La Regione “blinda” la Franciacorta Prevista una rigenerazione urbana green
20 luglio 2017 | 16:52
di Renato Andreolassi
Il piano coinvolge anche la comunità montana del Sebino bresciano, il Parco dell'Oglio Nord e la Provincia di Brescia ed è stato predisposto in collaborazione con le Università di Brescia e Bergamo. La delibera regionale in sostanza vincola soprattutto i territori dei 18 comuni dove si produce il Franciacorta Docg - denominazione di origine controllata e garantita -: Adro, Capriolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Cologne, Coccaglio, Cortefranca, Erbusco, Gussago, Iseo, Monticelli B., Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d'Iseo, Rodengo Saiano e Rovato. In altri 4 comuni invece vi sarà una zona cuscinetto meno restrittiva. In parole povere bando al cemento se non in casi specifici e programmati e basta cave, i vigneti diventeranno il vero patrimonio di questa zona dalle cui cantine escono ogni anno 14-15 milioni di bottiglie sempre più richieste dal mercato anche se i produttori dovranno prima o poi iniziare a riflettere sulla politica dei prezzi.
Il compito al Consorzio alle prese con il completamento della nuova sede. Adesso comunque è arrivato questo nuovo importante vincolo urbanistico e ambientale che garantisce al Franciacorta una territorialità unica legata al vino. Che se ne faccia un buon uso!
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Alberto Lupini