Tra Italia e Spagna, la gamma di vini Fantini Wines a Vinitaly

In una veste rinnovata torna al salone l'azienda vitivinicola fondata a Ortona nel 1994, punto di riferimento tra le imprese esportatrici nel Sud Italia, dove presenta la sua gamma che spazia tra il Bel Paese e la penisola iberica

31 marzo 2023 | 17:52

Pronta a partire la 55^ edizione del Vinitaly, l’evento fieristico per eccellenza nel mondo del vino e dei distillati, in programma alla Fiera di Verona da domenica 2 a mercoledì 5 aprile, vedrà tra i suoi padiglioni anche la presenza di Fantini Wines rinomata azienda vitivinicola fondata a Ortona nel 1994 e diventata leader tra quelle esportatrici nel Sud Italia, grazie a un’attenta politica votata alla più alta ricerca qualitativa e di marketing che quest’anno si presenta in fiera con delle chicche davvero imperdibili.

A iniziare dallo stand: che è completamente rinnovato, molto accattivante, mutua le proprie scelte cromatiche dalla nuova palette di colori scelta per il recente rebranding del gruppo: lo troverete al padiglione 12, quello che ospita l'Abruzzo, alle coordinate E 2. Ampio spazio verrà dedicato alle tantissime referenze by Fantini e un focus particolare su alcune tra esse, tra le più celebrate e altre meno note, insomma novità da mettere nel proprio mirino.

Focus sulla Spagna

Fanno parte di quest'ultimo gruppo le straordinarie etichette spagnole di Fantini. La casa vinicola di Valentino Sciotti ha di recente allargato ulteriormente i propri orizzonti, atterrando anche nella penisola iberica ma sempre con la stessa filosofia aziendale: scegliere territori particolarmente vocati a una viticoltura di altissima qualità ma con potenzialità ancora inespresse. Anche qui, dunque, non la Spagna enologica mainstream, quella de La Rioja o della Catalogna, del Duero o dell'Andalusia; Fantini ha scelto piuttosto una delle regioni meno conosciute per il settore: Castilla-La Mancha. Sono entrate a far parte del gruppo due realtà straordinarie, di vera e propria viticoltura eroica: Finca Fella e Cueva del Viento.

Finca Fella si trova nella zona di Alpera, a pochi km da Albacete, nella parte meridionale della regione, neanche sei chilometri di distanza dalla Comunidad Valenciana, un'ora e mezza di auto da Murcia, qualcosa meno per raggiungere il mare di Alicante. È un piccolo paradiso per le uve: presenta vigneti vecchissimi con impianti ad alberello di oltre 100 anni che crescono su un altopiano a 900 metri sul livello del mare. Vi si producono sia vini rossi che bianchi. Tra i primi, le etichette di maggior prestigio sono El Maso, un 100% Garnacha Tintorera di grande struttura e tannini vellutati; e Altado Monastrell, un 100% Monastrell vivace, corposo con grande acidità e tannini nobili e levigati. Tra i bianchi, spicca invece l'Altado Verdejo, 100% da uve Verdejo, rotondo e lungo, con sentori di frutta bianca e un retrogusto di finocchio tipico del vitigno con cui viene realizzato, «ha grandissime potenzialità, sviluppa un'acidità perfetta che si amalgama bene con la potenza aromatica - spiega Sciotti - È come se fosse un Sauvignon negli aromi, ma con una bella struttura, quasi si sposasse con uno Chardonnay».

 

Cueva del Viento è un'altra realtà tutta da conoscere. Siamo più a Nord, su un altopiano tra i 900 e i 1000 metri d'altitudine, nella sua parte più nobile, con forti escursioni termiche e clima continentale. La zona fino a ieri era conosciuta soprattutto per i vini da taglio: un vero peccato, perché vi si trovano in verità vitigni - a iniziare da Monastrell e Garnacha Tintorera, perfettamente adattate - con oltre 80 anni d'età, straordinari; sono viti basse, ad alberello, col tronco grande e coi grappoli - tutti a piede franco - che quasi toccano terra. Vanno raccolti manualmente, qui la tecnologia non è un'opzione possibile; le rese sono molto basse ma garantiscono eccellenza. Fantini vi imbottiglia una linea entry level di ottima qualità, Alto Las Rocas (un bianco a base di Sauvignon Blanc e Verdejo; un rosato 100% Tempranillo; infine un rosso, blend di Tempranillo e Syrah) e poi etichette premium, Cueva del Viento Monastrel 100% e super premium come  Misma Luna 100% Garnacha Tintorera. Grado alcolico, colore, potenza aromatica, tannini, c'è davvero tutto. L'assaggio al Vinitaly non potrà che confermarlo.

