Diodoros di CVA Canicattì, rosso di classe che cresce all’ombra dei templi di Agrigento
Il succeso della Cooperativa Viticoltori Associati (CVA) di Canicattì è dato da terreni, qualità e impegno per ottenere vini eccellenti. Degustato il Diodoros Doc Sicilia Rosso, sul mercato con l'annata 2019
Qual è il segreto affinchè una cooperativa vitivinicola sia di grande successo? Risposta: terreni vocati ai vigneti, soci disposti alla qualità anche a scapito della quantità e che si facciano guidare dai tecnici, un presidente e un direttivo che sposino l’idea di fare vini eccellenti, bravi tecnici che guidino i soci nelle operazioni colturali, enologi esperti e con le idee chiare, commerciali che sappiano vendere i vini. Queste sono le condizioni in cui opera CVA (Cooperativa Viticoltori Associati) di Canicattì.
Cominciamo dai terreni: in provincia di Agrigento intorno a Canicattì e Naro, 300 soci e 700 ha, un recente vigneto di 4 ha sull’Etna est, il recupero e la gestione di un vigneto ai piedi della collinetta del famoso tempio di Giunone con una convenzione con l’Ente Parco della Valle dei Templi di Agrigento, dal 2008 un presidente Giovanni Greco che ha indirizzato la cooperativa verso la remunerabilità che si può ottenere solo realizzando vini di eccellenza, premiatissimi nei più importanti concorsi internazionali, il Mondiale di Bruxelles tra tutti, lodati dalle più autorevoli guide.
L’equipe tecnica in campagna è guidata da Calogero Di Lauria, in cantina da Giuditta Raccuglia, consulente è l’enologo Tonino Guzzo, che proprio con CVA ha iniziato la sua prestigiosa carriera di consulente che oggi lo premia tra i più noti e richiesti del panorama siciliano.
Diodoros Doc Sicilia Rosso: fusione tra viticoltura e l'archeologia della Valle dei Templi
Il progetto Diodoros rappresenta la fusione tra archeologia e viticoltura nei vigneti posti sotto il tempio di Giunone, dove le viti sono il frutto di una selezione naturale che i vignaioli della Valle dei Templi hanno operato nel corso degli anni interpretando al meglio gli aspetti pedoclimatici, facendo risultare il Nero d’Avola come il vitigno più adatto ai suoli e al clima.
Il risultato è il vino Diodoros Doc Sicilia Rosso di cui degustiamo la bottiglia n. 2025 di 4.800 esemplari dell’annata 2019. Viti autoctone per il 90% di Nero d’Avola e il resto Nerello Mascalese e Cappuccio, coltivazione in regime di lotta integrata con trattamenti minimi, attenzione massima al grado di maturazione per la vendemmia, selezione dei grappoli, classica vinificazione in rosso, affinamento secondo le annate di 12-15 mesi in barrique, poi in vasca ed infine per oltre 6 mesi in bottiglia.
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L’ultima annata sul mercato è appunto la 2019 che nel calice è color rubino carico quasi granato; al naso tanta frutta rossa sotto spirito, poca confettura, speziato, balsamico e molta liquirizia; al palato tannini fitti ma ammansiti, intensa struttura, buona acidità che ne raffresca la beva, lungo, di classe, un eccellente rosso da carne che predilige il salotto per essere gustato a solo. Prezzo € 26.
CVA Canicattì
Contrada Aquilata - 92024 Canicattì (Ag)
Tel 0922 829371
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