I Rosati continuano l'ascesa e Pasqua lancia il suo "Y"

14 aprile 2021 | 17:22
Fedele allo spirito che ne anima le azioni, la cantina veronese Pasqua Vigneti e Cantine da tempo segue con particolare attenzione l’evolversi di uno dei mercati più interessanti del nostro panorama vinicolo, il mondo dei rosé che, anche nel 2021, sarà area di interesse, crescita e innovazione. Ed è in questo contesto che oggi, dopo 3 anni di profonda ricerca e di lavoro attento sul vigneto, Pasqua Vigneti e Cantine presenta il suo nuovo progetto, che esprime, nel connubio tra eleganza ed equilibrio, il punto di arrivo.


Y è il nuovo progetto Pasqua

Y è il nome scelto per il nuovo rosé, caratterizzato da una personalità spiccata e poliedrica, in cui coesistono elementi divergenti: complessità e freschezza, struttura e delicatezza, note fruttate e cremosità al palato. Il segno Y è la perfetta rappresentazione simbolica della personalità e dello stile di vinificazione di questo vino, per questo gli dà il nome. Come il vino, la lettera Y è composta da elementi divergenti, che si uniscono simbolicamente nel punto centrale della lettera, che rappresenta così l’equilibrio del vino, quale promessa di longevità.  

Come la lettera è composta di tre parti, così sono tre le anime di Y: due vitigni autoctoni veneti, Corvina e Trebbiano di Lugana, in dialogo con uno internazionale, il Carmenère, tutti provenienti da vigneti sul Lago di Garda. La Corvina, che domina in termini percentuali nel blend (60%), conferisce sentori tipici di frutta rossa e grande acidità. Il Trebbiano (30%) apporta aromi delicati di agrumi e fiori bianchi, donando eleganza e lunghezza nel retrogusto; infine, il Carmenère (10-15%) regala al vino struttura e ne garantisce la stabilità nel tempo.

Y rappresenta l’espressione più potente del progetto 11 Minutes, il primo rosé presentato dalla cantina 4 anni fa, riconosciuto come antesignano di uno nuovo stile fra i rosati italiani.

Le origini del rosé

Questo rosé nasce in parte dalla vinificazione con spremitura soffice delle uve a bacca rossa, in parte da una macerazione sulle bucce a bacca bianca per 8/10 ore. Il mosto viene raffreddato e trasferito in una vasca d’acciaio affinché decadano le parti solide, per poi procedere con la fermentazione alcolica, tra i 13 e i 16 gradi. Il 10% del blend termina la fermentazione alcolica in tonneaux di rovere francesi nuove, di media tostatura. Della restante parte, il 30% matura per circa 4 mesi in barriques e tonneaux di rovere francese di secondo passaggio, sempre a tostatura media.

Sentori di vaniglia e aromi di tostatura sono resi evidenti grazie alla fermentazione alcolica in botte, che consentono di ottenere quegli aromi secondari e terziari unici per un vino rosato di questa provenienza.  

Dichiara Riccardo Pasqua, amministratore delegato di Pasqua Vigneti e Cantine: «La nostra cantina è sempre stata particolarmente attenta al mondo del rosé e Y ne rappresenta un nuovo, importante capitolo. Siamo orgogliosi di quanto siamo riusciti a raggiungere con questo vino, nato da una comprensione profonda del territorio e dei suoi vitigni e da una ricerca meticolosa sul migliore metodo di vinificazione. Y esplora le molteplici sfumature espressive e aromatiche che il rosato può offrire e siamo convinti che abbia tutte le caratteristiche per diventare un protagonista della scena internazionale».

Per il lancio di una referenza innovativa come Y, Pasqua Vigneti e Cantine, proseguendo nelle sue collaborazioni con artisti e creativi, ha affidato alla collettiva di artisti italiani None (con il quale aveva già collaborato in occasione del rilascio di Hey French: You Could Have Made This But You Didn’t) il compito di tradurre la sfaccettata complessità di questo vino attraverso un’installazione immersiva digitale, che è stata la scenografia per la presentazione del nuovo rosé in streaming globale.

Boom dei rosé

Cresce del 15,8% il consumo di vini rosati secondo la ricerca di Nomisma Wine Monitor, contro il 2,5% del totale vini. A supporto della sua visione sullo scenario dei rosé e del posizionamento premium di Y, Pasqua Vigneti e Cantine ha commissionato a Wine Monitor di Nomisma un’analisi più dettagliata sui consumi dei vini rosati, con focus su due mercati chiave per l’azienda: USA e Regno Unito. Una delle evidenze più interessanti della ricerca rileva, nell’ultimo anno, la significativa crescita delle quote di mercato di etichette luxury e super luxury, come conseguenza dello switch tra i canali di vendita.

