Donne del Vino, protocollo d'intesa con la Polizia contro la violenza di genere
L’obiettivo dell’associazione è diffondere la cultura e la conoscenza del vino attraverso la formazione e la valorizzazione del ruolo della donna nel settore vitivinicolo, con incontri, convegni e azioni di sensibilizzazione
Le Donne del Vino accanto alla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato con un Protocollo d'intesa per lo sviluppo del progetto #tunonseisola, campagna ideata per promuovere iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione, a livello territoriale, idonee a diffondere la conoscenza e l'approfondimento delle tematiche legate alla violenza di genere ed agli strumenti di tutela delle vittime e ad incoraggiare le donne vittime di violenza a denunciare. L'intesa è nata dalla comune esigenza di incrementare i livelli di sicurezza delle donne, individuando modalità nuove ed efficaci per diffondere la cultura di genere.
Il solco è quello già tracciato con la campagna permanente della Polizia di Stato “Questo non è amore”, voluto per difendere in maniera sempre più capillare le donne non solo nella sfera privata, ma anche nel luoghi di lavoro e di svago o aggregazione. Saranno sviluppate, grazie all'accordo, iniziative rivolte sia al personale femminile delle imprese aderenti all'Associazione Nazionale “Le Donne Del Vino” sia ai followers e agli amanti del vino. L'obiettivo dell'Associazione è diffondere la cultura e la conoscenza del vino attraverso la formazione e la valorizzazione del ruolo della donna nel settore vitivinicolo, promuovendo incontri nelle cantine, convegni e azioni di sensibilizzazione anche attraverso la creazione di uno spazio virtuale di ascolto sul sito web ufficiale dell'associazione.
Donne del Vino: «Uccise due socie in pochi anni»
«Da anni - sottolinea Daniela Mastroberardino, presidente dell'associazione - le Donne del Vino sono in prima linea nel contrasto alla violenza di genere. Dopo l'assassinio di una nostra socia, la sommelier Donatella Briosi, per mano dell'ex marito, nel 2018 abbiamo incrementato le nostre iniziative per sostenere economicamente i centri anti violenza e portare all'attenzione politica i corsi per il rispetto di genere che insegnano a distinguere fra maleducazione e reati. È stata creata la catena di solidarietà “Tu non sei sola” dove sul nostro sito mettiamo in evidenza tutte le iniziative culturali volte al rispetto e a combattere la violenza di genere».
«Della nostra associazione fanno parte molte donne imprenditrici che lavorano, sono economicamente indipendenti e hanno una fitta rete di relazioni. Il settore del vino - continua Mastroberardino - è quello dove le donne sono più vicine alla parità salariale e di ruoli: le donne sono l'80% degli addetti al marketing e alla comunicazione, il 51% di chi si occupa di commerciale e il 76% di chi riceve gli enoturisti. Questo non ci mette al riparo dalla violenza, anzi: a settembre abbiamo assistito al femminicidio di Marisa Leo, la seconda socia uccisa in pochi anni. Motivo per cui oggi siamo qui a firmare questo accordo con la Polizia di Stato che ci rende ancora più forti e convinte ad andare avanti».
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Alberto Lupini
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