Dry January non ti temo: ecco come il detox dall'alcol può essere dolce
Se è vero che c'è penitenza e penitenza, quella del gennaio senza alcol può avvicinare a prodotti "zero alcol" che non rinunciano al gusto. Qualche consiglio tra pionieri e nuovi volti di una categoria in grande crescita
Trentuno giorni detox, dopo gli sgarri delle Feste. È il Dry January, il “Gennaio senz’alcol” lanciato in Inghilterra nel 2013 e divenuto di tendenza in diversi Paesi (non senza opinioni contrastanti sulla sua effettiva utilità, anche tra i medici). Quel che è certo è che oggi, il “mese di penitenza” può risultare molto meno severo rispetto a 10 anni fa. Merito della vasta gamma di “alcolici e superalcolici senz’alcol” in commercio anche in Italia, che va ad accostarsi alle bevande naturalmente senza alcol prodotte con pochissimi ingredienti, tutti di qualità, a partire dalla frutta italiana biologica. Gli esempi non mancano, ma per i palati più intransigenti sono due i brand da non perdere di vista: la linea “Steinbock” Dr. Fischer - Hofstätter e Niasca Portofino. Scegliere queste alternative dopo gli eccessi di Natale e Capodanno vuol dire anche abbattere le calorie: un bicchiere di dealcolato ne contiene fino al 70% in meno rispetto al vino.
Gli alcohol free della linea “Steinbock” Dr. Fischer- Hofstätter
“Steinbock” offre due versioni dealcolate a base di Riesling: la “bollicina” Steinbock Zero Sparkling, perfetta anche per la creazione di gustosi mocktail, e il fermo Steinbock Zero. Frutto della materia prima coltivata nei nobili vigneti della Germania, i dealcolati prodotti da Dr. Fischer - Hofstätter nascono da un’attenta selezione di uve Riesling, la regina delle varietà bianche.
Un’innovativa tecnica di dealcolizzazione preserva i delicati aromi della materia prima. Due etichette che regalano eleganza nel bicchiere con solo 20 calorie. Una scelta “alcohol free” non solo per il Dry January ma anche per chi segue una dieta ipocalorica, per chi pratica sport, per chi vuole mettersi alla guida senza pensieri e per tutti coloro che scelgono un calice o un cocktail analcolico.
Limonata e Mandarinata Bio No Sugar Added, Niasca Portofino
La Limonata Bio No Sugar e la Mandarinata Bio No Sugar Added sono le ultime arrivate in casa Niasca Portofino. Sono prodotte senza alcuna aggiunta di zucchero partendo unicamente da due ingredienti: acqua e succo di frutta certificata biologica e 100% italiana. L'attenzione al gusto è massima: per la Limonata No Sugar, per esempio, la ricetta prevede l’utilizzo di vaniglia e menta biologiche per mitigare l’acidità naturale del limone. Il trattamento termico minimo mantiene pressoché inalterate le vitamine presenti nel succo.
Anche il colore è totalmente naturale. Si tratta infatti di due bevande senza additivi, prive di allergeni e con un livello bassissimo di calorie (10kcal per bottiglietta di limonata e 15kcal per bottiglietta di mandarinata) molto vicino a quello delle acque aromatizzate. Per il loro confezionamento è previsto solo vetro, capace di garantire la stabilità del gusto, oltre all’attenzione per la sostenibilità. Create dal designer Giulio Iacchetti, le bottigliette in vetro sono ispirate alle forme armoniose dei delfini che popolano il golfo di Portofino.
Martin Foradori Hofstätter: un Dry January da pioniere
«Quando abbiamo iniziato a produrre queste etichette dealcolate - spiega Martin Foradori Hofstätter, alla guida dell’omonima tenuta vinicola in Alto Adige - in Italia la categoria era pressoché sconosciuta. L’hotellerie di alto livello, anche per effetto della richiesta da parte dei molti ospiti stranieri, si è rivelata il segmento di mercato da subito più interessato. Oggi l’attenzione è crescente anche da parte del mondo della mixology che, con una bollicina senza alcol, può creare originali cocktail senza o con basso contenuto alcolico. Anche la Gdo sta iniziando ad interessarsi sempre più a questa categoria e questo è un importante segnale che dimostra come il consumatore finale sia sempre di più attirato da questi innovativi prodotti».
Per Martin Foradori Hofstätter le vendite parlano chiaro. «Nel 2023 - spiega - possiamo parlare di incrementi che si aggirano intorno al 60% nel canale Horeca e numeri che stanno sfiorando quota +40% nella grande distribuzione. Le motivazioni? I dealcolati della linea Steinbock sono prodotti premium, ottenuti da basi Riesling di alta qualità. Non hanno nulla a che fare con i succhi di uva presenti nel mercato - precisa ancora il produttore altoatesino - e non possono essere paragonati agli stessi, per metodo di produzione, ma anche a livello di gusto e olfatto. Il nostro metodo di "dealcolizzazione sottovuoto" è un processo meno invasivo: un procedimento fisico, senza alcun supporto chimico».
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Alberto Lupini