Eventi e momenti di svago all'insegna della freschezza e della leggiadria tra terme, pic-nic, cene in vigna, visite guidate in ville e castelli per rilanciare il settore vitivinicolo della zona
22 giugno 2021 | 11:30
I Colli Euganei scommettono sulla ripartenza. E i segnali fanno ben sperare.
«C'è tanta voglia di uscire e tornare a respirare», commenta Marco Calaon, presidente del Consorzio Vini Colli Euganei. «Alle terme gli hotel hanno riaperto, ogni giorno aumentano le targhe straniere che vediamo girare. La recente manifestazione Cantine Aperte è andata molto bene, seppur affrontata in modo prudente dalle nostre aziende che hanno preferito limitare i posti disponibili e far vivere al meglio l'esperienza in vigna e in cantina».
Dopo il Covid, a Vò si pensa solo al vino
Il piccolo
paese veneto di Vo’ è stato uno dei primi focolai di Covid-19 in Italia. Ed
è qui che ha sede il Consorzio Vini Colli Euganei dove nascono grandi etichette come i rossi bordolesi, la rinomata Docg Fior d’Arancio, ma anche produzioni più piccole, come quel Serprino, il Prosecco padovano prodotto dall'unico vitigno Glera coltivato in territorio vulcanico.
«Noi stiamo promuovendo ogni forma di evento diffuso, dai pic-nic, alle cene in vigna,
per arrivare al nostro evento estivo il "Serprino Week End". Dal 16 al 19 luglio, le cantine proporranno in degustazione la bollicina esclusivamente euganea in abbinamento a sfiziosi cicchetti a km zero, eventi a tema Serprino, visite guidate in ville e castelli, aperitivi informali, cene di gala, tutto all'insegna della freschezza e della leggiadria».
Calaon scorre i dati di questo periodo fortemente segnato dalla pandemia:
«Le aziende che sono riuscite a riorganizzarsi velocemente, passando alla multicanalità per le vendite,
stimiamo abbiano perso intorno al 30%, la Gdo e gli shop online hanno in parte colmato il vuoto lasciato dal quasi totale azzeramento del canale Horeca».
La crisi ha colpito anche l'Horeca dei Colli Euganei
Difficoltà vissute dalle cantine, ma
anche dai bar, hotel e ristoranti. Ida Poletto, è la proprietaria dell’AbanoRitz di Abano Terme, tra le realtà termali che copre il maggior numero di patologie osteoarticolari. Un hotel di stile fra “vintage” e design d’autore, ma che è anche «casa» per i suoi ospiti coccolati dai fanghi benefici. Passionale e combattiva, Ida è scesa in prima linea per proteggere ciò che ha di più caro. «Qui lavorano 70 persone - racconta -
l’hotel non era mai stato chiuso. Io sono rimasta perché questa è casa mia. 5 mesi. E per non diventare matta ho iniziato a scrivere un diario che è diventato un blog. È stato difficile riaprire tanto quanto chiudere».
Destinazione amata da scrittori e poeti
Come scogli che affiorano in un grande mare,
i Colli Euganei nei secoli hanno stregato scrittori e poeti: da Ugo Foscolo a Francesco Petrarca fino a Mary Shelley che è arrivata qui dopo aver scritto Frankenstein. Questi coni di origine vulcanica sono punteggiati di dimore storiche dal fascino senza tempo come
il giardino monumentale di Valsanzibio, aperto da fine febbraio, realizzato da una delle più ricche ed importanti famiglie veneziane, la famiglia Barbarigo, come voto solenne a Dio per sconfiggere la peste del 1630-31. Qui c’era l’approdo delle barche e canali navigabili. Oggi è usato per set cinematografici e di moda. All’interno un labirinto che presenta sette vie trabocchetto come i sette vizi capitali. Con 350 stanze
il Castello del Catajo di Battaglia Terme è oggi la villa privata più grande d’Italia. Il proprietario è Sergio Cervellin, l'uomo che ha brevettato il mocio Vileda.
