Dalla Toscana, solo 3 Docg su 11 spiccano il volo all'estero: Nobile, Montalcino e Chianti Classico

Chianti Classico, Montalcino e Nobile di Montepulciano: queste le 3 Docg che la fanno da padrone all'estero. Per consorzi e produttori delle altre 8, si prospetta una bella sfida

16 dicembre 2020 | 10:50
di Vincenzo D’Antonio
Un’altra finestra di Rse (Rassegna stampa estera) con focus sui Masters toscani del 2020, da The Drinks Business. La percezione della nostra amatissima Toscana è ovvia e risponde al vero: una delle più antiche regioni produttrici di vino al mondo. Interessante la considerazione seguente: la Toscana vanta alcuni dei produttori di vino più lungimiranti d’Italia. Lo scenario viene connotato dalla presenza di tre Docg, con preoccupante amnesia delle altre otto: Chianti Classico (e quindi non il Chianti!) Montalcino, Nobile di Montepulciano.


Vigneti vicino a Montalcino

Il vitigno Sangiovese, non si capisce perché, nel venire osservato in trend, viene definito “problematico”. Problematico dove? Nel vigneto, nella cantina e/o sul mercato? Si rende omaggio ai famosi (e costosi) Super Tuscans, che vengono datati, quasi a volergli dare patina vintage, agli anni ’70 e ’80 dello scorso secolo e si colgono lo sviluppo e l’emergente attenzione della domanda verso ottimi rosati chiari, simili al rosa così popolare nei vini fatti in Provenza.

Le gold medal toscane
Analizziamo le gold medal nelle due prime fasce di prezzo, omettendo quella “luxury” oltre i 55 euro. Nella fascia dai 22 ai 33 euro, ci sono tre gold medal. Si comincia con Il Fauno di Arcanum 2017 by Tenuta di Arceno da uve Merlot a cui si aggiungono Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot. Si prosegue con Lucente 2017 by Tenuta Luce da uve Merlot e Sangiovese. Si conclude con la terza gold medal al Vino Nobile di Montepulciano Docg Pagliareto 2017 by Lunadoro, da uve Sangiovese in purezza.

Nella fascia dai 34 ai 55 euro, a Lunadoro arridono altre due golden medal: Vino Nobile di Montepulciano Docg Gran Pagliareto 2016 e Vino Nobile di Montepulciano Docg Riserva Quercione 2016. Questi due vini del 2016 hanno sedotto gli assaggiatori con i loro aromi di mandarino, ciliegia e cedro, e hanno consegnato così tanto fascino al palato con sapori di bacche rosse in umido, prugne e cuoio, insieme a un brillante, carattere piccante e tannini fini e asciutti. Le altre due gold medal, per un totale di quattro in questa fascia, vanno a Strada al Sasso 2017 by Tenuta di Arceno, che è Chianti Classico, e a Poggio alle Mura 2015 by Banfi, che è Brunello di Montalcino.

E gli altri consorzi? Si prospetta una sfida
Tutto bene, insomma, ai fini della visibilità dei grandi vini toscani, ma con un warning da lanciare all’interno. Come le altre otto Docg possono acquisire il loro posizionamento distintivo e una spiccata visibilità sul mercato estero? Una bella sfida per i Consorzi e per i singoli produttori.

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