Nei vini Siddùra la Sardegna... in purezza
Intrisa di storia e cultura, la tenuta dell’azienda si trova in un angolo unico della Sardegna, la Gallura. Qui con cura e passione mantiene viva una tradizione che si è tramandata nel corso dei secoli
03 aprile 2020 | 14:03
A Siddùra, nelle vallate vicino al paesino medievale di Luogosanto (Ss), nel cuore della Gallura, c’è uno spicchio di Sardegna che seduce il mondo con un’arma infallibile: la qualità del suo vino. Un sogno diventato presto realtà visto che Siddùra ha conquistato un posto nella classifica mondiale dei migliori vini. Nella grande tenuta, 37 ettari di vigneto danno vita a una collezione di nove vini. Vini che si possono apprezzare anche a casa in attesa che i ristoranti riaprano, una volta che ci lasceremo alle spalle l'emergenza coronavirus.
Siddùra è la cantina più premiata della Sardegna con oltre 400 riconoscimenti internazionali a testimoniare l’elevata qualità e la maniacale ricerca della perfezione. Il primo premio venne consegnato ai Decanter Wine Awards: una medaglia d’oro per il Vermentino di Gallura Docg superiore, Maìa, il primo nato in azienda. Tra i premi più prestigiosi c’è il platino di Decanter conquistato da Spèra e da Bèru, gli altri due Vermentino di Gallura Docg prodotti a Luogosanto.
Dietro la coltivazione del Vermentino ci sono delle sperimentazioni: in base alla pendenza dei terreni, le uve assimilano in maniera differente le peculiarità del terreno a disfacimento granitico e solo dopo una lavorazione innovativa raggiungono livelli di conservazione assimilabili ai vini rossi. Il Vermentino può essere longevo: con questo leitmotiv Siddùra cerca di soppiantare la vecchia concezione di “vino da bere entro l’anno” con quella più realistica che indica nell’invecchiamento, seppur contenuto, un pregio e non un difetto. Desta stupore, poi, la particolare predisposizione dei terreni a disfacimento granitico per le uve a bacca rossa.
Nella linea delle referenze targate Siddùra si annoverano quattro vini rossi: due Cannonau (Doc e Riserva), un Cagnulari in purezza e un blend internazionale, Tìros, capace di affascinare palati mondiali e per questo inserito nella top 100 dei vini migliori al mondo. La voglia di stupire di Siddùra si è spinta oltre i confini classici fino a creare un Cannonau rosé, Nudo, premiatissimo e ricercatissimo e un moscato Doc, il Nùali, un capolavoro di equilibri per un vino dolce e mai stucchevole.
Per informazioni: www.siddura.wine
Il Vermentino di Gallura Docg Bèru e il Cannonau di Sardegna Fòla
Siddùra è la cantina più premiata della Sardegna con oltre 400 riconoscimenti internazionali a testimoniare l’elevata qualità e la maniacale ricerca della perfezione. Il primo premio venne consegnato ai Decanter Wine Awards: una medaglia d’oro per il Vermentino di Gallura Docg superiore, Maìa, il primo nato in azienda. Tra i premi più prestigiosi c’è il platino di Decanter conquistato da Spèra e da Bèru, gli altri due Vermentino di Gallura Docg prodotti a Luogosanto.
Dietro la coltivazione del Vermentino ci sono delle sperimentazioni: in base alla pendenza dei terreni, le uve assimilano in maniera differente le peculiarità del terreno a disfacimento granitico e solo dopo una lavorazione innovativa raggiungono livelli di conservazione assimilabili ai vini rossi. Il Vermentino può essere longevo: con questo leitmotiv Siddùra cerca di soppiantare la vecchia concezione di “vino da bere entro l’anno” con quella più realistica che indica nell’invecchiamento, seppur contenuto, un pregio e non un difetto. Desta stupore, poi, la particolare predisposizione dei terreni a disfacimento granitico per le uve a bacca rossa.
Siddùra è sinonimo di Sardegna in purezza
Nella linea delle referenze targate Siddùra si annoverano quattro vini rossi: due Cannonau (Doc e Riserva), un Cagnulari in purezza e un blend internazionale, Tìros, capace di affascinare palati mondiali e per questo inserito nella top 100 dei vini migliori al mondo. La voglia di stupire di Siddùra si è spinta oltre i confini classici fino a creare un Cannonau rosé, Nudo, premiatissimo e ricercatissimo e un moscato Doc, il Nùali, un capolavoro di equilibri per un vino dolce e mai stucchevole.
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Alberto Lupini
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