Vignalta: sugli scudi il Fior d'Arancio Docg passito Alpianae
Tra le cantine più interessanti della zona c’è Vignalta. Gambero Rosso 2021 ha assegnato i 3 bicchieri al Merlot Riserva 2015, oggi uno dei 44 migliori vini del Veneto. «Fin dai primi decenni del 1800 - spiega Lucio Gomiero - i Colli Euganei, per primi in Italia, hanno accolto i vitigni bordolesi». L’azienda di Arquà Petrarca ha contribuito a far crescere l'enologia euganea.
Vanto e orgoglio è il Fior d’Arancio Docg nella sua versione più nobile: dal 1987 Vignalta produce il plurimedagliato Alpianae, il primo passito dei Colli Euganei.
Ca' Lustra Zanovello: lieviti indigeni per "firmare" i vini
Ca’ Lustra Zanovello di Cinto Euganeo propone vini di alta qualità in grado di valorizzare al meglio il carattere vulcanico e mediterraneo del territorio. In cantina le lavorazioni sono attente e senza “scorciatoie” per dare vini sani, autentici e invitanti.
L’uso dei lieviti indigeni è uno dei marchi distintivi dell’azienda. I vitigni bordolesi si accompagnano ai numerosi vitigni bianchi veneti come Pinella, Pedevenda, Serprina e altri ancora. Linda Zanovello ci racconta degli studi sui vitigni autoctoni per preservarli dall’oblio.
La cantina ha, inoltre, avviato una sperimentazione in Sicilia dove sono state piantate le viti di Moscato Nero, un'antica varietà che è stata abbandonata nel corso del ‘900 a causa della sua scarsissima produttività. Infine una curiosità: nelle bottiglie si possono ritrovare i segni del passato riportati in etichetta sotto forma dell’antica scrittura dei popoli veneti.
San Nazario: spazio al biologico e al biodinamico
Biologica e biodinamica
l’azienda agricola San Nazario di Cortelà di Vo’ ha tra i suoi prodotti di punta il Fior d’Arancio Passito Docg Messalino. Questo nome è stato scelto perché i primi acquirenti sono stati i preti delle parrocchie vicine. Cucina sostenibile e ottimo pranzo vegetariano. Chi si ferma ha l’occasione di conoscere e apprezzare le delizie di questa terra nella sua versione più gustosa e genuina.
Quota 101: produzione in quota per il Gelso di Lapo
A Torreglia, a 101 metri sul livello del mare,
incontriamo Quota 101 in una zona così bella da sembrare una cartolina con una cantina ecosostenibile “CasaClima Wine”. «La tenuta - spiega Roberto Gardina, che è anche titolare della Max Costruzioni e presidente della Strada del vino Colli Euganei - era una delle più promettenti dei Colli Euganei, l'abbiamo comprata nel 2010, ci siamo innamorati del posto. Le mie figlie Silvia e Roberta, entrambe laureate, hanno deciso di fare le contadine».
L’azienda produce anche olive: «Non le sottoponiamo a trattamenti, se vengono bene facciamo l'olio altrimenti no», precisa Gardina. Andrea Monico in Quota 101 è responsabile marketing ed accoglienza e nel tempo è diventato anche un eccellente wine ambassador.
Il Gelso di Lapo, il loro passito, è davvero una chicca, con sentori di zeste di arancio e fiori di zagara.
Dal Pianzio si gusta lo spritz euganeo
Nicola Selmin dell’azienda
Il Pianzio, azienda di Galzignano Terme, ci presenta lo “Spritz Euganeo”. Nato pochi anni fa nel borgo medievale di Arquà Petrarca è diventato un
aperitivo “bandiera” dei Colli Euganei: con il moscato Fior d’Arancio Docg al posto del Prosecco e la giuggiola. Ad inventarlo Pino Cesarotto, titolare dell’Enoteca di Arquà. Il risultato è un aperitivo piacevole e leggero con un tenore alcolico che è più o meno la metà di uno spritz classico.