Il boom dalla Sardegna

Dalla Spagna alla Sardegna: qui Fantini è orgogliosa di poter presentare a Verona la propria cantina Atzei. Si trova a Mogoro, un quarto d'ora in auto da Sanluri, provincia di Oristano, nella subregione dell'Alta Marmilla: un luogo dell'anima, pura autenticità col suo susseguirsi di vaste colline tondeggianti e somiglianti a mammelle (da qui "marmilla"). Regala viti vecchie, vigneti fantastici e vitigni interessantissimi nella splendida cornice dei monti della Giara, in una valle incontaminata ai piedi del Monte Arci, vulcano spento.

Qui Atzei produce quattro etichette: un bianco (Saragat Vermentino Igp), due rossi monovitigno, da uve Monica (Saragat Doc) e Cannonau (Saragat Doc), e soprattutto Aru, blend di Monica e Cannonau, il vino di punta, favoloso e già pluripremiato, tannini densi, vellutati e raffinati, al naso note di gelso, prugna nera e viola fresca con retrogusto di mirto, tabacco e spezie affumicate.

Quanto è Sensuale la Sicilia

Si cambia isola: Sensuale è la linea che Fantini, attraverso la propria Vigneti Zabù, sarà lieta di proporre al Vinitaly dalla Sicilia. Il nome fa riferimento alla bottiglia: studiata appositamente, bellissima, è slanciata, snella, dinamica, innovativa, raffinata. Ricorda quella di un profumo. È sinuosa. Appunto: sensuale, lavorata a rilievo per riprodurre il motivo floreale che orna la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Sambuca di Sicilia, dove si trova la cantina. Ci sarà Sensuale rosé: rosato in stile provenzale nel colore, quindi di un rosa scarico, cipria, pallido, raffinato, elegantissimo a livello gustativo ma con grande intensità olfattiva, grazie all'abilità degli enologi Fantini (blend di Nerello Mascalese, Merlot e Cabernet Sauvignon, denominazione "Rosato Sicilia"). E poi anche una seconda etichetta, Sensuale bianco, un 100% Grillo.

L’omaggio a Camillo De Iuliis

In questo caso non si tratta di una novità, ma del completo restyling di un'etichetta di successo che diventa ancor più tributo commosso a Camillo De Iuliis, uno dei "three dreamers", i tre sognatori che fondarono Fantini nel 1994. È già una bottiglia molto apprezzata, il Don Camillo prodotto dalla casa madre Fantini proprio in Abruzzo: un rosso che vuole ricordare la personalità di De Iuliis, uomo cosmopolita, a lungo residente a Londra ma assai legato alla propria terra, lui che era nativo di Roseto degli Abruzzi. Per questo Don Camillo è un blend di Sangiovese all'85% (ossia di un'uva ampiamente coltivata in Abruzzo) e di Cabernet Sauvignon al 15%, dunque il vitigno internazionale per eccellenza. È invecchiato per sei mesi in barrique di legno americano. Ora ancor di più: la bottiglia s'arricchisce, diventa tutta d'oro lucente con etichetta nera a contrasto. Elegantissima ed eccentrica, proprio come il compianto Camillo: custodisce una beva corposa, con buoni tannini, note speziate di liquirizia, vaniglia e fiori appassiti.

E naturalmente Three Dreamers

Three Dreamers, è un successo atteso ma non per questo meno prestigioso, la nuova ammiraglia del gruppo. È un fenomenale rosso da uve autoctone abruzzesi biologiche appassite, «in pratica abbiamo perfezionato la tecnica produttiva dell’Amarone». Ed è la storia stessa di Fantini. I tre sognatori in questione sono Valentino Sciotti, Filippo Baccalaro e Camillo De Iuliis, i tre soci che 29 anni fa hanno concepito l’inconcepibile, sognato quello che poteva apparire solo come un miraggio: ossia diventare produttori di vini di qualità, basandosi sul Sud Italia, senza terreni propri (Fantini nasce aggregando a sé, in una sorta di “federazione”, tanti piccolissimi produttori che rimangono proprietari dei loro filari, selezionati in aree vocate ma non sufficientemente valorizzate, e scegliendo i loro migliori vigneti, quelli più vecchi.

Fornendo infine a questi “custodi dei territori” il miglior supporto tecnico ed enologico). Three Dreamers by Fantini dunque come vino d’eccellenza e come celebrazione di una straordinaria impresa italiana. Questa produzione prevede una bottiglia iconica, dal design completamente nuovo; l’etichetta riproduce una sorta di portale, con la toppa per la chiave; quest’ultima tintinna appesa al collarino, come dire evocativamente: “Usami per aprire la serratura ed entrare in questo sogno, il nostro sogno”. Spiega Sciotti: «Three Dreamers è la massima espressione della nostra enologia».

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Alberto Lupini


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