Il Park Hyatt Milan lancia “The Better”, bitter allo zafferano e al cascarilla
Dopo il boom del gin, ormai inflazionato, gli hotel di lusso per differenziarsi puntano sugli spiriti della nostra tradizione. L'ultima novità viene dal capoluogo Lombardo, il Park Hyatt Milan
Prima ci sono stati i gin signature d'albergo. Ora, visto che il mercato del distillato di ginepro è saturo, si rivisita e personalizza la tradizione local. Ed è boom di mirto, amaro, bitter, limoncello sartoriali brandizzati e realizzati conto terzi.
La novità al Park Hyatt Milan
L'ultima novità arriva dal Park Hyatt Milan dove, dal 24 aprile, sono in bottiglieria i nuovi due bitter della casa, i The Better. Due referenze (la terza arriverà a ottobre) con una gradazione di 25 gradi, una allo zafferano (meno bitter del solito, pensata soprattutto per gli ospiti americani e orientali che amano in genere gusti più dolci di noi) e l'altra alla cascarilla. In tutto, per ora, sono state prodotte appena 250 bottiglie in formato 70 e 10 cl a uso esclusivo del bar dell'hotel. Del resto, l'obiettivo non è fare business sulla vendita dei prodotti, quanto usarli in miscelazione per regalare un drink unico agli ospiti e restare impressi nella loro memoria.“La verità? Siamo sempre alla ricerca di nuovi modi per distinguerci e offrire esperienze speciali ai nostri clienti.
Gin, bitter, limoncelli brandizzati sono la risposta diretta a questa necessità. Personalmente, trovo sia un trend positivo: questi prodotti non solo rappresentano un simbolo di prestigio e lusso, ma sono anche un tributo alla ricchezza enogastronomica del territorio italiano, oltre a diffondere la cultura del Made in Italy”, spiega Alessandro Iacobucci Vitoni, bar & lobby manager di Mio Lab, il cocktail bar del Park Hyatt di Milano, a due passi dal Duomo. «I bitter sono stati realizzati dalla distilleria The Spiritual Machine che ha lavorato a stretto contatto con me per sviluppare due ricette capaci di caratterizzarsi nel segno della tradizione del bitter, un prodotto nato a Milano, ma con carattere e personalità» aggiunge.
L'esperienza di Italia a Tavola al Park Hyatt Milan
In anteprima, insieme ad alcuni colleghi giornalisti, siamo andati a provare i due nuovi bitter The Better, sia lisci che in miscelazione. Un'esperienza interessante. La degustazione è cominciata con un assaggio di The Bitter The Better Saffron liscio, prima a temperatura ambiente, poi freddo ed è proseguita con il tasting di The Bitter The Better Cascarilla, con le medesime modalità. Infine, siamo passati alla degustazione dei drink (tutti serviti in mezze porzioni, ovviamente).
In tutto, tre. Un Americano shakerato invece che costruito nel bicchiere (quindi, senza top di soda) con The Better Cascarilla e vermouth Cocchi; un Negroni con Tanqueray 10, The Better Cascarilla e vermouth Cocchi e un altro Negroni con Tanqueray 10, The Better Saffron e vermouth Carlo Alberto. Ma le combinazioni con vermouth e gin sono infinite e c'è solo da giocare. A noi è piaciuto in particolare il The Better Cascarilla, più fresco, più bitter e più erbaceo del fratello zafferano. Ma si sa… de gustibus! Ribadiamo, di certo questo bitter con una nota quasi dolce piacerà ad americani e orientali, orientati verso gusti più sweet di noi europei. Quanto ai drink, quello che -secondo noi- meglio enfatizza i due bitter è l'Americano. Ma è un'opinione. Non una verità.
Il futuro degli spirits signature
Premesso che con il lancio dei suoi bitter il Park Hyatt Milan si pone all'avanguardia con un prodotto local di alta qualità che assicura un'esperienza in gradi di unire cultura, storia e lusso in modo seamless, di certo il trend è destinato a consolidarsi. Complice l'interesse crescente per le esperienze di consumo personalizzate, siamo pronti a scommettere che il futuro degli spirits signature nei bar degli hotel di lusso sarà quanto mai ricco e variegato.
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Alberto Lupini