Pinot grigio delle Venezie +10,5 milioni di bottiglie in un anno
La Doc vola e chiude il 2020 con 1.715.372 hl per un totale di quasi 214 milioni di contrassegni distribuiti. Ottime le performance dello sfuso consegnato all’estero: tra Germania, Uk, Nord America e Austria imbottigliati 192.793 hl
15 gennaio 2021 | 19:10
La Doc delle Venezie ha chiuso il 2020 con un +4,7% di imbottigliamenti (1.715.372 hl, per un totale di quasi 214 milioni di contrassegni distribuiti da Triveneta), pari a 10,5 milioni di bottiglie in più sull’anno precedente. Dati che confermano la continua ascesa per il Pinot Grigio triveneto, considerato che la stagione produttiva appena chiusa arrivava già da un 2019 “da record” con un bilancio a +34% sul 2018.
«La nostra Doc, come altre del territorio, non ha mai ceduto a pessimismi e, anzi, ha tenuto duro e continua a farlo dimostrando che il Triveneto è la casa del Pinot grigio», spiega il presidente del Consorzio di Tutela Albino Armani. «In un momento congiunturale difficilissimo, soprattutto durante il primo lockdown, abbiamo sempre osservato nel corso dei mesi un andamento in linea o in lieve crescita con le medie stagionali degli ultimi due anni, con un picco massimo nel mese di luglio, il più alto di sempre, con quasi 163mila ettolitri imbottigliati. Un grande merito va anche al dinamismo dei nostri imbottigliatori, nazionali ed esteri, per aver creduto nella nostra Doc e aver contribuito in modo significativo alla sua crescita in termini sia di imbottigliato sia di valore. Infine, grazie alle sue caratteristiche di versatilità e semplicità di beva, ma anche grazie a un consumatore globale in grado di apprezzarlo e alla distribuzione nel canale della Gdo internazionale, il Pinot grigio delle Venezie è riuscito a chiudere positivamente anche questo anno a dir poco particolare».
Giacenze in calo del 42%
La Doc ha inoltre osservato un buon trend di partenza per quanto riguarda i nuovi imbottigliamenti della vendemmia 2020 iniziati già a ottobre (in anticipo di un mese rispetto ai due anni precedenti) con un +67% rispetto all’utilizzo della nuova annata nello stesso periodo del 2019. Ottime notizie anche sul fronte delle giacenze che registrano un notevole calo sul 2019: una riduzione del 42%, che si traduce in quasi -121mila hl nei serbatoi delle aziende.
Molto soddisfacenti anche le performance dello sfuso destinato a Doc delle Venezie che oltrepassa il confine nazionale, con 192.793 hl - di cui il 12% già dell’annata 2020 - imbottigliati tra Germania (47%), Uk (21%), Usa (12%), Canada (6%) e Austria (5,19%), dato significativo specie osservando la media mensile di imbottigliamenti totali di 145.948 hl/mese (+4,7%).
Guardando avanti, il Consorzio di Tutela è pronto ad aprire nuovi importanti capitoli a partire dall’attesa presentazione della modifica del Disciplinare di produzione, possibile solo a seguito del riconoscimento ministeriale ricevuto nel 2020.
Per quanto riguarda l’estero i riflettori resteranno puntati sulle piazze già consolidate e trainanti per la Doc come Usa e UK, ma la denominazione si prepara a conquistare anche terre vergini per il Pinot grigio Delle Venezie come Giappone, Russia e Svizzera.
Per informazioni: dellevenezie.it
Continua l'ascesa per il Pinot grigio delle Venezie Doc
«La nostra Doc, come altre del territorio, non ha mai ceduto a pessimismi e, anzi, ha tenuto duro e continua a farlo dimostrando che il Triveneto è la casa del Pinot grigio», spiega il presidente del Consorzio di Tutela Albino Armani. «In un momento congiunturale difficilissimo, soprattutto durante il primo lockdown, abbiamo sempre osservato nel corso dei mesi un andamento in linea o in lieve crescita con le medie stagionali degli ultimi due anni, con un picco massimo nel mese di luglio, il più alto di sempre, con quasi 163mila ettolitri imbottigliati. Un grande merito va anche al dinamismo dei nostri imbottigliatori, nazionali ed esteri, per aver creduto nella nostra Doc e aver contribuito in modo significativo alla sua crescita in termini sia di imbottigliato sia di valore. Infine, grazie alle sue caratteristiche di versatilità e semplicità di beva, ma anche grazie a un consumatore globale in grado di apprezzarlo e alla distribuzione nel canale della Gdo internazionale, il Pinot grigio delle Venezie è riuscito a chiudere positivamente anche questo anno a dir poco particolare».
Giacenze in calo del 42%
La Doc ha inoltre osservato un buon trend di partenza per quanto riguarda i nuovi imbottigliamenti della vendemmia 2020 iniziati già a ottobre (in anticipo di un mese rispetto ai due anni precedenti) con un +67% rispetto all’utilizzo della nuova annata nello stesso periodo del 2019. Ottime notizie anche sul fronte delle giacenze che registrano un notevole calo sul 2019: una riduzione del 42%, che si traduce in quasi -121mila hl nei serbatoi delle aziende.
Vigneti in Valdadige
Molto soddisfacenti anche le performance dello sfuso destinato a Doc delle Venezie che oltrepassa il confine nazionale, con 192.793 hl - di cui il 12% già dell’annata 2020 - imbottigliati tra Germania (47%), Uk (21%), Usa (12%), Canada (6%) e Austria (5,19%), dato significativo specie osservando la media mensile di imbottigliamenti totali di 145.948 hl/mese (+4,7%).
Guardando avanti, il Consorzio di Tutela è pronto ad aprire nuovi importanti capitoli a partire dall’attesa presentazione della modifica del Disciplinare di produzione, possibile solo a seguito del riconoscimento ministeriale ricevuto nel 2020.
Per quanto riguarda l’estero i riflettori resteranno puntati sulle piazze già consolidate e trainanti per la Doc come Usa e UK, ma la denominazione si prepara a conquistare anche terre vergini per il Pinot grigio Delle Venezie come Giappone, Russia e Svizzera.
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