Marco Locatelli nuovo presidente del Consorzio Tutela Valcalepio
«Ringrazio tutti per la fiducia e cercherò di fare del mio meglio – commenta – la nostra è una realtà giovane, facciamo vino da più di 20 anni e negli ultimi tempi ci siamo strutturati per affrontare al meglio il mercato»
Marco Locatelli è stato nominato all’unanimità nuovo presidente del Consorzio Tutela Valcalepio con un mandato fino al 2026. Succede ad Enrico Rota, già al vertice consortile dal 2011 al 2014, che lo scorso maggio si era messo a disposizione per traghettare il consorzio tra la presidenza di Emanuele Medolago Albani (che dopo nove anni aveva deciso di passare la mano) e il nuovo corso dell’istituzione vitivinicola.
«Ringrazio tutti per la fiducia e cercherò di fare del mio meglio – commenta entusiasta Marco Locatelli, che insieme alla famiglia gestisce l’azienda agricola Tosca di Pontida, che produce in media 30 mila bottiglie all’anno e dal 2000 promuove il biologico -. La nostra è una realtà relativamente giovane, facciamo vino da più di 20 anni e negli ultimi tempi ci siamo strutturati per affrontare al meglio il mercato. La vite è nel dna di famiglia, tenuto conto che anche i nostri nonni e bisnonni producevano vino, tanto che abbiamo cominciato recuperando i terreni dei nostri antenati».
Marco Locatelli: «Il vino della Bergamasca secondo a nessuno»
Il recupero delle terre e il ricambio generazionale sono fondamentali per programmare il futuro. «Qualche anno fa si faceva più fatica, mentre oggi viviamo una fase diversa – confessa Locatelli -. La Bergamasca era conosciuta già in tempi antichissimi come una terra che produceva vino di qualità e anche i giovani adesso stanno prendendo coscienza di questo patrimonio inestimabile, proseguendo l’attività di famiglia o lavorando direttamente per aziende vitivinicole. Non ci manca nulla per ottenere il riconoscimento che ci spetta a livello di tradizione e territorio: il nostro vino non deve risultare secondo a nessuno».
Parlando di programmi per i prossimi anni «sottolineo come proseguiremo nel solco della continuità, lavorando tutti uniti per il bene di tutta la comunità, in modo da promuovere al meglio il Valcalepio come vino identitario di Bergamo. Del resto tocchiamo con mano ogni giorno come la qualità delle nostre etichette sia in continua crescita. Contiamo tante realtà nuove che stanno portando avanti importanti investimenti, senza dimenticare le tematiche relative alla sostenibilità ambientale».
In definitiva il messaggio è «tutti uniti per il Valcalepio». «Esattamente – conferma Marco Locatelli -, sotto l’unica effigie del condottiero Bartolomeo Colleoni che identifica il nostro Valcalepio, un vino dotato di grande sincerità, capace di rappresentarci al meglio non solo nella nostra provincia ma anche nel resto d’Italia e in tutto il mondo. Se lo merita tutto il nostro territorio e i riscontri che otteniamo ogni giorno sono molto positivi sia dai bergamaschi sia dai turisti che al ristorante chiedono di bere Valcalepio: un circolo virtuoso che autoalimenta la qualità».
Marco Locatelli succede a Enrico Rota
Enrico Rota passa il testimone a Marco Locatelli, che gli ha conferito la delega ai rapporti con gli altri consorzi di tutela e con le strade del vino, sottolineando come «lo spirito di servizio mi ha portato a ricoprire il ruolo di presidente per questi mesi, in modo da garantire al consorzio un po' di tempo per riorganizzare le idee. Ad aprile Emanuele Medolago Albani aveva comunicato di non essere più disponibile per un nuovo incarico, chiedendo la disponibilità temporanea ad un consigliere che aveva già ricoperto l’incarico. Sono stati mesi importanti, dove il Consorzio Tutela Valcalepio non si è mai fermato. La scelta di eleggere Marco Locatelli è considerevole: sono sicuro che sotto la sua guida continuerà a far bene, portando avanti i cambiamenti di rotta importanti già decisi. I prossimi mesi saranno particolarmente intensi – conclude Enrico Rota -. Abbiamo il nuovo disciplinare di produzione da adottare, la tematica dell'utilizzo da parte dei produttori di Valcalepio passito del nome del vitigno Moscato di Scanzo (e non del vino o della Docg come qualcuno ha erroneamente ipotizzato) nonché intensificare la ricerca e gli studi per migliorare la nostra viticoltura, dando vita ad altri eventi come lo straordinario convegno sui «piwi» che si è volto in occasione del concorso internazionale Emozioni dal Mondo. Giorgio Lazzari.
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Alberto Lupini
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