Club del Buttafuoco Storico, a Vinitaly protagonista un cuvée speciale
“Vignaioli del Buttafuoco Storico 2018” sarà presentato a Vinitaly lunedì 3 aprile. La bottiglia racchiude in sé la filosofia del consorzio e rispecchia in pieno il suo modo di operare in vigna ed in cantina
È l’espressione del Club del Buttafuoco Storico e dei suoi vignaioli. È la bottiglia che racchiude in sé la filosofia del consorzio e che rispecchia in pieno il suo modo di operare in vigna ed in cantina. Non a caso l’etichetta consortile del Club del Buttafuoco Storico “Vignaioli del Buttafuoco Storico 2018” è una cuvée speciale che nasce dall’assemblaggio di partite di vino atte a divenire Buttafuoco Storico, provenienti dalle 20 vigne storiche che costituiscono il patrimonio di questo grande rosso dell’Oltrepò Pavese. Questo rosso sarà presentato a Vinitaly nella giornata di lunedì 3 aprile, presso il Padiglione Lombardia stand C5. Le quantità dei differenti vini che costituiscono la cuvée, così come le proporzioni, non sono definite da parametri fissi ma variano di anno in anno, a seconda di ogni singola vendemmia e delle scelte dell’autore che pone la sua firma sulla bottiglia: Jean François Coquard per l’annata 2018.
Enologo francese, “uomo del Pinot nero”, Coquard ha deciso di partecipare a questo progetto perché legato da una profonda amicizia con il territorio oltrepadano, dove ha per lungo tempo vissuto, lavorato e con il quale mantiene ancora alcune collaborazioni. «L’idea da cui sono partito per realizzare questo vino - commenta Jean François Coquard - è stata quella di rendere il Buttafuoco Storico più moderno e più vicino ai gusti del consumatore attuale esaltandone, lavorando sulla struttura e sullo spessore, finezza ed eleganza per dare una beva immediata, piacevole, sottile. In questo l’annata 2018, più leggera rispetto a quanto siamo abituati ultimamente perché caratterizzata da un andamento climatico regolare, è stata d'aiuto: un'annata buona per questo tipo di vini». «La bottiglia “Vignaioli del Buttafuoco Storico 2018” - continua il presidente del Club del Buttafuoco Storico, Davide Calvi - è per noi un progetto importante: innanzitutto si chiama come un “gruppo” - “Vignaioli del Buttafuoco Storico” - ribadendo la volontà collettiva dei produttori del Club di far emergere la qualità enologica della zona di produzione, il 'cru' vocatissimo dello "Sperone di Stradella”. Nello stesso tempo questa bottiglia è l’ambasciatrice con cui ci facciamo conoscere e, dall’annata 2011, abbiamo deciso di affidarne la produzione ogni anno a un enologo differente: creiamo una rete di stima e professionalità intorno al Buttafuoco Storico, che continua così a crescere».
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Alberto Lupini