Oltrepò, Torrevilla si prende Montù e guarda alla grande distribuzione
Con questa operazione la Viticoltori Associati Torrevilla completa la sua gamma con etichette come il Buttafuoco e il Sangue di Giuda e porta la produzione a oltre 3 milioni di bottiglie
06 maggio 2020 | 18:05
di Stefano Calvi
L’Azienda presieduta da Massimo Barbieri, produttrice di vino in Oltrepò sin dal 1907, nelle scorse ore ha siglato un importante accordo, immediatamente operativo, con la Cantina Storica Il Montù di Montù Beccaria, realtà con 800mila bottiglie prodotte, che prevede l’acquisizione di marchio, attrezzature, prodotto e rete commerciale, particolarmente presente in Gdo. Accordo presentato durante una conferenza stampa on-line nelle ore scorse. Ora, attraverso questa strategica operazione con la storica realtà fondata nel 1902 nella Valle Versa, ovvero il versante d’Oltrepò opposto a quello presidiato storicamente da Torrevilla, l’azienda guidata dal Presidente Barbieri non solo completerà la propria gamma di prodotti, ad esempio con il Buttafuoco e il Sangue di Giuda, ma soprattutto aumenterà esponenzialmente e in modo assai più capillare la propria presenza nel mercato consumer di fascia centrale, grazie alle referenze nella Gdo portare in dote dall’accordo con Il Montù.
«Dopo il recente importante investimento per la realizzazione di una cantina espressamente dedicata al Metodo Classico - dichiara il Presidente Massimo Barbieri - compiamo un nuovo significativo passo che ha alcuni aspetti fondamentali nel periodo storico, senza precedenti, che stiamo attraversando: il primo è quello di rafforzare la nostra presenza sui mercati qualificati con un brand di sicuro e consolidato appeal qual è Il Montù; in seconda battuta dimostrare che Torrevilla, che non si è fermata neppure per un giorno da quando è scoppiata la pandemia, sta reagendo e lo fa cercando di alzare il target, rafforzando la qualità e soprattutto la struttura operativa, rete commerciale in primis. Concretamente è nostro obiettivo dare continuità alla produzione con marchio Il Montù garantendo non solo standard qualitativi identici, ma anche per l’utilizzo delle uve di provenienza. Vogliamo che l’Oltrepò venga scelto da consumatori non per il prezzo, ma per la qualità che può e sa rappresentare».
Fabio Tonalini
Parallelamente all’acquisizione del ramo d’azienda, inoltre, è stato siglato un ulteriore accordo con la famiglia Tonalini, proprietaria del brand Il Montù e di 70 ha di vigneti, per il quale quest'ultima diventa socio conferitore della Viticoltori Associati, facendo quindi crescere la mappa di vigne vendemmiate sino a quasi 700 ha complessivi e, soprattutto, completando lo spettro ampelografco di uve lavorate che in questo modo ingloberanno tutte le sotto-zone dell’intero Oltrepò.
«Sono veramente entusiasta di questa nuova e ampia partnership che rappresenta per la nostra famiglia e Il Montù, a cui mi dedico con grande passione da oltre 25 anni, un’importante possibilità di crescita, proprio perché questa collaborazione unisce tradizione, tecnologia e conoscenza enologica, partendo innanzitutto dalla vigne», dichiara Fabio Tonalini, Presidente de Il Montù, concludendo: «Inoltre, sono orgoglioso che il marchio venga associato ad un’Azienda che si sta distinguendo nel territorio non solo per la qualità, ma anche per l’assoluta correttezza, serietà e genuinità».
Ovviamente anche i vigneti del nuovo socio Tonalini beneficeranno di tutte le risorse, in termini di conoscenza, studi, ricerca, sperimentazione e particolare attenzione sia in campagna che in cantina, che caratterizzano l'imprinting del lavoro della Viticoltori Associati grazie alla collaborazione, sempre più stretta, con la Facoltà di Agraria dell’Università Statale di Milano. «È per tutti gli attori in gioco un’occasione molto importante», sottolinea il Professor Leonardo Valenti, enologo ed agronomo di Torrevilla, aggiungendo: «Con l’allargamento della mappatura di provenienza delle uve si completerà il panorama dell’Oltrepò lavorato e gestito dalla Viticoltori Associati. Tutto ciò offrirà uno spettro di selezione qualitativa che spingerà sicuramente verso una crescita sempre maggiore. Con questo accordo è l’intero territorio dell’Oltrepò a vincere, perché dimostra che anche in questa terra l’aggregazione costruttiva fra i vari soggetti è possibile se impostata alla ricerca della qualità che i mercati sempre più esigono e premiano. E senza dubbio anche il “Progetto Pinot Nero” sul quale Torrevilla sta investendo risorse importanti troverà ulteriori opportunità per crescere».
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