Nelle “Collezioni” di Cantina Bolzano ora c'è anche “Rosa”
L'azienda del capoluogo altoatesino ha presentato a Vinitaly una nuova etichetta, un delicato rosato provenzale nato da uve Schiava e Lagrein, parzialmente dealcolato con un processo naturale indotto
Ci ha messo due anni per vedere la luce, gli stessi attesi per veder tornare in presenza Vinitaly, ma ora è finalmente realtà. Cantina Bolzano, azienda vitivinicola del capoluogo altoatesino, ha presentato alla fiera di Verona "Rosa", la sua nuova etichetta che si unisce agli altri vini delle sue "Collezioni".
Ecco "Rosa" di Cantina Bolzano
Destinato al canale Horeca, "Rosa" è un raffinato rosé base Schiava che si arricchisce delle note fruttate del Lagrein. Il nettare rosa tenue è contenuto in una borgognotta in vetro riciclato trasparente assicurata dalla chiusura-sigillo a fascetta, anch'essa rosa, con il logo della cantina. L'etichetta è caratterizzata dal font calligrafico su cui campeggia il nome "Rosa", in tonalità cerasuola, affiancato dal logo stilizzato in tinta di Cantina Bolzano e dalla scritta "parzialmente dealcolato".
Come nasce "Rosa"? Lo spiega l'enologo
È l'enologo di Cantina Bolzano, Stephan Filippi, a svelare il processo alchemico con cui si ottiene l'ultima nata tra le etichette della prima cooperativa vinicola italiana certificata CasaClima Wine, il sigillo per l'efficienza e l'ottimizzazione energetica: «Abbiamo studiato con cura l'orientamento dei consumi negli ultimi anni e le scelte degli amanti del vino, così come delle generazioni ai primi assaggi, non lasciano dubbi: la tendenza attuale è orientata alla qualità del bere, con etichette fresche, dal fruttato ben percepito e dall'acidità ben integrata con una buona mineralità. Ma soprattutto con una gradazione alcolica contenuta».
Il processo di vinificazione
Il processo di vinificazione del rosé, con uve cresciute a 500 metri sul livello del mare e affacciate sulla città dalle colline attorno a Bolzano, si concludeva però, al termine della fermentazione classica e di quella malolattica, con un grado alcolico naturale compreso tra gli 11 e i 12 gradi. «Troppo, per il risultato che volevamo ottenere - ammette Filippi -. Abbiamo quindi studiato un processo indotto naturale per l'abbattimento del livello di alcol presente nel vino attraverso la tecnica a membrana per osmosi. Tramite uno scambio spontaneo di molecole abbiamo così ottenuto un discreto dealcolamento che non intaccasse in alcun modo aromi e gusto».
Caratteristiche e consigli
Aromi tipici della Schiava uniti alle note acidule di ribes e uva spina, con sentori di viola appena sbocciata regalati dalla presenza del Lagrein. Al palato, il rosé di Cantina Bolzano risulta decisamente equilibrato, fresco, un vino contemporaneo e gentile in cui le note olfattive percepite al naso ricevono ampie conferme in degustazione. L'acidità ben integrata con una buona mineralità dona freschezza al sorso mentre le note morbide dell'ottimo connubio fiore-frutto regalano al "Rosa" una bella bevibilità, rendendolo il vino più indicato per un aperitivo serale in terrazza.
Per valorizzare la piacevolezza dell'atmosfera estiva, si consiglia di servirlo abbastanza freddo (7-8 gradi), in flûte brinati, in abbinamento a fragole fresche o con croissant salati alla spuma di formaggio e bresaola.
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Alberto Lupini
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