Rocca delle Macìe, 50 anni d’amore per il Chianti Classico

La famiglia Zingarelli celebra mezzo secolo di vita con importanti passaggi che segnano la continuità generazionale, una nuova identità, nuovi progetti e di accoglienza ed un tributo al fondatore Italo Zingarelli

22 giugno 2023 | 11:35

Era 1973. Anno di nascita della cantina Rocca delle Macìe voluta dal produttore cinematografico Italo Zingarelli che coltivava il sogno di produrre vino. Sogno realizzato acquistando, appunto, la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita a un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico. Oggi la famiglia Zingarelli celebra mezzo secolo di vita con importanti passaggi che segnano la continuità generazionale tra presente e futuro: una nuova identità, nuovi progetti enologici e di accoglienza e un tributo al fondatore Italo Zingarelli. Un percorso di cinque decenni che ha attraversato tutte le profonde trasformazioni del Chianti Classico e del Sangiovese diventando simbolo dell’alta qualità identitaria di un intero territorio.

La nuova brand identity per i 50 anni di Rocca delle Macìe

Per festeggiare l’importante traguardo arriva una nuova brand identity - curata da Officina Grafica - in cui la Famiglia Zingarelli, intesa come un laboratorio d’idee ed un sistema di valori, diventa essa stessa “brand” ed espressione a 360° dell’anima di Rocca delle Macìe. “Famiglia Zingarelli” va così a identificare i prestigiosi cru prodotti nelle singole tenute che compongono l’azienda, nel cuore del Chianti Classico.

La “saga” della nascita di Rocca delle Macìe

Ma non finisce qui. Venerdì 23 giugno sarà presentata la monografia edita da Giunti dal titolo “Argilla, Pietra, Aria, Radici” che ripercorre la “saga” - quasi una sceneggiatura essa stessa - di oltre mezzo secolo di storia familiare ed aziendale, tra aneddoti, immagini, testimonianze raccolte con grande cura ed attenzione, nell’arco di quasi un anno, dalla penna di un giovane e appassionato giornalista e scrittore, Alessio Noè.

Un tributo editoriale al padre - e nonno - Italo Zingarelli, che come in un lungo flashback cinematografico - in una epoca sempre più veloce e legata alla impermanenza del digitale - “fissa” una lunga traccia e ci ricorda che i tempi della Terra e della Natura, così come la costruzione di un successo, possono essere lenti e richiedono il loro rispetto.

Rocca delle Macìe, un Chianti Classico Gran Selezione per il mezzo secolo

L’importante traguardo sarà festeggiato con un Chianti Classico Gran Selezione dell’annata 2020 in Edizione Limitata, dedicato a tutti coloro che hanno contribuito alla crescita di Rocca delle Macìe.

«Quando 50 anni fa, nostro padre Italo, scoprì questo angolo di Chianti Classico fu vero “amore a prima vista” – spiega Sergio Zingarelli, presidente di Rocca delle Macie - Dobbiamo davvero tanto a lui, che grazie al successo conseguito nelle produzioni cinematografiche poté acquisire nel 1973 i primi 70 ettari e il Borgo, ribattezzato da allora “Rocca delle Macìe” ed iniziare le prime produzioni di Chianti Classico. Ci ha molto emozionato ricostruire il lungo racconto che mette in scena la storia della nostra famiglia, che ha avuto come teatro Roma e la Toscana, ma che finisce per abbracciare molto altro. Il Cinema e la nascita - grazie a mio padre - dell’inedito genere Spaghetti Western, gli umori di un Paese che usciva dalla guerra, la passione per il vino, i viaggi in tutto il mondo, la forza e l’energia derivante da rapporti sinceri. Ed abbiamo immaginato come tutto potesse svolgersi attorno ad un’immaginaria tavola, luogo di amicizia e condivisione».

In un libro la storia di Rocca delle Macìe

«Se il mestiere dell’editore è quello di dare voce a storie meritevoli, quella della famiglia Zingarelli è particolarmente affascinante - dichiara Marco Bolasco, direttore libri illustrati della Giunti Editore - Un lungo racconto che mette in scena una vicenda che ha come teatro Roma e la Toscana, ma che finisce per abbracciare molto altro attraverso il Vino e la Terra. Quattro elementi ed altrettante emozioni che sono il filo rosso di un racconto appassionato che intreccia il cinema -il grande cinema- e la vigna, con una forza inclusiva che non ha molti eguali. Anche per questo, in Giunti, la storia di Rocca delle Macìe ci ha affascinato da subito, essendo noi editori toscani con una forte vocazione divulgativa. Il risultato è un libro bellissimo, dal forte impatto visivo ma che va assolutamente letto dalla prima all’ultima pagina».

Rocca delle Macìe, la nuova generazione in vigna

Passato e futuro che si intrecciano grazie alle nuove generazioni che entrano in cantina: «Oggi, sono particolarmente orgoglioso ed emozionato che sia una nuova e brillante generazione – con mio figlio Andrea, con la responsabilità in Campagna e Cantina, mia figlia Giulia sempre più dedicata all’area hospitality e mio nipote Fabio, prezioso supporto nella gestione ed amministrazione, nonché impegnato sui mercati del Far East, a sviluppare con un moderno approccio il nostro progetto enologico familiare».

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Alberto Lupini


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