Consorzio del Moscato di Scanzo. Si dimettono il presidente Russo e il vice Biava

Dopo 5 anni di presidenza ricchi di successi, Paolo Russo e Manuel Biava hanno deciso di lasciare il Consiglio di amministrazione per divergenze insanabile con gli altri membri

25 febbraio 2021 | 15:58
di Giorgio Lazzari
Paolo Russo si è dimesso, insieme al vicepresidente Manuel Biava, dai vertici del Consorzio del Moscato di Scanzo. «Un passo indietro per il bene del Moscato di Scanzo - commenta Paolo Russo, proprietario dell’azienda agricola La Corona - io e Biava siamo entrati insieme a 18 anni nell’allora Associazione Produttori Moscato di Scanzo, che poi si è trasformata nell’attuale consorzio In 33 anni abbiamo lavorato per il bene del nostro vino, che oggi è conosciuto in tutto il mondo».

Paolo Russo viene eletto presidente nel 2016 e dopo 5 anni alla presidenza ha deciso di lasciare, a causa di visioni differenti con gli altri membri del Cda.


Paolo Russo

Russo: Rimarremo sempre vicini al Consorzio
«Il mio secondo mandato si sarebbe concluso a fine anno, ma non aveva senso continuare in questo modo - prosegue Russo - è giusto prendere le decisioni tutti insieme e convintamente. Se parte del consiglio di amministrazione la pensa diversamente, è giusto prendere strade diverse. Ma noi rimarremo sempre vicini al consorzio e collaboreremo, laddove possibile, a tutte le iniziative che verranno portate avanti».

5 anni di presidenza permettono di tracciare una linea con il bilancio del lavoro portato avanti in un lustro. «Sicuramente - prosegue Russo - il Consorzio di Tutela del Moscato di Scanzo ha acquisito grande visibilità e siamo riusciti a gestire l’associazione anche da un punto di vista finanziario Un lavoro di squadra reso possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Scanzorosciate e i nostri soci produttori di Moscato. Abbiamo riempito la nuova sede in centro a Scanzo e organizzato visite e degustazioni invitando ogni sabato un produttore in consorzio. Il salto di qualità è arrivato anche grazie alla partecipazione a Vinitaly, ma non dimentichiamo il successo delle missioni al Parlamento europeo e le iniziative sul territorio grazie alla collaborazione e alla rete di relazioni intessute con gli altri consorzi, enti pubblici e aziende private. Nel 2019, in collaborazione con Bormioli e Ros, abbiamo studiato un bicchiere ufficiale con il logo del consorzio per la degustazione del nostro Moscato di Scanzo».

Pandemia ed emergenza sanitaria a parte, sono state affrontate anche annate difficili, come il 2014 e 2016, dove la produzione è stata azzerata a causa del maltempo. Il Consorzio sta portando avanti il progetto con l’Università di Milano e di Bologna per selezionare il clone che esprima al meglio i profumi e gli aromi del Moscato di Scanzo e nel 2020 è stata fatto la prima microvinificazione.

Il CdA attuale
In carica rimane un Cda formato da 5 membri rappresentanti delle aziende agricole De Toma, Lucchetti Ippolita, Sereno Magri, Cascina San Giovanni e Pagnoncelli Folceri che dovrà decidere il futuro del Consorzio di Tutela del Moscato di Scanzo, tramite la cooptazione di altri produttori, oppure andare ad elezioni anticipate per nominare il nuovo presidente.

Il Moscato di Scanzo rappresenta la più piccola Docg d’Italia, con una produzione di 234 ettolitri nel 2020 (+7% rispetto al 2019), su 18 ettari di superficie vitata. L’anno scorso sono stati raccolti 795 quintali di uva e la media delle bottiglie prodotte si attesta intorno alle 60mila, numero che varia in base alle annate. Il Consorzio, che è nato a dicembre 1993 dall’Associazione Produttori Moscato di Scanzo fondata nel 1982, ottiene la Docg nel 2009 e conta oggi una ventina di aziende iscritte, che rappresentano il 70% dei produttori.

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Alberto Lupini


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