Che quella del rosé sia una categoria in forte espansione lo dimostra l’aumento dei consumi a livello globale che, tra il 2009 e il 2018, sono cresciuti del 15,8%, a fronte di un +2,5% registrato a livello di totale vino. L’Italia rappresenta il quinto mercato al mondo per consumo di vini rosati (13% del totale) mentre incide per circa il 7% sulla produzione mondiale (26,4 milioni di ettolitri di vino rosé nel 2018), con quattro regioni, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Puglia, capaci, nel 2020, di concentrare il 67% della produzione rosé Dop/Igp nazionale.

Spostandoci oltreoceano, in Usa le vendite off-premise a valore di rosé fermi sono cresciute del 126,7% tra 2011 e 2020, con un +75,2% sul totale table wine e un giro d’affari che nell’ultimo anno ha superato il miliardo di dollari[4]. Nonostante la quota di mercato ancora marginale (6%), sono i nostri rosati a segnare la variazione più significativa nell’ultimo anno (+63,9% tra 2019 e 2020), con prezzi per bottiglia in aumento e che collocano il nostro Paese dietro la Francia per posizionamento di fascia.

Afferma Alessandro Pasqua, Presidente Pasqua Usa-Llc: «Il mercato americano, soprattutto nell’ultimo anno, si è dimostrato particolarmente sensibile e ricettivo nei confronti dei prodotti di alta qualità, in special modo nel settore agroalimentare. Il comparto dei vini rosé, che negli Usa gode di particolare favore, rappresenta una grande opportunità da cogliere ed è in questo solco che intendiamo continuare a lavorare. Il Made in Italy si conferma tra le scelte privilegiate del consumatore in virtù del suo grande patrimonio e percepito d’eccellenza e crediamo che il posizionamento di valore di Y incontrerà il favore dei clienti».      

Oltremanica si osservano trend simili, con una crescita a valore dei rosati italiani nell’off-premise del 59,9%. Nel 2020, sempre a seguito del cambiamento di modalità d’acquisto da parte del pubblico, è stata ancora più evidente la scelta dei prodotti in base alla fascia di prezzo, con una crescita del 257% per i vini premium (dalle 12 sterline in su).


I vini iconici della cantina crescono del 45% nel 2020

Nonostante un 2020 difficile a livello globale, il margine dell’azienda è cresciuto, grazie all’apporto fondamentale delle Icons della cantina, che vede i suoi vini premium registrare +45%. La strategia globale per valorizzare le etichette più rappresentative della cantina, che trascina anche quelle più tattiche, ha visto un budget di marketing e comunicazione espansivo rispetto all’anno precedente. Il valore consolidato della produzione è pari a € 55 milioni, in flessione moderata dell’8%, molto più contenuta rispetto alla media del settore.

La ricetta anticrisi di Pasqua Vigneti e Cantine si può sintetizzare in continuo investimento sulla ricerca e sviluppo, sulla valorizzazione del brand e del talento degli attori coinvolti e sulla capacità di declinare la proposta di range a seconda del mercato e del canale di vendita, anche attraverso strategie di comunicazione mirate.

Il digitale continua a rivestire un ruolo chiave per lo sviluppo e il consolidamento del business di Pasqua Vigneti e Cantine, dimostratasi anticipatrice dei trend, dal momento che le piattaforme di e-commerce hanno visto crescere nel 2020 il traffico di utenti tra il 15 e il 30% e ora anche il B2B sembra orientarsi sempre di più su modalità di interazione online.

Dichiara Umberto Pasqua, presidente Pasqua Vigneti e Cantine: «Nonostante la tempesta perfetta che ha travolto tutto il comparto nel 2020, la nostra si dimostra una realtà solida, che non ha solo continuato a investire sull’innovazione, ma anche sul valore e il talento dei propri dipendenti, attraverso politiche importanti di welfare aziendale. Siamo fiduciosi che, grazie soprattutto ai progressi eccezionali compiuti dalla comunità scientifica, la luce in fondo al tunnel sia più vicina. Dal lato nostro, siamo pronti ad affrontare con rinnovato entusiasmo tutte le nuove sfide che ci aspettano».

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Alberto Lupini


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