Lugana, crescita inarrestabile A Lonato la festa per i 50 anni

13 luglio 2017 | 17:40
di Renato Andreolassi
«Non c’è nessun particolare segreto, abbiamo semplicemente cercato di fare le cose per bene, perché questo è il nostro “petrolio”. Grazie a un terreno povero che non valeva niente e non voleva nessuno, però particolarmente adatto alla vite, baciato dal sole e dal vento del Garda, nasce un vino unico, un bianco meraviglioso». Parola di Michele Vescia, il padre dell’enologia bresciana, e non solo.



Stiamo parlando del vino Lugana, che si produce nella zona della Lugana fra le colline moreniche sparse fra Sirmione, Desenzano, Pozzolengo, Lonato e Peschiera, provincie principalmente di Brescia e Verona. Una Doc che festeggia i 50 anni con diverse tipologie: versione base, superiore, riserva, vendemmia tardiva e spumante. Grazie a un vitigno misconosciuto, il Turbiana.

Per ricordare l’avvenimento a Lonato del Garda (Bs), nella magnifica Rocca Viscontea, si è tenuta la prima di una serie di iniziative volute dal presidente del Consorzio, Luca Formentini. 155 le aziende associate all’ente, costituitosi nel ‘90. La Doc ha visto la luce nel 1967 con un disciplinare datato 21 luglio, è la prima della Lombardia.



«È il vino del momento, le cantine sono vuote, dalla Toscana sono saliti i responsabili della Vernaccia di San Gimignano, prima Doc d’Italia, per capire il “fenomeno” Lugana», ha detto il segretario del Consorzio, Carlo Veronese.

La giornalista tedesca Monica Kellerman ha lanciato il monito: «Attenzione, oggi il Lugana è il bianco di moda in Germania, ma le mode passano, bisogna mantenere alta la qualità in rapporto al prezzo». In Germania, ricordiamolo, si vende il 70% del vino gardesano, che ha surclassato i vari Soave e Bardolino e che per legge viene messo in vendita non prima del 15 gennaio dell’annata successiva alla vendemmia.



Nelle cifre il presente e il futuro dell’oro del Garda: nei prossimi due anni si passerà dagli attuali 1.873 ettari coltivati a 2.400. Dieci anni fa uscivano dalle cantine 7 milioni di bottiglie; nel 2016 ben 15 milioni, in gran parte destinate all’export. E dagli ex presidenti del Consorzio, la bresciana Monesi, i veronesi Contato, Zenato, il cremonese Francesco Ghirardi, e ancora Fabiani e Montresor, un unico filo conduttore: «In questi 50 anni siamo riusciti a fare squadra e a vendere emozioni». A suggellare il momento magico di questo vino bianco l’invito di Vescia ai produttori: «Amate il Lugana perché arriverà a conquistare il mondo».

Per informazioni: www.consorziolugana.it

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Alberto Lupini


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