Pasqua celebra la vendemmia e porta il cinema in vigna

Una sala cinematografica tra i filari del vigneto di Monte Calvarina. La serata è stata l’occasione per far conoscere da vicino i luoghi attorno cui ruota il lavoro e ammirare la bellezza del territorio veronese

10 settembre 2020 | 14:55
Se quella del cinema en plein air, declinato in modi diversi (dal drive-in fino al cinema in barca), è stata una delle tendenze più significative per rispettare il distanziamento sociale nella prima estate post Covid-19, Pasqua Vini ha voluto aggiungere la sua interpretazione, portando il pubblico dentro il "cuore” pulsante della sua attività, il vigneto.


La proiezione dell'8 settembre nel vigneto di Monte Calvarina di Pasqua

La cantina veronese, da 95 anni tra i principali produttori di vini autoctoni veneti e italiani e alfiere della Valpolicella nel mondo, la sera dell’8 settembre ha trasferito una sala cinematografica tra i filari del vigneto di Monte Calvarina. Il cielo e le colline circostanti hanno fatto da cornice alla proiezione della commedia “Si muore solo da vivi”, opera prima realizzata dal giovane regista Alberto Rizzi.



«Crediamo che questa serata sia stata una bella occasione per far conoscere da vicino uno dei luoghi attorno cui ruota il nostro lavoro per 365 giorni all’anno, ammirare la grande bellezza del nostro territorio e insieme lanciare un messaggio d’amore verso la nostra città d’apparenza, Verona», ha spiegato Umberto Pasqua, presidente della cantina.

Una proiezione in ambito di vendemmia, quella di un’annata che verrà ricordata come la più fresca da 5 anni a questa parte, complice un inverno non rigido e una primavera regolare e poco piovosa. La fioritura è stata regolare e la vite ha allegato in maniera perfetta; in estate l’umidità relativamente bassa e il caldo hanno impedito a muffe e patogeni di aggredire le viti, garantendo la sanità delle uve, i cui grappoli hanno conservato colore e aromi intensi.

«La vendemmia 2020 è stata sicuramente diversa dalle altre - ha precisato l’amministratore delegato Riccardo Pasqua - Da una parte, a tutti noi è stato richiesto un mutamento di passo e mentalità nella gestione del lavoro, non solo in vigna. Dall’altra, i cambiamenti climatici stanno trasformando il territorio, il che rende necessaria una sempre maggiore assunzione di responsabilità da parte di tutti per tutelare il delicato equilibrio del nostro pianeta. Ma le scommesse all’apparenza impossibili a noi di Pasqua sono sempre piaciute: dal nostro Amarone “Mai Dire Mai” fino all’irriverente “Hey French” ci piace accettare le sfide che ci vengono poste. Un sentimento che ci accomuna a tutti i veronesi, che non si sono mai tirati indietro quando c’era da rimboccarsi le maniche».

Per informazioni: www.pasqua.it

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Alberto Lupini


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