E quel tempo arriva: prima o poi, quel tempo arriva e, sarà mai un caso, arriva proprio al momento giusto. Mai troppo presto, mai troppo tardi. Era l’oramai lontanissimo anno 1972 quando l’imprenditore romano Angelo Jacorossi, giunse alla decisione di lasciare l’orologio che scandiva i ritmi frenetici dell’Urbe per appropriarsi del tempo placido di quel leggiadro territorio toscano a cavaliere tra la Val d’Orcia e la Valdichiana. Il luogo dove poter dire “sono arrivato, dunque” era ed è Montepulciano, borgo antico a circa 600 metri sul livello del mare, nel cuore di quella che fu l’Etruria.
Fattoria della Talosa, il vincolo affettuoso con Montepulciano
Paesaggio bucolico davvero: dolci le colline, ricoperte dall’abbraccio tutto mediterraneo tra l’ulivo e la vite. Macchie sia estese che intense di pinete e castagneti. E l’imprenditore Jacorossi cosa fa? Scruta il territorio, scopre, proprio nel centro storico di Montepulciano, a brevissima distanza dalla Piazza Grande, la Fattoria della Talosa, con la sua rete di gallerie sotterranee, a quindici metri di profondità, costruite nei primi decenni del ‘500 e, essa versando in stato quasi preagonico, ne acquisisce provvidenzialmente la proprietà.
Vincolo affettuoso, oramai cinquantennale, tra la famiglia Jacorossi a questi luoghi. Nasce e si sviluppa, da competenza e passione sospinto, il progetto enologico: fare non dell’ottimo Montepulciano, bensì fare dell’eccellente Montepulciano. E poi, sfida nella sfida, provare a farlo sempre migliore, vendemmia dopo vendemmia, in virtù di quella tensione al miglioramento continuo che prende solo coloro che osano darsi challenge in quanto supportati da vision lungimirante.
Fattoria della Talosa, un binomio di rara efficacia
Edoardo Mottini Jacorossi, è l’esponente della terza generazione oggi alla guida dall’azienda. Cristian Pepi è il direttore commerciale. Binomio di rara efficacia per perseguire l’audace obiettivo di cui si è detto.
Mottini Jacorossi, ceo di Fattoria della Talosa, dice: «Nel cuore della Toscana, Fattoria della Talosa è una storia di trasformazione continua e di resilienza. Durante questi anni abbiamo intrapreso un percorso di rinnovamento e crescita, puntando su investimenti strategici che hanno portato Talosa ai vertici dell’enologia italiana. Il nostro impegno si è concretizzato nella ristrutturazione della Cantina Storica e nell’innovazione dei vigneti, così come nella creazione di un nuovo spazio di degustazione che, dalle ceneri di un rifugio di guerra, è rinato per celebrare la bellezza del nostro territorio e la qualità dei nostri vini».
Circa il mercato ed il posizionamento, ecco le parole il direttore commerciale Pepi: «La fiducia nei nostri vini si riflette anche nel successo sui mercati esteri, soprattutto negli Stati Uniti e in Svizzera, che si confermano come partner commerciali di prim’ordine, al pari di Inghilterra e Germania. In Italia, la Toscana rimane il fulcro delle nostre vendite nazionali, un risultato che sottolinea il nostro legame indissolubile con questo territorio straordinario. Tutto ciò è motivo di orgoglio per me e per tutta la squadra di Fattoria della Talosa».
Fattoria della Talosa, i numeri
Da un lustro, era l’anno 2019, è in funzione Villa Talosa, un luogo suggestivo immerso tra i vigneti da cui si gode vista incantevole sulla vallata e sul borgo. I numeri parlano di una produzione che si attesta sulle 100mila bottiglie e di un fatturato di circa 1,4 milioni di euro. Il vitigno principale, qui con vigne allevate con la tecnica del cordone speronato e in parte a Guyot, è il Sangiovese. I filari si estendono per 33 ettari, ad una altitudine compresa tra 330 e 400 metri sul livello del mare.
