Digitale, innovativo, internazionale: il vino lombardo pronto a correre dopo il Covid

Ascovilo e Intesa San Paolo hanno sottoscritto un accordo per sostenere le aziende vinicole regionali attraverso strumenti finanziari che devono essere sfruttati per un'economia sostenibile e internazionale

23 novembre 2021 | 17:30

La crescita sostenibile va stimolata e finanziata. Nasce con questa filosofia il protocollo tra Ascovilo (Associazione dei consorzi vitivinicoli lombardi) e Intesa Sanpaolo siglato durante il Vinitaly e divenuto operativo. Un primo passo per il sostegno delle aziende attraverso il supporto all'internazionalizzazione e allo sviluppo dell'export oltre alla definizione di un tavolo di lavoro finalizzato allo studio e all'analisi della filiera vitivinicola lombarda con approfondimenti sui principali andamenti economici.

 

 

Gli obiettivi dell'accordo

Nell’anno della pandemia da Coronavirus, questi accordi sono strategici per il sostegno del sistema produttivo legato alle aziende vitivinicole lombarde. La Direzione Agribusiness ha già messo a disposizione risorse e servizi per sostenere un comparto fondamentale per l’economia reale del Paese proponendosi come interlocutore qualificato per accompagnarne gli operatori in tutte le fasi dello sviluppo, nonché sostenere investimenti finalizzati a promuovere nuovi progetti imprenditoriali, con una particolare attenzione ai criteri della sostenibilità e della circular economy.

L’accordo prevede inoltre l’accesso delle aziende associate al “pegno rotativo sui vini Doc”, la soluzione finanziaria di Intesa Sanpaolo che consente di effettuare una valutazione puntuale delle scorte di vino da affinamento e di convertirle in garanzie utili per ottenere nuove linee di credito.

 

L'apporto del vino all'economia italiana

Da una ricerca della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo emerge che nel 2020 il sistema agroalimentare italiano ha generato un valore aggiunto di quasi 64 miliardi di euro e ha occupato oltre 1,4 milioni di persone, con un peso sull’economia rispettivamente del 4,3% e del 5,7%. L’export di vino italiano ha totalizzato circa 6,3 miliardi di euro nel 2020, in contrazione del 2,2% rispetto al 2019. Le esportazioni di vino in Lombardia evidenziano una contrazione nel 2020 del -11,7%. Nei primi sei mesi del 2021 l’export di vino italiano ha superato i 3,3 miliardi, in crescita del 15,6% rispetto allo stesso periodo del 2020. Per la Lombardia la crescita è stata dell’11,7%. Rispetto al primo semestre del 2019, le esportazioni di vino della Lombardia non hanno ancora recuperato i livelli pre-covid (-7,3%). La provincia di Pavia è tra le prime venti province italiane per produzione di vino nel 2020 (20ma posizione), Brescia si colloca al 33simo posto.

 

Il distretto dei Vini e distillati del bresciano è cresciuto del 28% dal 2008 al 2020, passando da 102 a oltre 130 milioni di euro. Nel 2020 ha registrato una parziale battuta d’arresto (-13,9% tendenziale). Nel primo semestre del 2021 l’evoluzione è ancora negativa (-2.2% vs. 1 sem del 2020; -15,8% vs. 1 sem 2019).

 

In Italia circa il 70% della produzione di vino è certificata Dop/Igp; in Lombardia la percentuale supera il 90% contando 41 vini certificati Dop/Igp. Nel 2019 il valore imbottigliato del vino Dop/Igp nella regione ha raggiunto i 422 milioni di euro (ottava regione per impatto, il 4,6% sul totale Italia). Nel 2020, l’Associazione Italiana Sommelier ha assegnato il massimo riconoscimento delle “Quattro Viti” a 43 etichette lombarde.

 

Gioco di squadra per sostenere il settore

«Al centro mettiamo la sostenibilità e l'economia circolare nella filiera vitivinicola lombarda - ha rimarcato Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo - spingendo il supporto alla promozione e formazione in collaborazione con il mondo universitario e gli istituti Tecnici superiori. L’agroalimentare è senz’altro un comparto strategico per la Lombardia, in grado di crescere anche nei periodi di crisi grazie alle stesse caratteristiche strutturali che ne hanno determinato il successo sui mercati mondiali. Il settore è, infatti, sostenuto da produzioni di maggiore qualità che esprimono un elevato valore aggiunto e ci spingono ai vertici nel ranking internazionale delle quote di mercato nella fascia top di gamma”. In questo solco è nato l'accordo tra Ascovilo e Intesa Sanpaolo che dovrà sostenere l'economia agricola con uno sguardo attento all'internazionalizzazione.

 

 

Renzo Simonato, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo: «Siamo molto soddisfatti di aver intrapreso con l’Associazione Consorzi Tutela Vini Lombardi un percorso condiviso a beneficio della filiera vitivinicola lombarda. Una collaborazione in cui mettiamo a servizio delle imprese importanti competenze nell’ambito dell’internazionalizzazione, della sostenibilità e dell’economia circolare, oltre a servizi finanziari dedicati. Interventi coerenti con gli indirizzi del PNRR e che abbiamo in questi mesi ampiamente implementato con numerose realtà Consortili per supportare le diverse filiere del settore agroalimentare».

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Alberto Lupini


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