Franciacorta, iniziata una delle prime vendemmie in assoluto in Italia

L'inverno mite, le scarse piogge e il gran caldo dei giorni hanno spinto l'azienda agricola Faccoli di Coccaglio a dare il via alla raccolta delle uve più precoci, quelle di Pinot Nero. Seguiranno Chardonnay e Pinot Bianco

01 agosto 2022 | 10:07
di Renato Andreolassi

Stamattina, 1° agosto, alle sette, in Franciacorta è iniziata una delle prime vendemmie in assoluto in Italia. In passato nel bresciano era accaduto solo nel 2007, esattamente dopo il 6 di agosto. L'inverno mite, le scarse piogge e il gran caldo dei giorni hanno spinto l'azienda agricola Faccoli di Coccaglio (Bs) a dare il via alla raccolta delle uve più precoci, quelle di Pinot Nero. Seguiranno Chardonnay e Pinot Bianco nei vigneti situati ai piedi del Monte Orfano. Le uve base delle sempre più richieste bollicine di Franciacorta.


Vendemmia completata entro una settimana

Una ventina di operai provenienti da Romania e Albania si sono messi al lavoro nei filari per la raccolta che dovrà essere completata entro una settimana. «Nel complesso - ha dichiarato la titolare della cantina Francesca Faccoli - pensiamo di raggiungere una buona qualità, anche se le piante più giovani hanno reso meno delle altre perché stressate dal clima».


Il caldo ha compromesso la resa delle piante

Appunto il clima. Il grand caldo ha compromesso non poco la resa delle piante che, rimarca un altro produttore Gianluigi Vimercati Castellini: «Porteranno a una resa ridotta fra il 20 e il 30 %. L'assenza di piogge ha reso gli acini più vuoti, si ricaverà quindi meno mosto».


Un’annata non troppo generosa

Incrocia le dita il presidente del Consorzio della Franciacorta Silvano Brescianini. «Speriamo – sottolinea - che il tempo tenga nei prossimi giorni (senza grandinate) così da consentire anche alle altre 120 cantine di procedere con tranquillità alla vendemmia. Sarà un'annata non troppo generosa, ma comunque qualitativamente buona. La vite è una pianta estremamente resistente anche ai cambiamenti climatici». Per la manodopera, in gran parte provenienti dai paesi dell'Est, non dovrebbero esserci grandi problemi: « Da anni, donne e uomini vengono a vendemmiare nel bresciano e poi si spostano in altre zone d'Italia». Molto, molto più difficile trovare invece personale locale.

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