La data era il 13 maggio 1806 quando l'editore di The Balance, Harry Croswell, definì per la prima volta la parola cocktail come "un liquore stimolante, composto da alcolici di qualsiasi tipo, zucchero, acqua e amari". In un balzo in avanti di oltre 200 anni, questa data viene ancora celebrata ogni anno come la Giornata Mondiale del Cocktail. Si festeggia ogni anno il 13 maggio.
I punti chiave:
- Il cocktail è oggi al centro della ristorazione
- La nuova tendenza dei cocktail è la flower mixology
- I migliori cocktail bar di Napoli: Fratelli Prisco e Rua
- Brescia, un cocktail bar di alto livello ad Areadocks
- Firenze, cocktail disegnati come una tela al Santa Cocktail Club
- Milano, di tendenza l'utilizzo dell'olio nei cocktail: Dada in Taverna
- In Liguria cocktail ispirati all'Asia al Grand Hotel Bristol Spa Resort
- Roma, il nuovo cocktail bar Newkkey
- La mixology e i cocktail stanno vivendo un momento felice
- Come preparare cocktail originali a casa: alcune ricette
Il cocktail è oggi al centro della ristorazione
Una sorta di preview atta a palesare quanto gradimento stia attualmente incontrando il mondo della mixology si è avuta nello scorso mese di aprile a Firenze con la Settima Edizione della Florence Cocktail Week, l’appuntamento fiorentino dedicato a professionisti e appassionati del settore. È stata una settimana di incontri e masterclass con tanti ospiti internazionali. Sono stati 46 i cocktail bar e bar d’hotel presenti alla manifestazione. Una considerazione atta a stimolare una riflessione: attualmente può un bar rendersi attrattivo soprattutto verso un target emergente costituito da giovani e da competenti appassionati di mixology senza essere in grado di servire cocktail? La risposta tende al "no"!
Come tenderebbe al "no" la risposta alla seguente domanda: al ristorante può ritenersi adeguato un offering di bevande che, magari con corretti suggerimenti di pairing, non includa anche alcuni cocktail? Ne consegue una riflessione: si va verso un moderno concetto di accoglienza che mette insieme cocktail bar, rispetto della tradizione e preparazioni che esprimono un linguaggio fresco, piacevole, senza eccessi.
La nuova tendenza dei cocktail è la Flower Mixology
Ricerca e creatività rendono percorribile e attuale la tendenza Flower Mixology, e questa primavera è proprio la stagione propizia. È un po' come sorseggiarla, la primavera! La “Flower Mixology” sta diventando tendenza a livello mondiale. I bartender si sfidano a colpi di fiori, petali ed essenze floreali per creare i drink più scenografici e primaverili. In effetti, i fiori eduli sono sempre stati ingredienti utilizzati nell’arte della mixology. Successivamente all’oliva nel Martini e alla ciliegia nel Manhattan si sono affiancati anche fiori e petali: prima come semplici guarnizioni e, poi come ingredienti in grado di aggiungendo un tocco di colore, carattere e stile.
L’impatto estetico, infatti, è solo un aspetto del modo in cui fiori e petali possono contribuire ad arricchire e completare il cocktail: da allora, le guarnizioni sono passate da semplici tocchi finali a ingredienti chiave in molti drink, facendoli risaltare aggiungere policromia e rocchi di stile. I fiori eduli è possibile utilizzarli tramite fermentazioni, infusioni e sciroppi che consentono di preservare i profumi primaverili.
