Mastroberardino (Federvini): Senza certezze, rispensare Vinitaly
La situazione attuale di emergenza in tutta Europa non garantirebbe un’organizzazione all’altezza della manifestazione di Verona. Da qui la richiesta di rivedere l'edizione di quest'anno, già posticipata a metà giugno
13 marzo 2020 | 18:30
Gli scenari che la diffusione del coronavirus sta ponendo sotto gli occhi di tutti rendono assai improbabile una soluzione a breve termine. I collegamenti internazionali, se prima erano di fatto azzerati, oggi sono persino formalmente inibiti. La ristorazione, canale di elezione per i nostri vini, è ormai anche normativamente inattiva. La disponibilità degli operatori esteri a venire in Italia, anche per i mesi a venire, è difficile che possa essere riacquisita velocemente. Una situazione che potrebbe non garantire un'adeguata organizzazione del prossimo Vinitaly, in programma a metà giugno.
Al termine di una consultazione con gli operatori del settore e tenendo conto della rilevanza che l’appuntamento di Vinitaly 2020 rappresenta per le Aziende e per il comparto vitivinicolo nazionale, Piero Mastroberardino, Presidente del gruppo Vini di Federvini e dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità - Grandi Marchi, invita Veronafiere a continuare la riflessione per ripensare l’evento in una modalità diversa, compatibile con il mutato scenario globale: «Non ci sono le condizioni per assicurare agli espositori e ai partecipanti un evento di livello internazionale nel solco della storia di Vinitaly – afferma Mastroberardino – La professionalità e l’autorevolezza di Veronafiere vanno convogliate verso iniziative di rilancio del settore». La manifestazione, già in programma a metà aprile, è stata rinviata (per ora) al 14-17 giugno.
Superato l’isolamento legato al contagio, sarà necessario ripartire con eventi di tipo istituzionale, che richiamino l’attenzione sul rilancio del comparto, allo scopo di superare le forti criticità in atto. «Sono convinto – prosegue Mastroberardino – che potremo raccogliere, con Veronafiere, gli sforzi che il Governo e il Parlamento stanno compiendo in queste ore per il sostegno alle filiere del Made in Italy». Secondo Mastroberardino va messa in atto dunque una strategia che veda coinvolte nell’immediato le parti istituzionali e, successivamente, gli operatori, una volta ristabilite condizioni commerciali e competitive sostenibili.
Piero Mastroberardino
Al termine di una consultazione con gli operatori del settore e tenendo conto della rilevanza che l’appuntamento di Vinitaly 2020 rappresenta per le Aziende e per il comparto vitivinicolo nazionale, Piero Mastroberardino, Presidente del gruppo Vini di Federvini e dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità - Grandi Marchi, invita Veronafiere a continuare la riflessione per ripensare l’evento in una modalità diversa, compatibile con il mutato scenario globale: «Non ci sono le condizioni per assicurare agli espositori e ai partecipanti un evento di livello internazionale nel solco della storia di Vinitaly – afferma Mastroberardino – La professionalità e l’autorevolezza di Veronafiere vanno convogliate verso iniziative di rilancio del settore». La manifestazione, già in programma a metà aprile, è stata rinviata (per ora) al 14-17 giugno.
Superato l’isolamento legato al contagio, sarà necessario ripartire con eventi di tipo istituzionale, che richiamino l’attenzione sul rilancio del comparto, allo scopo di superare le forti criticità in atto. «Sono convinto – prosegue Mastroberardino – che potremo raccogliere, con Veronafiere, gli sforzi che il Governo e il Parlamento stanno compiendo in queste ore per il sostegno alle filiere del Made in Italy». Secondo Mastroberardino va messa in atto dunque una strategia che veda coinvolte nell’immediato le parti istituzionali e, successivamente, gli operatori, una volta ristabilite condizioni commerciali e competitive sostenibili.
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Alberto Lupini
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