Comincioli, vini di alta qualità a due passi dal Lago di Garda

Con la vendemmia in vista, abbiamo parlato con Gianfranco Comincioli, un'eccellenza gardesana, che gestisce l'azienda di Puegnago con moglie e figli

11 agosto 2022 | 08:30
di Renato Andreolassi

«Dopo un anno di sacrifici, si torna finalmente a sorridere!». Gianfranco Comincioli, una eccellenza nel campo della produzione di vini di alta qualità sul Garda è giustamente soddisfatto. «Se il tempo tiene - dice nella cantina di Puegnago frequentata in questo periodo soprattutto da turisti tedeschi - faremo una buonissima vendemmia. La maturazione dell'uva è a buon punto, anticipiamo anche la raccolta rispetto a fine settembre-ottobre. Le migliori uve per i nostri vini base sono pronte». 

I vini di Comincioli 

Conosciamo allora le etichette di ComincioliIl "Diamante" un vino rosato, poliedrico dai riflessi rosa e melograno molto richiesto d'estate, grazie una grande soavità (in assoluto, a nostro parere, il miglior Chiaretto insieme al Costaripa di Vezzola, fra quelli prodotti su tutte e tre le sponde del Garda). A seguire l’insuperabile rosso "Sulér", 15 gradi di struttura, passione e appassimento, un Riviera del Garda Classico Doc davvero Superiore a tutto, tutto pasto!

Da assaggiare il singolare bianco "Perlì" dai profumi di zagara e cedro e le suggestive bollicine "Riva", vino spumante a dosaggio zero, golden e carezzevole come le placide acque del Benaco, ma capaci pure di scintille e forti emozioni. Insomma, vini fuoriclasse che non temono confronti.

 

 

Non grandi annate, ma grandi bottiglie 

«Se un vino non è buono - rimarca con forza Gianfranco - non è buono, stop!». Quattro anni fa ebbe il coraggio (o l’incoscienza?) di buttare un’intera annata perché: «Non mi soddisfaceva, non era della qualità che intendevo». 

Regola aurea: non esistono grandi annate, ma grandi bottiglie. Il vino, i veri amatori lo ripetono, è un elemento vivo: con tutte le incongruenze e i capricci che un essere vivente porta con sé. È un principio base per Gianfranco che gestisce l'azienda assieme alla moglie e ai figli: un viticoltore che non teme nuove sfide e avventure. 

Il 1552 Vermouth 

Lo scorso anno ha deciso di ideare ed elaborare assieme al figlio Roberto una ricetta esclusiva, il "1552 Vermouth". Un vino aromatizzato, ottenuto dal bianco "Perlì", con l'aggiunta di erbe aromatiche e spezie. Perchè, come scrisse Piero Chiara nel 1982: «Apparve la vite e fu subito festa!». 

 

 

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