Prosecco “tsunami” in Canada: una bottiglia di spumante su tre è sua
Lo spumante veneto-friulano cavalca come nessun altro al mondo l'onda che vede protagonisti gli sparkling, nel Paese del Nord America. Qui l'apprezzamento per le bollicine è cresciuto del 50% negli ultimi cinque anni
Prosecco "surfista" in Canada. Lo spumante veneto-friulano cavalca come nessun altro al mondo l'onda che vede protagonisti gli sparkling, nel Paese del Nord America. Qui l'apprezzamento per le bollicine è cresciuto del 50% negli ultimi cinque anni. E si prevede che il mercato si espanderà di un altro terzo, entro il 2027. Un vero e proprio tsunami per il vino icona del made in Italy. Una bottiglia di spumante venduta su tre è di Prosecco. Nel 2016 era una su cinque.
Un milione di "nuovi bevitori" in Canada
Il dato emerge da una ricerca del prestigioso istituto Wine Intelligence di Londra. Gran parte della domanda è stata guidata da un aumento del 21% del numero di consumatori di spumante negli ultimi tre anni, oltre che dalla crescente popolarità della categoria tra i Millennials.
Quasi un milione di new drinkers hanno fatto il loro esordio nel mondo degli spumanti dal 2019. I Millennial canadesi di età compresa tra i 25 e i 39 anni rappresentano ora il 42% dei bevitori di spumante, rispetto al 37% dello stesso periodo. Come in altri mercati, anche in Canada la percezione degli sparkling si sta spostando da un "vino da gustare in ambienti formali" a un "vino perfetto per contesti più rilassati".
Crescono i consumatori
Il numero di occasioni adatte al suo consumo, come spiega Wine Intelligence, è aumentato in modo significativo, così come la frequenza di consumo tra i canadesi. I dati dell'istituto mostrano che il numero di canadesi che consumano spumante una volta alla settimana è passato dal 16% nel 2019 al 25% nel 2022.
Queste condizioni si sono rivelate un terreno molto fertile per i marchi di Prosecco. I risultati di Wine Intelligence mostrano che il Prosecco, insieme al rosé frizzante, ha le incidenze di consumo più elevate ed è associato a situazioni sociali informali. D'altro canto, non smette di essere associato alle celebrazioni. Il 46% dei bevitori di spumante considera il Prosecco un «buon drink per le feste». Un numero simile di consumatori intervistati lo considera «perfetto per un party».
«Il prezzo competitivo - spiega Wine Intellingence - ha svolto un ruolo importante nella democratizzazione del vino spumante in Canada e, sebbene il Prosecco sia stato superato dai vini di produzione nazionale, dagli Stati Uniti e dai "vini spumanti di altri Paesi", più di un terzo dei bevitori di vino spumante ritiene che il Prosecco abbia un buon rapporto qualità prezzo».
La reputazione del brand Prosecco
Buone notizie per le bollicine italiane più vendute al mondo anche sul fronte della notorietà del marchio e delle raccomandazioni di amici o familiari. Il Prosecco viene giudicato "Un marchio che conosco" da molti intervistati ed è il primo fattore alla base del suo acquisto, seguito dal consiglio dei conoscenti.
I Millennial che contribuiscono all'aumento delle vendite di spumante sono anche attenti ai nuovi trend. Tra questi c'è proprio il Prosecco, ormai molto in voga tra i canadesi. «Nessun altro tipo di spumante è percepito come più "alla moda" del Prosecco», sostiene Wine Intelligence.
E anche se le prospettive sembrano rosee, la principale minaccia per la categoria non proviene da altre bevande alcoliche alternative, «ma dalle attuali prospettive economiche». L'aumento dell'inflazione e il rallentamento finanziario globale, che già ha colpito denominazioni di fama internazionale come la Borgogna, potrebbero avere ripercussioni sulla spesa dei consumatori, che potrebbero rinunciare allo spumante.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini