Rillo (Consorzio Vini Sannio): «Un danno il rinvio di Vinitaly»

Le aziende consorziate producono ogni anno 24 milioni di bottiglie. In questo periodo però l’annullamento delle fiere e la chiusura dei ristoranti stanno penalizzando le vendite

28 marzo 2020 | 17:26
di Vincenzo D’Antonio
Prosegue la rubrica “Caro amico ti chatto”, che come abbiamo già avuto modo di spiegare trae spunto dall’incipit de L’anno che verrà di Lucio Dalla (“Caro amico ti scrivo”). La mia chat odierna è con Libero Rillo, Presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini.

Il Sannio, un’area interna della Campania, adiacente alla verde Irpinia con la quale condivide la grande plurisecolare tradizione vitivinicola. Terra di grandi vini, ed un Consorzio che si pone a loro tutela ed alla loro valorizzazione. Il suo presidente, Libero Rillo, è patron dell’azienda vitivinicola Fontanavecchia (www.fontanavecchia.info) a Torrecuso (Bn), insieme con il fratello Giuseppe ed il papà Orazio.

Libero Rillo

V: Ciao, caro Libero. Suppongo che tu sia a casa, vero?
L:  Sì, caro Vincenzo, sono a casa. Se a casa non fossi, sarei in vigna e lì ci pensa il sesto d’impianto a determinare le distanze consentite!

V: Ha nevicato a Torrecuso? Fa un freddo che neanche a febbraio, altro che primavera.
L: Proprio qui dove sono io a Torrecuso, non ha nevicato, ma le cime delle nostre montagne sono innevate, altroché!

V:  Stanno soffrendo i vigneti per questo repentino calo di temperatura?
L:  Da noi alle nostre altitudini no; però forse il gelo della notte scorsa potrebbe aver fatto qualche piccolo danno in pianura dove la vegetazione è più avanti.

V:  Quali vitigni nei tuoi vigneti, caro Libero? Io ricordo Aglianico e Falanghina, ma forse anche Coda di Volpe o mi sbaglio?
L:  Sì, ricordi bene, anche un po’ di Coda di Volpe e di Fiano.

V:  In totale quante bottiglie?
L:  175mila lo scorso anno, ma quest’anno ne saranno sicuramente molte di meno.

V:  Perché?
L:  Perché a causa del coronavirus è tutto fermo. E se ti dico tutto fermo, significa tutto tutto, tutto a zero, caro Vincenzo. Non so proprio come faremo!

V:  Intendi la commercializzazione, ma non lavoro di vigneto e di cantina, giusto?
L:  Sì, intendo la commercializzazione. La natura non si ferma e i lavori in vigna procedono, così come pure in cantina. Ma senza il funzionamento del ciclo attivo, caro mio, la vedo proprio dura!

V:  Quali mercati stanno venendo meno principalmente ?
L:  Tutto l’estero. Dell’Est Asiatico non so dirti perché non ci lavoro, ma i mercati europei ed americani sono pressoché fermi. Ed in Italia, tranne la grande distribuzione, è tutto bloccato. Capirai, con i ristoranti chiusi!

V:  Però stai incrementando le vendite on-line.
L:  Io non mi ero ancora attivato sull’e-commerce, mi sto attivando adesso perché lo avevo comunque schedulato per questo periodo; a fronte del flagello sto velocizzando l’approntamento di questo canale e spero bene.

V: Tu sei il Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini  del Sannio, cosa accade adesso a voi con la soppressione del Vinitaly 2020 ?
L: Sicuramente avremo un danno sia di immagine che commerciale. Per noi il Vinitaly costituisce il modo per presentare le nuove annate ai clienti. Ma farlo a giugno penso non sarebbe servito a nulla e comunque secondo me ci sarebbero stati problemi anche con le date di giugno. Già siamo bloccati fino al 14 aprile e già si vocifera di un blocco fino a fine aprile.

V: Io credo, ma non voglio sembrarti menagramo, che andremo avanti così fino a tutto maggio. Spero vivamente di essere in errore, comunque. Praticamente senza il canale horeca in funzione, tutti voi state patendo, vero?
L:  Verissimo. Senza horeca, enoteche ed estero siamo praticamente a zero.

V:  Caro Libero, in pochi sanno che il Sannio (da qui, ricordi, il mio calembour "non tutti Sannio che…”) è territorio ad altissima vocazione vitivinicola. Perché non ancora vi è questa conoscenza?
L:  Siamo un territorio con una storia antichissima, ma che pochi conoscono! Un territorio con una storia antichissima, quindi, ma ancora giovane come immagine e promozione.

V:  Vi arrecò vantaggi sia di immagine che di business essere stati nel 2018 come la Capitale Europea del Vino ?
L:  Sicuramente meno di quello che si poteva avere.

V:  A causa di cosa le risultanze sono state inferiori alle aspettative ?
L:  Ritardo nell’avvio delle attività, mancanza di coordinamento almeno nelle fasi iniziali e poca disponibilità di fondi.

V:  Voi come Consorzio credete molto, e molto vi date da fare, per sviluppare l'enoturismo nel Sannio. Adesso, a fronte di questo flagello del Coronavirus, quali contromosse pensate di attuare? Come pensate di reagire?
L: Non ancora abbiamo fatto una strategia, ci stiamo pensando, ma sicuramente accelereremo sulle attività promozionali quando tutto tornerà alla normalità.

V:  Complessivamente, sommatoria di tutti i consorziati, quante bottiglie esitate?
L:  L’anno scorso, tra Dop e Igt, circa 24 milioni di bottiglie.

V:  E quante di queste vanno all’estero ?
L:  Non abbiamo dati precisi, ci stiamo dotando di un software per tracciare tali movimentazioni, ma penso intorno al 10%.

V:  Domandina facile facile, sei a casa tua e tra poco è ora di pranzo. Dimmi una bottiglia NON campana che stapperai e magari, se non è per il pranzo che presumo sarà light, diciamo per la cena sicuramente!
L:  Una bottiglia di Nerello Mascalese regalatami da una mia amica e collega produttrice

V:  Ah, quindi su un sontuoso agnello arrosto?
L:  Vorrei, perché l’abbinamento mi intriga e mi piace. Ma fare l’arrosto è complicato.

V:  Ma dai, che siamo tutti agli arrosti domiciliari!
L: Vero!

V:  Caro Libero, quando ci rivedremo ?
L: Spero il prima possibile e mi farà molto piacere per il significato che ciò sottende.

V:  E questa volta davanti a quale bottiglia sannita?
L: Sicuramente nei calici un grande Aglianico!

V:  Ti saluto affettuosamente e ti auguro buon pranzo, caro Libero.
L:  Ciao, caro Vincenzo. A presto.

La chat con Libero Rillo è intercorsa nella mattinata di giovedì 26 marzo.

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Alberto Lupini


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