“Le Famiglie storiche”: nuova guida fra i papà dell'Amarone
Passaggio di consegne per l'associazione che raggruppa le prestigiose cantine venete della Valpolicella. Dopo tre anni Alberto Zenato passa il testimone a Pierangelo Tommasi. A Marina Tedeschi va l'Antica Bottega del Vino
“Le Famiglie Storiche” è un’associazione nata nel giugno del 2009 dall’unione di dieci storiche cantine della Valpolicella che oggi conta 13 soci. Si tratta di prestigiose aziende vitivinicole che da generazioni sono testimoni attive del “mondo Amarone”: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato.
L'ultima novità è stato il passaggio di consegne alla guida del sodalizio con Alberto Zenato che ha passato il testimone a Pierangelo Tommasi.
L'Amarone e la Valpolicella
Quando pronunci la parola Amarone non puoi non pensare alla Valpolicella e a quella che è considerata in Italia e nel mondo una delle zone simbolo dei grandi vini rossi del Belpaese. Una storia, quella dell'Amarone, avvolta nel mistero. La leggenda racconta che 70 anni fa o giù di lì un cantiniere della Cantina Sociale di Negrar, tale Adelino Lucchese, si fosse dimenticato una botte di Recioto in fermentazione. Dimenticanza fatale. La seconda fermentazione infatti aveva consumato tutti gli zuccheri rimasti del Recioto, vino dolce, e l’aveva trasformato in un vino amaro e secco. Assaggiandolo, Adelino esclamò: "Questo non è amaro, è amaron!".
Verità o leggenda? Non tutti sono d’accordo con questa simpatica versione della storia. La scoperta dell'Amarone potrebbe essere legata invece alla presenza tedesca sul territorio veronese durante la seconda guerra mondiale. I tedeschi erano soliti saccheggiare e servirsi delle riserve e delle provviste delle famiglie contadine del territorio che, stufe delle continue ruberie degli invasori, si organizzavano nascondendo cibo e vino per difenderlo dalle razzie. Capitava così che qualche botticella di Recioto venisse dimenticata o non ci fosse la possibilità di andarne a controllare la fermentazione. Il vino ritrovato veniva chiamato Recioto "scapà", ovvero “scappato” al controllo del cantiniere.
Quale che sia la verità, è stata l’intelligenza degli intraprendenti e lungimiranti vignaioli veronesi a trasformare quel Recioto "scappato" in un vino icona della Valpolicella, apprezzato dai wine lover in tutto il mondo.
Il passaggio di consegne a "Le Famiglie Storiche"
Lo spunto per parlare della storia e delle fortune dell'Amarone è la recente nomina di Pierangelo Tommasi alla presidenza de "Le Famiglie Storiche". Dopo tre anni alla guida del gruppo, Alberto Zenato ha infatti passato il testimone dell'associazione a Tommasi. Nata nel 2009 l'associazione riunisce tredici storici produttori di Amarone: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant'Antonio, Tommasi, Torre d'Orti, Venturini e Zenato.
Pierangelo Tommasi avrà come vicepresidenti Giuseppe Rizzardi dell’azienda Guerrieri Rizzardi e Luca Speri dell’azienda Speri, con Alberto Zenato e Marilisa Allegrini nel Consiglio d'amministrazione.
L'annuncio: un autunno ricco di eventi in Italia e all'estero
«La scelta di Pierangelo Tommasi rappresenta un naturale avvicendamento all’interno dell’associazione che prevede l’alternarsi delle Famiglie nelle cariche di presidenza e vice-presidenza: anche questo è l’espressione di un gruppo unito e coeso, ognuno con il proprio stile, ma accomunati dalla stessa filosofia produttiva», ha dichiarato il presidente uscente, Alberto Zenato che era a sua volta succeduto ai past-president Sandro Boscaini, Marilisa Allegrini e Sabrina Tedeschi.
