Mixology al Charleston di Palermo con i Marsala di Cantine Pellegrino
Tre cocktail a base di altrettante tipologie dei Marsala Revolution abbinati sorprendentemente ai piatti gourmet dello chef Charleston Santino Corso
29 ottobre 2019 | 10:10
di Gianni Paternò
Riccardo Catania
- Old John, Marsala Superiore Riserva Ambra semisecco dedicato a John Woodhouse, il mercante inglese che nel 1773 inventò il Marsala con aggiunta di alcol;
- BIP Benjamin, Marsala Superiore Riserva Oro dolce ispirato a Benjamin Ingham che ne ampliò la produzione;
- Uncle Joseph, Marsala Superiore Rubino dolce dedicato a Joseph Whitaker che lo distribuì in tutto il mondo;
- Horatio: Marsala Superiore Old Ambra che prende il nome dell’ammiraglio Nelson;
- Anita Garibaldi, Marsala Superiore Ambra dolce, nome che non ha bisogno di essere spiegato.
Il bello del Marsala è che con le sue tante, malauguratamente troppe, tipologie si presta molto bene ad essere un componente essenziale dei cocktail, a diventare un protagonista nel mondo moderno della mixology tanto cara ai giovani. Partendo da questa considerazione l’azienda di famiglia guidata da Benedetto Renda ha proposto una serata unica nel suo genere per avvicinare un pubblico sempre più giovane ed esigente ad uno dei prodotti storici italiani, stimolando occasioni di consumo in contesti nuovi e diversi. Così presso lo storico ristorante Charleston di Mondello, borgo marinaro di Palermo, ha organizzato una cena dove si sono gustati i cocktail di alcuni dei Marsala Revolution, presentati dalla brand ambassador Carla Spatafora, abbinandoli ai fantasiosi e ricercati piatti dell’executive chef Santino Corso, per creare un’esperienza unica e contemporanea e lanciare l’idea che anche i cocktail alcolici possano essere abbinati a tutto pasto durante una cena in un ristorante gourmet.
Santino Corso e Mariella Glorioso
Il Charleston che ha già festeggiato le 50 candeline è un ristorante di gran classe, ubicato in una splendida villa sul mare, gestito con entusiasmo e capacità dalla famiglia Glorioso e dal binomio con Santino Corso, il più brillante chef di 30 anni dell’isola, è destinato a raggiungere i più alti traguardi della ristorazione, le più alte vette sono state già conquistate.Quattro piatti, quasi tutti ideati appositamente per l’occasione dallo chef Corso, sono stati abbinati a tre cocktail preparati dal bartender e Brand ambassador di “Marsala Revolution” Riccardo Catania, e ad un Marsala dolce.
Questo il menu apprezzato dai fortunati partecipanti:
Antipasto in piedi con finger food di piccoli sfincioni di Bagheria, cannolicchi di baccalà, rivisitazione del pane cunzato e l’interpretazione della sarda a beccafico, vera opera d’arte culinaria accompagnato da Golden Negroni (Bip Benjamin, London Dry Gin, Biancosarti, Twist di arancia, in tumbler con ghiaccio).
Tortelli di stracciatella di bufala, limone infornato, sarda affumicata e polvere di caffè
Primo piatto: Tortelli di stracciatella di bufala, limone infornato, sarda affumicata e polvere di caffè. Abbinato a Carosello (Horatio, Campari, Ginger Ale, chips di Parmigiano, salvia, uno Stir and Strain in Collins con ghiaccio).
Ricciola laccata al mango, noci ed erbe in agro
Secondo: Ricciola laccata al mango, noci ed erbe in agro con Il Vento (Old John, Campari, soda all'origano, twist di limone, ramoscello di origano, un twist in sparkle in tumbler con ghiaccio). Yuzu, Malvasia e fichi secchi
Dessert: Yuzu (prezioso agrume tipico del Giappone), Malvasia e fichi secchi e Anita Garibaldi (Marsala dolce 2012, affinato per oltre 24 mesi in botti di rovere).Piatti strepitosi, risultato della costante ed ispirata sperimentazione di Santino che riesce a dar sfogo alla fantasia e all’esperienza accumulata pur nei pochi anni della sua attività, dal gusto decisamente identificabile degli ingredienti in un mix di abbinamenti che riescono a fondersi per consistenze e personalità. Se andate nella pagina Facebook Ristorante Charleston vi accorgerete che una ne fa e cento ne pensa. Ma se la cucina e la professionalità del Charleston sono ormai collaudati, la sorpresa, assolutamente positiva, è stata rappresentata dagli abbinamenti con i cocktail di Marsala preparati da Riccardo che hanno dimostrato che non ci sono soltanto vini e birre ad accompagnare con efficacia un pasto. L’unico difetto che abbiamo trovato è che data la loro bontà li abbiamo gustati facendo almeno il bis, dimenticando che il grado alcolico avrebbe dovuto condurci ad una ponderata moderazione. Ma erano troppo buoni.
Per informazioni: www.cantinepellegrino.it
www.ristorantecharleston.com
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