Conte degli Azzoni, uva lavata e asciugata prima di essere pigiata

L'azienda maceratese effettua l'operazione per rimuovere dai grappoli sporco, microrganismi e residui di pesticidi. Un'operazione che prima veniva svolta solo da altre due aziende italiane

12 ottobre 2021 | 16:46
di Piera Genta

L’azienda agricola Conte degli Azzoni di Montefano (Macerata) ha introdotto con la vendemmia 2021 il lavaggio e l’asciugatura delle uve Ribona che saranno utilizzate per produrre la versione Superiore. L’uva usata per la vinificazione è l’unica materia prima che non viene lavata prima della lavorazione. Il lavaggio ha lo scopo di rimuovere lo sporco, i residui di pesticidi ed i microrganismi responsabili della perdita di qualità. Conte degli Azzoni è tra le prime aziende nelle Marche ad utilizzare questo innovativo procedimento, in Italia prima di loro solo l’azienda Cà del Bosco in Franciacorta e Mario Pojer in Trentino.

 

Il meccanismo delicato

«Sicuramente dal prossimo anno - afferma Valperto degli Azzoni - il lavaggio verrà applicato a tutte le altre uve che coltiviamo, Montepulciano, Sangiovese tra le più importanti. Dopo la raccolta manuale e il raffreddamento in cella, le uve dalle cassette vengono depositate su un rullo che le accompagna direttamente in una vasca di ammollo. A questo punto inizia il lavaggio vero e proprio che prevede il movimento e galleggiamento per borbottaggio d’aria dei grappoli che sono infine asciugati attraverso nastri posti su diversi livelli e “soffiati” sopra e sotto grazie a delicatissimi getti d’aria affinché il mosto che nascerà dalla pigiatura non risulti minimamente intaccato dalle acque di lavaggio. L’acqua di lavaggio poi viene riutilizzata per la pulizia delle cantine e per l’irrigazione. Prossimo passo sarà quello di filtrarla e rimetterla in circolo nel sistema di lavaggio delle uve.

 

La storia dell'azienda

Conte degli Azzoni, fondata negli anni ‘50 dal conte Roberto degli Azzoni, oggi guidata dai tre figli Valperto, Filippo e Aldobrando, si sviluppa su una superficie di oltre 850 ettari, di cui 118 coltivati a vigneti in progressiva conversione al biologico dal 2018. È la terza azienda vitivinicola  con Banfi e Mezzacorona ad aver investito nel Bilancio di sostenibilità, redatto per la prima volta nel 2017 e giunto oggi al quarto volume. Alla base della filosofia aziendale il benessere delle persone; la tutela dell’ambiente e la salvaguardia degli ecosistemi. Oltre al Bilancio di Sostenibilità l’azienda ha aderito al progetto Life Vitisom, che ha come obiettivo quello di promuovere una gestione sostenibile del suolo in viticultura, attraverso lo sviluppo e la sperimentazione di una tecnologia per la concimazione organica del vigneto.

 

Prossimo obiettivo diventare una B Corp ovvero una azienda che sceglie di produrre benefici di carattere sociale ed ambientale mentre raggiunge i propri risultati di profitto.

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Alberto Lupini


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