Lambrusco, Chardonnay e Pinot nero: le bollicine di Cantina della Volta

Vini diversi ma accomunati dalla fedeltà ai terreni che li originano, dalla posizione e dall’esposizione, dall’altitudine e dal microclima, dalla vetustà degli impianti e non ultimo dalle rispettose tecniche produttive

11 giugno 2022 | 09:30

Cantina della Volta è una realtà vitivinicola unica nel panorama emiliano. La sua storia riunisce antiche consuetudini e moderne competenze, oltre a un saper fare che attraversa il tempo e lo spazio in una sintesi mirabile. A Bomporto, a nord di Modena, è situata la cantina di trasformazione dove avvengono tutte le operazioni più importanti della vinificazione secondo lo stile e il metodo scelto da Christian Bellei: il metodo Classico. La struttura fa riferimento al vicino Naviglio, un antico canale navigabile che unisce Modena e il Panaro e proprio qui si apre la Darsena, uno slargo murato che consentiva alle chiatte di “voltare”, da cui il nome.

Attiva attraverso vicende storiche fin dall’inizio del secolo con il trisavolo Francesco Bellei, la cantina oggi è dotata di attrezzature tecnologiche all’avanguardia che consentono a Christian, ora alla guida delle operazioni, di ottenere quel risultato di cristallina pulizia e lucente linearità che lo caratterizza. Le uve Sorbara in purezza vengono raccolte in pianura per la produzione dei Lambrusco mentre il vigneto di Riccò - a circa 600 metri sul livello del mare - garantisce la straordinaria qualità delle uve alla base della linea Il Mattaglio, sempre metodo Classico ma questa volta ottenuto dagli aristocratici grappoli di Pinot nero e Chardonnay voluti da Beppe Bellei, padre di Christian e grande estimatore della Champagne.

La linea dei Lambrusco brilla per la forte personalità e la riconoscibilità del metodo, ed è una perfetta sintesi tra il gesto agricolo e quello artigianale: la lunga permanenza sui lieviti e la cura produttiva garantiscono la salvaguardia dell’integrità del frutto, mentre la spumantizzazione attraverso il metodo Classico enfatizza la finezza dei grappoli d’origine e ne rafferma l’eleganza e la bevibilità. Da segnalare il romantico Rimosso, l’unico vino prodotto con il metodo dell’antica rifermentazione in bottiglia senza sboccatura, una tecnica fragile e complessa nello stesso tempo per la quale la cantina fu celebre fino al recente passato.

La linea Il Mattaglio d’altro canto offre un pannello di vini ampio e seducente: dai Brut e Dosaggio Zero frutto di caparbie cuvée, fino ai due prodotti di punta Blanc de blancs e Blanc de noirs, prodotti rispettivamente con uve Chardonnay e Pinot noir coltivate a Riccò di Serramazzoni, sempre in provincia di Modena ma sulle colline a sud della città. Questi vini sono accomunati dalla fedeltà ai terreni che li originano, dalla posizione e dall’esposizione, dall’altitudine e dal microclima, dalla vetustà degli impianti e non ultimo dalle rispettose tecniche produttive. Una sintesi umana tra il territorio e il metodo, il cui risultato è una schietta eleganza e una riconoscibile personalità.