Quagliano, da Saluzzo un vitigno dalle qualità benefiche

In passato era molto apprezzato per le sue qualità organolettiche. Oggi fa parte della Doc Colline Saluzzesi e si valorizza al meglio in abbinamento con i dolci

04 giugno 2022 | 08:30
di Piera Genta

Quagliano è un vitigno autoctono a bacca rossa tipico della zona del Saluzzese, in Piemonte, quest’anno si celebrano i 300 anni del vino. La parola Quagliano in riferimento all’uva si trova per la prima volta nei bandi campestri della città di Busca, pubblicati nel 1721, nuovamente lo ritroviamo nel 1749 in quelli del comune di Costigliole del 1749.

Uva molto ricca

Ottima uva da tavola, dalla buccia sottile, un tempo l'uva era venduta ai mercati dei paesi vicini in quanto era apprezzata per le qualità organolettiche. Molti, inoltre, utilizzavano l’uva Quagliano per la cosiddetta cura dell'uva riconoscendone le sue particolari peculiarità diuretiche. il conferimento della denominazione di origine controllata al Quagliano, risalente al settembre 1996, è avvenuta principalmente come riconoscimento a tutela di una tradizione produttiva a rischio di estinzione.

Sull’etimologia del termine Quagliano si fanno molte supposizioni: chi dice derivi dalla parola dialettale “caia” - cioè cagliato - riferendosi al particolare tipo di vinificazione oppure una derivazione dal francese “quai-anus” in riferimento alle particolari virtù diuretiche riscontrate sia nell’uva che nel vino. Il vino ottenuto entra nella Doc Colline Saluzzesi ed origina due tipologie di vino, una versione ferma ed una spumantizzata. Di colore variabile dal cerasuolo al rubino tenue con riflessi violacei.

Il Quagliano in tavola

Leggero, amabile, dai sentori floreali di geranio e rosa canina e fruttati di ribes. Disponibile anche nella versione passito. Da un punto di vista gastronomico il Quagliano si abbina con i dolci (torte alla frutta), anche se il suo matrimonio più riuscito è sicuramente con le paste di meliga e torte alla nocciola. Esistono anche abbinamenti più originali con i formaggi freschi ed una fetta di salame.

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Alberto Lupini


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