Fine vendemmia per il Consorzio vini Alto Adige: Nonostante il meteo, ottima qualità

L'annata 2021 è stata condizionata da gelate e precipitazioni che hanno ritardato fioritura, maturazione e raccolta. Ma i risultati soddisfano i cantinieri. Ottime impressioni per i bianchi. Lagrein aiutato dal clima

04 novembre 2021 | 18:03

A pochi giorni dalla fine della vendemmia, l’Alto Adige del vino traccia un primo bilancio di quella che si prospetta essere è un’annata ambiziosa e molto promettente. Nonostante una fioritura tardiva e condizioni climatiche in parte avverse (che hanno determinato un calo fra il 5 e il 10% della quantità di raccolto), l’annata 2021 si caratterizzerà per vini bianchi eleganti e vini rossi di grande carattere e struttura. «I maestri cantinieri, i viticoltori e i vignaioli si aspettano un’annata 2021 molto varia e assai promettente sul piano della qualità. Sarà infatti una buona annata per tutti i vini bianchi senza alcuna eccezione, mentre per i vini rossi ci saranno differenze in base alla zona di produzione, anche se sarà comunque complessivamente molto buona», ha sintetizzato Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige.

 

Meteo (avverso) e malattie (poche) hanno influenzato il raccolto

Andando più nel dettaglio, la stagione 2021 si è aperta all'insegna di una siccità straordinariamente lunga, cui è seguito un marzo freddo, con quattordici giorni di gelate. A inizio aprile le temperature sono aumentate per un breve periodo, dopo il quale le condizioni metereologiche sono progressivamente peggiorate toccando l’apice dell’ondata di gelo il 7 aprile. Andamento meteo che ha portato a un leggero ritardo nella fioritura delle viti. Nelle zone più calde del territorio (Bassa Atesina e Valle dell'Adige) la piena fioritura è avvenuta solo tra fine maggio e inizio giugno, quindi con due-tre settimane di ritardo rispetto al normale. Questa tendenza è proseguita fino all’inizio della fase di maturazione. Il periodo tra la piena fioritura e l’inizio della maturazione è stato segnato da un giugno secco e caldo, seguito da un luglio eccezionalmente piovoso. Con ben 150 millilitri di pioggia caduta, a luglio le precipitazioni sono aumentare del +56% rispetto alla media del periodo. Anche nelle prime settimane di agosto si sono registrati maltempo e forti precipitazioni. A fronte di giornate dalle temperature medie, le quantità di pioggia sono state ben oltre i valori medi degli ultimi decenni. Giusto in tempo per l’inizio della vendemmia, il tempo si è stabilizzato, garantendo un clima autunnale pressoché ideale. Prima delle nuove precipitazioni di ottobre.

 

Ma se il meteo non ha aiutato è sul fronte della prevenzione delle malattie che avrebbero potuto attaccare i vigneti che si sono riscontrati i successi maggiori: «Nei vigneti non si sono verificati particolari focolai, se si escludono piccoli problemi di putrefazione nella fase di maturazione di alcune varietà di Pinot», ha affermato Barbara Raifer, responsabile del settore viticoltura presso il Centro di Sperimentazione Laimburg. Raifer ha sottolineato anche come la gestione dell’irrigazione nei vigneti sia uno dei temi centrali del settore, e che lo sarà ancor di più in futuro: «Ci accompagnerà sia nella ricerca che nella pratica, affinché i nostri viticoltori siano in grado di contrastare il crescente stress causato alle viti da caldo e siccità».

 

 

Vini bianchi sugli scudi, in sofferenza solo lo Chardonnay

Detto ciò, l'annata 2021 a fine vendemmia si presenta in salute; soprattutto per i bianchi. «La qualità dei grappoli era ottima, con un equilibrio ideale tra i valori di acidità, quest’anno leggermente più elevati, e le gradazioni zuccherine», ha raccontato Stephan Filippi, maestro cantiniere della Cantina Bolzano e vicepresidente dell’Associazione enologi enotecnici italiani. Per Filippi «i giovani vini bianchi 2021 si presentano molto fruttati, piacevolmente freschi, con una struttura vivace e un’elegante sensazione al palato». Anche per Hans Terzer, maestro cantiniere della Cantina San Michele-Appiano e presidente dei Cantinieri dell’Alto Adige, il 2021 sarà un’ottima annata per i vini bianchi: «Siamo contenti di tutte le varietà: Pinot Bianco e Pinot Grigio puntano su una buona mineralità e molta struttura, Sauvignon sui frutti maturi e un bel gioco di acidità, Gewürztraminer sull’eleganza della struttura e Riesling, Sylvaner e Veltliner su aromi classici e freschezza giovanile», ha elencato Terzer. Unica nota stonata, lo Chardonnay: «Rispetto alle altre varietà, nel 2021 si è raccolta una quantità inferiore, ma la qualità è comunque altrettanto buona», ha garantito Terzer.

 

Per i rossi raccolta ritardata ma qualità inalterata

Per quanto riguarda la raccolta dei primi grappoli di uve nere, Pinot Nero e Schiava, quest’anno i viticoltori dell’Alto Adige hanno cominciato intorno al 20 settembre. Filippi si è detto oltremodo soddisfatto delle qualità della Schiava di quest’annata: «I grappoli sono risultati sani e maturi, con elevati valori zuccherini. Abbiamo riempito le cantine con ottime qualità: molto fruttate, estremamente tipiche e di buona struttura». Il clima autunnale ideale ha influito positivamente anche sul Lagrein. Al momento della vendemmia i grappoli erano «meravigliosamente maturi e croccanti, e mostravano dei promettenti valori del mosto. I vini giovani convincono fin d’ora con un bel fruttato maturo, bei colori, buone acidità e un po’ di alcol in meno», ha aggiunto Filippi. Per quanto riguarda il Pinot Nero, laddove si è potuto aspettare un po’ con il raccolto, le qualità vanno da molto buone a eccezionali. E, nonostante il clima più freddo, a seconda delle zone si sono raccolte qualità interessanti anche di Cabernet e Merlot.

 

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Tel.  0471 978528
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Alberto Lupini


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