Malvasia moscata, una rarità che sorprende
La Malvasia moscata appartiene alla famiglia delle Malvasie a bacca bianca o colorata, un tempo molto presenti in Piemonte
10 novembre 2018 | 18:35
di Piera Genta
Il Conte di Rovasenda (1877) riporta le varianti nel nome con cui questo vitigno era coltivato in Piemonte negli stessi luoghi dove oggi sono ritrovate tracce di coltura: Malvasia bianca di Asti, Malvasia bianca (Torinese, Pinerolese), Malvasia gialla, Malvasia greca nel Monferrato. Tutto questo indica una coltura diffusa ed una presenza storica apprezzabile.
Con gli emigranti piemontesi è arrivata in California, dove si contano ben 500 ettari, utilizzata come base spumante o in taglio allo Chardonnay per innalzarne il tenore aromatico ed ancora per la produzione di vini da dessert (Verdegaal, 2003). Dal 2012 è iscritta come Malvasia moscata nel registro delle varietà e compresa tra quelle idonee alla coltura.
Si ottengono dei vini dal bouquet floreale dal gusto equilibrato, senza che si manifesti in modo negativo la nota amara tipica di molti moscati vinificati senza residuo zuccherino.
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