Maneskin a Roma, alcol vietato nel centro storico. Ancora una volta penalizzati i bar

Alta tensione tra i commercianti della zona attorno al Circo Massimo che hanno bollato come ingiusta l'ordinanza che vieta il trasporto delle di bottiglie in vetro e la vendita da asporto e somministrazione di bevande alcoliche

09 luglio 2022 | 10:06

Un concerto rock senza alcol, o quasi. Così almeno la volontà del prefetto di Roma che ha orinato, nella zona del Circo Massimo, dove stasera 9 luglio sono attese 70mila persone per il concerto sold out dei Maneskin, che ha vietato la vendita da asporto e la somministrazione di bevande alcoliche nel centro storico. E i commercianti non ci stanno: «ingiusto» dicono a gran voce, «visto che all’interno del Circo un noto brand di birre ha comunque la possibilità di vendere».


Polemiche anche per il Covid

Un concertone tanto atteso e per questo non esente da polemiche a partire dai rischi legati alla propagazione dei virus stemperate in un invito al pubblico a indossare mascherine Ffp2. A cui si aggiunge ora l’amarezza dei commercianti intorno al Circo Massimo che si schierano uniti contro il divieto di trasporto delle bottiglie e contenitori in vetro e la vendita da asporto e somministrazione di bevande alcoliche.


«Fatto salvo che come associazione di categoria siamo per i massimi controlli e il rispetto delle norme, non ci risulta però che nei concerti avvenuti nei giorni precedenti siano state adottate le medesime misure. Tantomeno si ha contezza di incidenti avvenuti durante le ultime manifestazioni o di possibili incolumità per la sicurezza», afferma Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio.


Ordinanza troppo “estesa”

«Nel merito dell'ordinanza, rileviamo che se da una parte è giusto limitare il trasporto di bottiglie in vetro, dall'altro non capiamo perché tale limitazione debba investire praticamente gran parte dei pubblici esercizi benché distanti - l'ordinanza include strade da piazza Venezia a via Merulana - dall'arena del Circo Massimo, luogo dell'evento, quando poi all'interno della location un noto brand di birre ha comunque la possibilità di vendere», aggiunge Pica.

 


Ordinanza che non vale per tutti

«Non solo - sottolinea la Confesercenti - mentre i pubblici esercizi vengono limitati anche nella vendita di asporto e somministrazione - indicazione peraltro di dubbia comprensione - i supermercati e i minimarket possono tranquillamente vendere al pubblico. Due pesi, due misure, dove gli esercenti vengono penalizzati e altri canali di vendita favoriti. Paradossalmente, se l'idea è quella di un controllo massivo allora che lo sia per tutti, a cominciare dall'istituzione di una zona rossa generale per tutto il centro storico fino al controllo degli zaini per tutti i coloro che andranno al concerto. Altrimenti, l'ordinanza così com'è genera solo uno Stato di Polizia contro i pubblici esercizi a nostro avviso eccessivo e fuori luogo. Una Capitale all'altezza delle altre metropoli europee deve essere in grado di saper gestire i grandi eventi, come il concerto dei Maneskin, facendo coincidere sicurezza e divertimento sia per i giovani che per i giovanissimi».

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Alberto Lupini


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