I migliori cocktail bar di Napoli: Fratelli Prisco e Ruah
Piacevolmente constatiamo che l'offering di cocktail è innovazione che comincia a connotare anche la pizzeria. Ghiotta testimonianza di ciò è la pizzeria Fratelli Prisco – Pizza & Spirits di Boscotrecase (Na) nel cuore dell’energica area vesuviana. I fratelli Crispo sono Giacomo e Giovanni. Giovanni si occupa degli impasti. Giacomo, sovraintende alla sala ed al contempo si occupa di mixology. Ed è Giacomo che ci racconta del suo cocktail originale ispiratogli dal Vesuvio. Il nome del cocktail ideato e realizzato da Giacomo è "Tempore 79". Perché questo nome? «Il nome Tempore 79 è legato all'eruzione del Vesuvio dell'anno 79 d.C. L'eruzione modificò la morfologia del Vulcano e provocò la distruzione di Ercolano, Oplontis, Pompei, Stabia e Oplontis. Il colore di questo cocktail è rosso vivo, ad evocare la colata lavica. Contribuisce fondamentalmente al colore il più famoso, soprattutto all'estero, dei vini vesuviani, il Lacryma Christi del Vesuvio DOC Rosso. Guarnisco con un rametto di rosmarino e una fettina di arancia fresca, agrume ben presente nella nostra fascia vesuviana».
Si resta in provincia di Napoli e ci si incontra con Mario Donald, bar manager del Ruah, cocktail bar di San Vitaliano (Na). Mario Donald, poco più che trentenne, mette tanta passione nella sua professione. Il Ruah è un concept innovativo dove bar e cucina si fondono insieme per ampliare la delizia del cliente. "Il mondo del bar" ci dice Mario Donald "è in continua evoluzione ed al contempo vive analoga innovazione anche la mixology. In questo momento si predilige una miscelazione puntata al basso contenuto alcolico, e quindi low alcool, facile anche da poter essere accostata a piatti di cucina" Il cocktail originale di Mario Donald è Armonia, i cui ingredienti sono rum Flor de Cana, cordiale al latte di cocco e lampone, Top di tonica e polvere di cacao.
Brescia, un cocktail bar di alto livello ad Areadocks
Ci si sposta a Brescia e si va all'interno dell'Areadocks, lo spazio multifunzionale che riesce a mettere insieme i grandi numeri con un'alta qualità. Nella zona più eclettica di Areadocks, denominata North Department Lounge Cocktail bar, abili barmen, con disponibilità di ingredienti di altissimo livello danno ulteriore elemento attrattivo all'Areadocks attraverso ottimi cocktail serviti dall’aperitivo al dopocena, sette giorni su sette.
Firenze, cocktail disegnati come una tela al Santa Cocktail Club
Andiamo a Firenze, dove Simone Covan, Bar Manager di Santa Cocktail Club e Santa Villa Cora, utilizzando tra gli ingredienti l'olio Delicate Maurino del Frantoio Franci ha ideato e realizzato “Camillo il Magnifico” un omaggio al conte Camillo Negroni, padre del Negroni cocktail. Simone Covan ha mixato gli ingredienti come i colori su una tela. Tra gli ingredienti, oltre al già citato olio, il Ginarte Dry Gin e la Nepitella Selvatica.
Milano, di tendenza l’utilizzo nell’olio nei cocktail: Dada in Taverna
L'utilizzo dell'olio nella mixology è prassi emergente che si sta esplorando anche al cocktail bar milanese Tripstillery, i cui bar manager già, argutamente e creativamente, parlano di oliococktail. Ancora a Milano, tra le situazioni che maggiormente denotano la tendenza del cocktail bar in simbiosi con il ristorante, di sicuro ha ruolo importante "Dada in Taverna" in Via Morigi. Alla guida di Dada in Taverna ci sono gli chef patron Paolo Anzil e Davide La Grotteria. Due anni fa rinnovarono il locale mantenendo lo spirito storico dell’osteria Moriggi, ma dando il tocco di DaDa in Taverna, quindi un legame tra il passato della Milano di inizio 900 e l’arte contemporanea di oggi. Questo traspare sia nell’arredo del locale che nella cucina di Paolo e Davide. DaDa in Taverna è un luogo di incontri in cui si svolgono eventi dedicati all’arte, alla letteratura e alla musica, il tutto unito da una cucina e un cocktail bar di alta qualità.
