Il nuovo corso di Terre d’Oltrepò Uva e produttori al centro
Una svolta che guarda alla qualità del vino, con una fascia premium, e al rilancio del territorio Oltrepadano. Questo il nuovo progetto firmato dalla cantina cooperativa e dall’enologo Riccardo Cotarella
29 luglio 2019 | 11:14
di Stefano Calvi
Riccardo Cotarella e Andrea Giorgi
La sfida di far crescere il cosiddetto valore aggiunto dei prodotti per garantire un reddito adeguato alle aziende agricole in una delle aree più svalutate d’Italia da questo punto di vista, è sempre la stessa, ma stavolta a raccoglierla, per conto della cantina più grande della Lombardia e che da sola con i suoi 700 soci coltiva quasi la metà delle vigne di tutto l’Oltrepò, 5mila ettari su 13mila, c’è un personaggio d’eccezione: l’enologo Riccardo Cotarella. Firma dei vini di alcune delle cantine più blasonate del mondo, Cotarella ha appena concluso un accordo con la cantina cooperativa che ha visto la nascita di un progetto di qualità che sta vedendo le prime mosse già in questi giorni e porterà, nel corso della vendemmia ormai alle porte, alla creazione di una selezione di vini di alta gamma. «Un progetto ambizioso - ha detto Riccardo Cotarella durante la presentazione - perché prevede il coinvolgimento integrale dei produttori senza i quali non si può fare assolutamente nulla. Non abbiamo pozioni magiche in grado di dare qualità se non c’è uva preparata per dare risultati. Si tratta di destinare uve selezionate a dei vini di punta. Andremo a scegliere i migliori vigneti e i produttori che comprendano questo nuovo corso che è destinato a dare loro visibilità e ricchezza materiale ed immateriale». Decisivo, in questa direzione, l’apporto progettuale di Riccardo Cotarella, enologo di fama internazionale che ha recentemente avviato un rapporto di consulenza con Terre d’Oltrepò.
«Abbiamo chiesto ai nostri soci - spiega Andrea Giorgi, presidente della cantina oltrepadana - la disponibilità ad adottare una serie di criteri relativi alla coltivazione e al conferimento, con l’obiettivo di realizzare prodotti vinicoli ancora più pregevoli. Raccolta manuale delle uve, limiti di portata massima dei carichi, rispetto delle norme agronomiche, contenimento della produzione per ettaro di superficie: sono solo alcuni dei punti portati all’attenzione dei soci, con i quali andremo ad approfondire e concordare ogni singolo parametro proposto, per sollecitare l’adesione al progetto che abbiamo intenzione di attuare».
L’invito, dunque, è a puntare in alto. Partendo però da una solida base, vale a dire i risultati più che positivi messi in cassaforte con l’ultima vendemmia. «Un passo alla volta, dobbiamo elevare il nome della nostra cantina attraverso un’oculata valorizzazione dei vigneti più vocati - aggiunge il numero uno di Terre d’Oltrepò - anche e soprattutto per dare al territorio nuove chance di credibilità nel panorama vinicolo nazionale. Ai soci viene oggi offerta una grande opportunità. La partnership con Riccardo Cotarella diventa in tal senso una tappa obbligata, sia per il supporto tecnico che può fornire ai nostri enologi, sia per il contributo che darà al processo di potenziamento della nostra immagine».
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Alberto Lupini