Pierangelo Tommasi riceve una realtà fortemente dinamica, che non si è mai fermata nemmeno con la pandemia, ed è già pronto ad affrontare un autunno ricco di eventi sia in Italia che all’estero.
«Ringrazio Alberto Zenato per aver egregiamente portato avanti il lavoro e le attività dell’Associazione nel momento storicamente più difficile che la nostra generazione ha vissuto. Sono onorato di presiedere un gruppo di stimati colleghi e amici, aziende storiche e custodi del proprio territorio, e proseguire il percorso iniziato tredici anni fa, con il progetto di testimoniare i valori che ci accomunano
e quelli di una denominazione unica al mondo. Lo faremo con molte attività in Italia e all’estero, sviluppando l’incoming verso le nostre aziende e facendo rete con altre realtà locali».
L'"Antica Bottega del Vino", il tempio di Bacco nel cuore di Verona
Contestualmente all’elezione del presidente de "Le Famiglie Storiche" si è svolta quella per la guida, anche questa triennale, de "L’Antica Bottega del Vino" che dal 2010 è proprietà de "Le Famiglie Storiche". Un locale che vanta le sue radici nel lontano Cinquecento, e che ancora oggi, grazie alla sua storia, alla proposta gastronomica veneta e alla straordinaria carta dei vini, resta un punto di riferimento per la città di Verona, per l’Italia oltre a essere riconosciuta a livello internazionale.
Alla Presidenza è stata chiamata Maria Sabrina Tedeschi, che succede a Tiziano Castagnedi, che l’ha guidata nei tre anni precedenti. Insieme a lei, Francesco Allegrini, vicepresidente, Giacomo Boscaini e Antonio Cesari consiglieri.
Pierangelo Tommasi, quarta generazione di vignaioli veronesi
Pierangelo Tommasi è uno dei nove membri della quarta generazione della famiglia Tommasi, famiglia che oggi è alla guida di Tommasi Family Estates. Terminati gli studi Pierangelo ha subito iniziato a lavorare a tempo pieno in azienda, ricoprendo diversi ruoli, da magazziniere a coordinatore di visite e degustazioni in cantina per visitatori stranieri. Ora è responsabile dei mercati esteri dell'azienda. L’esperienza maturata - non solo come direttore export - il fatto di essere coinvolto in diversi reparti dell’azienda, le nuove acquisizioni e le strategie di sviluppo, lo hanno portato oggi a essere il Direttore Esecutivo del gruppo di famiglia.
Pierangelo ha ereditato la passione per il vino dal padre e dagli zii, con i quali visitava i vigneti fin da ragazzino, partecipando alle vendemmie, assorbendone rigore e lealtà.
Pierangelo è felicemente sposato, con due figli e un cane, e ha – oltre il vino – la passione del calcio che lo coinvolge sia come giocatore sia da tifoso.
Maria Sabrina Tedeschi, enologa e ricercatrice alla Fondazione Mach
Maria Sabrina Tedeschi ha conseguito, presso l’Università Statale di Milano, la Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari: durante il percorso di studi ha svolto uno stage presso l’Università di Enologia di Digione (Borgogna, Francia). Dopo gli studi ha svolto l’attività di insegnante di enologia e ricercatrice presso la Fondazione Mach di San Michele all’Adige (Trento).
Successivamente la passione per la sua terra e il desiderio di sviluppare l’azienda di famiglia (Società Agricola F.lli Tedeschi) hanno prevalso e così dal 2000 è rientrata in Valpolicella a lavorare accanto ai fratelli Riccardo e Antonietta e al papà Lorenzo. Oggi è responsabile Marketing e Comunicazione, oltre a gestire il mercato export nei paesi delle aree Europa, East e Far-East.
Nel triennio 2016-2019 è stata presidente de "Le Famiglie Storiche". È pure membro dell’Associazione "Le
Donne del Vino". In alto i calici. Prosit.
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Alberto Lupini