La Firma e Il Rogito: due Aglianico del Vulture di Cantine del Notaio

Cantine del Notaio, nel Vulture, produce vini Aglianico ricchi e complessi come "La Firma" e il rosato "Il Rogito". Con grotte di tufo per l'affinamento, offre vini armoniosi e legati alla tradizione

25 novembre 2024 | 09:30
di Gianni Paternò

Cantine del Notaio rappresenta una delle aziende vinicole più note e premiate del Vulture, il territorio della Basilicata posto nell’intorno dell’omonimo vulcano spento. Ma se credete che il proprietario sia notaio, sbagliate. Gerardo Giuratrabocchetti è un agronomo, in compenso figlio del notaio Consalvo, così legato al padre da dedicargli il nome di questa importante azienda che modernamente nasce nel 1998 anche se già il nonno era vignaiolo.

Siamo a Rionero in Vulture (Pz) sui dintorni del vulcano che 133.000 anni fa esplose plinianamente coprendo tutto di cenere che nel tempo è diventata tufo vulcanico.

Il segreto del Vulture? Tesori custoditi nei tufi

Sono 50 ha di vigneti di proprietà, in contrade più tipiche e più rinomate dell'area del Vulture (in Rionero, Barile, Ripacandida, Maschito e Ginestra) con alcune vigne vecchie di oltre cento anni. Siamo nel regno dell’Aglianico del Vulture, vitigno di remota origine, con grappolo ed acini piccoli, buccia spessa, che matura tardi, capace di dare vini ricchi di corpo, carichi di colore e pieni di sapori, austeri, di ottima trama acido-tannica che ben si sposano con i legni, insomma una delle grandi varietà nazionali, che meriterebbe maggior successo.

Si coltivano anche Moscato e Malvasia in piccola quantità; in totale sono 600.000 bottiglie in 18 etichette con nomi legati all’attività notarile: Il Sigillo, L’Atto, Il Repertorio, ecc. Enologo è lo stesso Gerardo collaborato da Saverio Vernucci. Caratteristici del Vulture sono i chilometri di grotte scavate nel tufo, ideali per temperatura ed umidità ad affinare i vini. Gerardo ne possiede 1,5 km visitate ogni anno da migliaia di appassionati.

La coltivazione era in bio, oggi retrocessa in sostenibile per tanti motivi affatto peregrini. Degustiamo La Firma 2017 Aglianico del Vulture Doc che negli anni in cui fa oltre 1 anno di bottiglia diventa Docg Riserva e Il Rogito 2023 Basilicata Rosato Igt, anch’esso chiaramente di Aglianico.

La Firma 2017 Aglianico del Vulture Doc 

La Firma, vendemmia a novembre, fermentazione in acciaio, affinamento in barrique nuove per 12 mesi, in genere altrettanti in bottiglia. Colore rubino scurissimo; naso di ampia complessità, su frutta rossa matura si inseriscono note terziarie di pepe, liquirizia, caffè, cioccolato, tabacco non esaustivamente, affascina ed incuriosisce; al palato si conferma la complessità e si sottolinea la fragranza, tannini nel giusto come l’acidità, in un insieme armonico, vigoroso e tanto lungo. Vino da meditazione che si sposa con molti piatti, provato persino con il pesce grigliato. Sono 25.000 esemplari.

Il Rogito 2023 Basilicata Rosato Igt

Il Rogito, vendemmia nei primi di ottobre, 2 giorni di macerazione con le bucce, in acciaio la malolattica, poi nelle grotte un anno in barrique e tonneau usati, in bottiglia fino alla vendita. Nel calice colore rosa tra il ciliegia e l’aranciato, quindi un rosa particolare molto carico; al naso è ampio e multiforme, tanta piccola frutta rossa, un cesto di fiori: rosa, viola, ciclamino, equilibrato e perfettamente franco; al palato è strutturato, sapido, minerale e acido in modo corretto, si avvertono i tannini vellutati, un retrogusto lunghissimo. Insomma un rosato diverso dalla vista al gusto, fa dell’armonia il suo forte, sono 50.000 bottiglie che potete abbinare a ciò che volete, marito della pizza.

I prezzi: nel sito dell’azienda rispettivamente € 36 ed € 15.

Cantine del Notaio
Via Roma 159 - 85028 Rionero in Vulture (Pz)
Tel 0972 723689

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