insieme a una buona rappresentanza di viticoltori dalla Valle d'Aosta. Sotto i riflettori anche varietà antiche, dimenticate e riscoperte, come l’autoctono Becuet

29 marzo 2024 | 17:09
di Daniele Alessandrini

Si è svolta a Torino la seconda edizione del Salone del Vino con 500 cantine partecipanti in rappresentanza del Piemonte e della new-entry Valle d'Aosta col proprio Consorzio Vini. Location ormai consolidate per gli eventi torinesi, le Ogr Officine Grandi Riparazioni e il Museo Nazionale del Risorgimento. Nella settimana precedente la fiera, il capoluogo piemontese si è animato di una sessantina di eventi sparsi per la città, in ossequio alla migliore tradizione Off di ogni appuntamento che si rispetti. Non solo enogastronomia ma anche arte, cultura, innovazione e tematiche ambientali col supporto del neonato comitato scientifico. Il coinvolgimento di alcuni buyer nord-europei è stato il momento saliente della fiera nella giornata riservata agli operatori professionali.

Nello spazio Snodo delle Ogr hanno potuto partecipare all'interessante masterclass dei vini torinesi a cura di Enoteca Regionale Provincia di Torino (con sede a Caluso), Onav Torino e Unioncamere Piemonte nel contesto Enterprise Europe Network della Commissione Europea a supporto delle pmi. Molta curiosità per la degustazione di sette vini. Capita raramente di porre al centro dell'attenzione tutte e quattro le zone vinicole delle produzioni torinesi: Canavese-Caluso-Carema, Valsusa, Pinerolese e Chieri-Collina Torinese. In totale solo 500 ettari vitati e una Docg, l'Erbaluce di Caluso o Caluso Docg, nelle versioni fermo, spumante metodo classico, passito e passito riserva.

Degustazione Torino DOC, i vini della collina e delle valli torinesi

Si è cominciato con l'Erbaluce Spumante brut Docg 2020 della Cantina della Serra di Piverone, metodo classico 36 mesi sui lieviti. Poi la versione ferma Fiordighiaccio 2022 Caluso Docg con criomacerazione della Cantina Produttori di Caluso, molto interessante per mineralità e freschezza. Terzo assaggio per il rosato biologico Rubellus di cantina L'Autin, Pinerolese Doc 2022 uvaggio di rossi locali a prevalenza Freisa. A seguire un vino della Valsusa Doc, l'autoctono Becuet 2022 di Isiya Azienda agricola di Exilles. Citazione per il piacevole assaggio e per il giovane Enrico Cibonfa, uno degli “eroici” produttori piemontesi che in località Deveys coltiva vigneti a mille metri d'altitudine in Alta Val di Susa.

Eroicità che attiene non solo ai terreni impervi ma anche alla scelta di vinificare in purezza e solo in acciaio il Becuet, vitigno tradizionalmente impiegato in uvaggio (con l'altro autoctono Avanà, ad esempio) o eventualmente affinandone in legno la possente struttura. Dalle colline più vicine a Torino ecco un Freisa Superiore Chieri Doc 2020 dell'azienda Rossotto di Cinzano presentato dal produttore Matteo Rossotto, tra l'altro presidente del Consorzio Freisa di Chieri e Collina Torinese. Dal confine con la Valle d'Aosta, in soli 19 ettari di vigneti dell'Alto Canavese, arriva il Carema Riserva Doc 2019 della Cantina Produttori Nebbiolo di Carema. Dulcis in fundo, un eccellente Erbaluce Passito 2009 Doc (non inganni la mancata denominazione Docg, l'upgrade del disciplinare è avvenuto infatti solo l'anno successivo) di Bruno Giacometto.

I giovani produttori e la viticoltura “eroica”

Sul palco delle Ogr - dove in precedenza avevano detto la loro le Donne del Vino e i rappresentanti della kermesse “Alto Piemonte e Gran Monferrato, città europea del vino 2024” - Rossotto e Cibonfa, assieme a Bianca Seardo dell'azienda Figliej di Settimo Vittone (quasi Valle d'Aosta) e Natalia Pons dell'azienda vitivinicola Refourn di Pomaretto in Val Germanasca (la Doc Ramie è una delle più piccole d'Italia) hanno animato il talk condotto dal giornalista Massimiliano Borgia, responsabile della comunicazione di Coldiretti Torino.

Si è trattato di un focus di approfondimento dedicato ai giovani imprenditori e viticoltori delle alte valli del torinese e della collina, alla presenza della Città Metropolitana di Torino rappresentata dalla consigliera con delega al Turismo Sonia Cambursano.

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Alberto Lupini


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