In Liguria cocktail ispirati dall’Asia al Grand Hotel Bristol Spa resort
Si va in Liguria, nella bella Rapallo (Ge), al Grand Hotel Bristol Spa Resort, dove l'Head Barman Erwan Garofalo ha creato di recente il cocktail "La Via della Seta". Suadente il suo racconto: «La via della seta collegava il porto alle seterie di Zoagli, da qui l'ispirazione al concetto dell’Asia e al rituale del the che prende forma grazie all’uso della Gaiwan, tradizionale tazza cinese per degustare il the fin da i tempi della dinastia Ming e all’accostamento dei biscotti realizzati con il medesimo the a riportarci alle tradizioni occidentali; gli ingredienti sono attentamente selezionati per ridurre al minimo gli sprechi e per esaltarne le caratteristiche. Il the è presente sia nei biscotti che sono stati creati con l’utilizzo di olio d'oliva DOP ligure per rispettare le scelte alimentari di tutti e nel cocktail al quale si unisce al Campari, al vermouth del professore e alla marmellata di Kumquat (il mandarino cinese) di nostra produzione, frutto importato grazie agli antichi commerci che persistevano in queste zone».
«Il The silk lounge bar del Grand Hotel Bristol Spa Resort si pone all’avanguardia non solo in termini di ricerca e cura dei prodotti ma anche cercando di dare ispirazione ai nostri clienti con il proprio concetto di dolce vita contemporanea» ci dice il valente General Manager Riccardo Bortolotti che poi, nel merito dell'approntamento del cocktail, aggiunge: «il cocktail è sostenibile perché utilizza supporti lavabili e riutilizzabili senza monouso di qualsiasi materiale, gli ingredienti vengono utilizzati al meglio, sia nel cocktail che nei biscotti di accompagnamento, la presentazione è molto semplice e pulita senza l’uso di alcuna decorazione per ridurre al minimo gli sprechi».
Roma, il nuovo cocktail bar Newkkey
Non può mancare, in questa carrellata, la Capitale. E difatti a Roma ha da poco aperto i battenti Newkkey nel cuore della capitale: il brand vuole richiamare sia la proposta gastronomica che nasce dall’incontro della cucina giapponese con quella sudamericana, com’è per l’appunto quella nikkei, sia il desiderio di creare nuove fruizioni della cucina fusion ancora più contemporanea e sorprendente alla vista e al palato.
In particolare, la proposta beverage contempla non solo vini perlopiù bianchi italiani, bollicine della Franciacorta, rossi del Cile e dell’Argentina, ma anche i cocktail da sorseggiare durante i pasti, quali la Caipiroska ai lamponi freschi e il Mielito, il mojito al miele. Sempre a Roma, in Piazza del Teatro di Pompeo, dietro a Campo de’ Fiori, è di recente apertura il “Veleno Pasta Bar”, un cocktail bar in cui è possibile bere miscelato e mangiare un piatto di pasta fatta in casa.
La mixology e i cocktail stanno vivendo un momento felice
In definitiva, ci piace leggere il momento felice che sta vivendo la mixology, come il frutto vitale di un desiderio che diviene esigenza e, vivaddio, anche la sua complementare e vitale reciprocità: l'esigenza che si trasmuta in desiderio. Stiamo parlando, praticamente, della realizzazione pragmatica di un'osmosi irrimandabile tra il bar che non può più esentarsi dall'erogare cocktail abilmente approntati e decorosamente serviti, e il ristorante che, parimenti, non può più esentarsi dall'erogare bevande miscelate non soltanto nei momenti ante e post cena ma anche (e se fosse soprattutto?) nel durante. La società liquida, l'indistinto che ha sue chance di vittoria durevole quando poggia sulla base solida della competenza e sulla base fluida (ma non per questo instabile) della creatività.
Come preparare cocktail originali a casa: alcune ricette
Se vuoi stupire i tuoi ospiti con cocktail originali e divertenti o se semplicemente vuoi goderti un momento di gusto e di pace, ecco alcuni consigli di cocktail da preparare:
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Alberto Lupini
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