Talosa è in conversione al biologico dalla vendemmia 2021, la conduzione segue l’approccio della lotta integrata, il che significa rispetto della vigna, interventi non programmati secondo uno scadenziario ma sulla base di controlli quotidiani della salute della pianta. Ben consapevoli che non può essere esitato un buon vino se già solo una delle due componenti “vigna/cantina” è inadeguata, qui la vendemmia è rigorosamente fatta a mano con accurata selezione dei grappoli. Le maturazioni avvengono in tonneaux e barrique, in botte grande gli affinamenti.
Fattoria della Talosa, la verticale di Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg
Si racconta qui appresso della degustazione: verticale del Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg. Il Vino Nobile di Montepulciano Riserva di Fattoria della Talosa nasce dai terreni più argillosi e da due vecchie vigne di quasi 50 anni (Vigna Camponi Vecchi e Vigna Costa Vecchia) insieme ad una di 20 anni (Vigna Camponi) elementi che conferiscono grande eleganza e territorialità.
Il clone di Sangiovese di riferimento per questi otto ettari di filari è il Prugnolo Gentile. Dal 1995 il Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg di Fattoria della Talosa è ottenuto con sole uve sangiovese, una scelta produttiva che esclude l’impiego di altri vitigni a bacca nera come mammolo, colorino, canaiolo, o altre varietà a bacca bianca come trebbiano, malvasia e grechetto comunque ammesse in quote specifiche dal disciplinare di produzione. Le connotazioni che portano a “fattor comune” le quattro vendemmie, pur essendo prevalenti, lasciano spazio intrigante per l’individuazione di ammiccanti e non casuali differenze.
Fattoria della Talosa, i “Quattro moschettieri” di Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg
Sorta di giuoco, comunque efficace ai fini della narrazione, è paragonare, si parva licet, le quattro vendemmie ai quattro moschettieri di Alexandre Dumas, D’Artagnan incluso. Scontata quindi la loro somiglianza, nonché il loro anelito a sentirsi valorosa prole di Talosa già nel motto “tutti per uno, uno per tutti”.
Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2016
Parca nell’esibire doti che probabilmente le difettano, brilla tuttavia per sua spiccata espressività e per suggerire rinnovo di sorso onde conoscerlo meglio. Allora, la vendemmia 2016 è Aramis: teologo, sofisticato e intelligente
Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2017
Suo punto di forza nella maestà della percezione olfattiva e, a seguire, nel palato che garbatamente avvolge. Ragguardevole valore nella coesistenza di eleganza e freschezza. Aggiungeremmo, senza tema di calembour, che questa riserva, è davvero “nobile”. Allora, la vendemmia 2017 è Athos: dignitoso, nobile, riservato e serio.
Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2018
Questa vendemmia necessita di lettura poliedrica, tante essendo le sfaccettature. Ammalia per eleganza, di cui parrebbe essere consapevole (!) per una sua affascinante mediterraneità che si avverte al naso e poi anche al palato. La si direbbe riserva possente e di alto spessore stilistico. Allora, la vendemmia 2018 è Porthos: coraggioso, robusto, vanitoso appena un po’.
Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2019
Dal corregionale Lorenzo de’ Medici, pare ascoltare: “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia”. Questa riserva è fulgidamente giovane e ha i ragionevoli presupposti per evolvere correttamente prodigandosi per divenire, quel dì, espressione compiuta quanto piacevolissima. La si direbbe riserva, proprio nel senso che può stare ancora tranquillamente in panchina, e comunque del suo brillante futuro si è certi. Allora, la vendemmia 2019 è D’Artagnan: giovane, appassionante, deciso.
Fattoria della Talosa, quali prospettive per il futuro?
Negli ultimi anni Talosa ha potenziato ulteriormente la propria struttura commerciale con l’obiettivo di valorizzare al meglio i propri prodotti su scala nazionale e internazionale. Al vino si aggiungono l’olio, il brandy e la grappa, quest’ultima ottenuta distillando le vinacce del Vino Nobile di Montepulciano. Ciò che appare lodevolmente evidente in Talosa è la spiccata attitudine al lavoro di squadra e, collateralmente a ciò, alla volontà di perseguire il miglioramento continuo nei processi in vigna e in cantina e nelle relazioni sui mercati.
Fattoria della Talosa
Via Pietrose15/A - 53045 Montepulciano (Si)
Tel 0578 758277
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Alberto Lupini
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