Importanza siciliana ed eleganza francese. A Uniday Expo i vini di Baglio di Pianetto

La cantina oggi conta su un totale di 160 ettari, di cui 120 vitati. L'azienda siciliana, sempre più green, nel 2022 ha prodotto 830mila bottiglie, con l’obiettivo per l’anno in corso di arrivare a 950mila

20 marzo 2023 | 11:47
di Antonio Iacona

Bellezza e sorpresa, eleganza e potenza. I vini siciliani sanno esprimere anche questo. E possono farlo richiamandosi allo spirito e allo stupore degli chateaux francesi. Senza tentazioni di gelosie o scimmiottature, ma gettando quel vero ponte culturale che lo spirito mediterraneo è in grado di lanciare nella sua purezza e nel suo tentativo di dialogo attraverso la qualità e l’eccellenza. Sono alcuni degli ingredienti che ritroviamo sorseggiando gradevolmente calici colmi dei vini di Baglio di Pianetto, un nome rivelatore di un sogno tradotto in realtà. È stato, infatti, il sogno del Conte Paolo Marzotto con la prima moglie Florence, quando nel 1997 ha fondato nel palermitano l’omonima azienda. Non è un caso che il motto con cui la cantina accoglie i propri ospiti sia: “Surprising Sicily”. Già, poiché l’Isola è ancora in grado di stupire e di sorprendere con le proprie produzioni, anche e soprattutto con quelle vitivinicole.
E proprio Baglio di Pianetto è stata tra le grandi protagoniste delle degustazioni e masterclass proposte in questi giorni a Uniday Expo, l’evento dedicato alla ristorazione e al mondo dell’Horeca a Siracusa.

La proposta al pubblico

Ad essere proposte al pubblico, attento e interessato alla scoperta di queste prestigiose etichette, sono state in particolare le due produzioni etnee dell’azienda, presentate con la prima masterclass ufficiale: Fermata 125 Etna Bianco DOC e Fermata 125 Etna Rosso DOC. Accanto alle produzioni del vulcano, ecco poi immancabile il sogno francese del Conte Marzotto: Viafrancia Viognier Riserva Sicilia DOC 2020 e Viafrancia Riserva Rosso Sicilia DOC 2017, secondo i canoni del taglio bordolese, con 70% di Merlot e 30% di Cabernet Sauvignon.
Sul fronte dell’Etna, è così andata in scena la seconda annata di questa produzione, con il Bianco DOC da Carricante in purezza, così come in purezza è il Nerello Mascalese. Ne vengono prodotte 13mila bottiglie per tipologia, da 6 ettari vitati. Siamo nelle Contrade tra Arcuria e Bonanno. Gli elementi etnei ci sono tutti: i suoli ricchi di cenere vulcanica, l’altitudine, l’escursione termica, la particolare esposizione del versante Nord. Ma soprattutto, la parola d’ordine di questi vini è “longevità”. È quanto sottolineato anche dall’enologo dell’azienda, Giuseppe Lo Iacono, 42 anni, da 18 in cantina, partendo dalle mansioni più basse fino a ricoprire un ruolo di grande responsabilità. Ci ha condotto, così, alla scoperta e, per certi aspetti, ad una nuova valutazione di queste produzioni. Perché il nostro alleato più prezioso, in questo caso, si può rivelare proprio il tempo.

L’azienda, come spiegato da Lo Iacono, avrebbe voluto investire ancora prima sull’Etna, avendone compreso le grandi potenzialità. Un vero e proprio triangolo delle Bermude, secondo il sogno franco-siciliano del Conte, che avrebbe così unito Palermo al vulcano e al territorio di Noto, dove oggi sorge un’altra Tenuta di Baglio di Pianetto: Tenuta Baroni, tra Noto e Pachino, dove ovviamente il principe dei vitigni è il Nero d’Avola. Un triangolo unito dalle eccellenze vitivinicole prodotte, che doveva richiamare la perfezione enologica della Trinacria. Il racconto della cantina, durante la masterclass, è stato reso ancora più interessante dalla interpretazione, non solo tecnica, dell’enologo, grazie anche alla sua origine arbëreshe, ovvero originario di Piana degli Albanesi, dove l’azienda ha attinto per la ricerca di tutto il proprio personale. Per questo, ai nostri occhi Giuseppe Lo Iacono, svelando il sogno del Conte Paolo Marzotto, ci è apparso degno custode dei valori incarnati dalla cantina, che oggi conta su un totale di 160 ettari, di cui 120 vitati, con una parità di coltivazione tra 50% in rossi e 50% in bianchi. Per l’80% Baglio di Pianetto si dedica ai vitigni autoctoni, con una coltivazione 100% in biologico. Tra le produzioni monovarietali, spiccano in prevalenza Insolia, Catarratto e Grillo per i bianchi e Frappato, Nero d’Avola e Syrah per i rossi. L’obiettivo è stato sempre quello di produrre vini di importanza siciliana, con eleganza francese. A rappresentare la cantina, con Lo Iacono, anche il direttore commerciale, Giovanni Chiaramonte, anch’egli di origine arbëreshe.

Azienda in crescita

Oggi l’azienda è portata avanti dalle figlie del Conte, Veronica e Dominique, con i figli, ed è stato doveroso, durante la nostra conversazione, ricordare Francesco Tiralongo, amministratore delegato dell’azienda di Santa Cristina di Gela (PA), recentemente e prematuramente scomparso a 55 anni. «Con lui – ha detto Lo Iacono – avevamo una visione lungimirante dell’azienda e aveva pianificato il lavoro di 5 anni in 5 anni». Un’azienda oggi sempre più green, dunque, e che nel 2022 ha prodotto 830mila bottiglie, con l’obiettivo per l’anno in corso di arrivare a 950mila, grazie anche all’incremento di ulteriori 18 ettari a Noto, tra Nero d’Avola, Frappato e Syrah. Il 40% del mercato è occupato dai Paesi esteri, tra cui esportazioni in Russia, Germania, Svizzera, USA e Canada. Mentre intervistiamo Lo Iacono, escono altre due bottiglie interessanti: il bianco frizzante e intrigante Murriali, dal vivace perlage, fine, elegante, Terre Siciliane IGT, e il Fushà Brut Metodo Charmat, anch’esso classificato Terre Siciliane IGT, da Insolia, vino dedicato poeticamente proprio alla comunità albanese in Sicilia, che richiama nel nome la Contrada di Piana degli Albanesi e nell’etichetta il ricamo dell’abito tradizionale della comunità.

 



Così, tra produzioni tanto diversificate tra loro e tanto rappresentative di ogni angolo della Sicilia, due Tenute tra Palermo e Siracusa e un lavoro costante per arrivare ad una terza Tenuta sull’Etna, Baglio di Pianetto si rivela, ancora una volta, l’incarnazione pura di un sogno isolano, certo, ma dai respiri ampi e profondi di chi ha amato il mondo senza confini, proprio come il Conte Paolo Marzotto, consapevole che, alla fine, l’attrazione mediterranea torna ad essere il centro di tutto.  

Baglio di Pianetto
SP26, 96017 Noto (Sr)

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Alberto Lupini


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