Cincinnato lancia tre etichette bio: Lelio, Argeo e Quinto. Linea ad hoc per i ristoranti
L'azienda laziale mette sul mercato tre vini biologici frutto di un progetto nato nel 1998. Obiettivo: fornire un'alternativa biologica ai locali per rinnovare la carta dei vini e rilanciare i consumi a tavola
14 giugno 2021 | 15:52
Sono tre i vini, esclusivamente pensati per la ristorazione, lanciati sul mercato da Cincinnato, una delle più importanti realtà cooperative vitivinicole del Lazio nata nel 1947. Si tratta delle etichette Argeo, Lelio e Quinto; tutte appartenenti alla nuova linea biologica dell'azienda di Cori. In questo modo, Cincinnato scommette sulla ripresa del settore Horeca ormai vicino alla normalità del servizio dopo il passaggio in zona bianca di nuovi territori per un totale di 40 milioni di italiani nel regime minimo di restrizioni.
«La cura dei dettagli è importante per fare biologico bene - ha specificato Giovanna Trisorio, responsabile marketing di Cincinnato - ma per noi questo aspetto non ha rappresentato un problema. I nostri vini e i nostri packaging sono da sempre oggetto di attenzioni maniacali, per offrire ai nostri appassionati prodotti buoni e belli. Anche in questo caso la scelta è partita dalla terra, da vigneti lavorati con la massima attenzione, passando per pratiche di cantina rispettose della materia prima e dell’ambiente, arrivando poi in bottiglie che hanno un chiaro segnale di riconoscimento sul tavolo dei tanti ristoratori che in queste settimane stanno riaprendo finalmente le loro porte».
Un progetto nato nel 1998 e che ora porta i suoi frutti: Lelio, Argeo e Quinto
«Il progetto bio di Cincinnato parte dal lontano 1998 con la produzione di uve biologiche, e oggi dopo tanta ricerca e sperimentazione, presentiamo: Lelio, Argeo e Quinto per raccogliere l’esigenza di vivere in modo più sostenibile e offrire una proposta in più agli amici ristoratori, che sono un pezzo fondamentale della nostra economia ma anche della nostra socialità», ha spiegato Nazzareno Milita, presidente della Cincinnato. Oltre alle tre etichette elencate, una quarta sarà presto aggiunta. In tutti i casi, i protagonisti sono i vitigni autoctoni più rappresentativi del Lazio: Bellone, Nero Buono e Cesanese.Carta dei vini biologica come strumento di marketing per i ristoranti
Al di là della proposta biologica, la novità sta anche nel canale di riferimento: i ristoranti. Un settore che necessita delle maggiori attenzioni possibili e di nuovi strumenti. Anche legati allo storytelling della propria offerta enologica. Nella linea bio di Cincinnato, infatti, gli appassionati troveranno vini che hanno un valore in più da raccontare, quello della storia del territorio e delle persone. Argeo, Lelio e Quinto sono infatti i nomi di alcuni soci che, potremmo dire, si espongono in prima persona per garantire il prodotto. Conduzione biologica del vigneto, stessa cura in cantina, per arrivare in bottiglia con le caratteristiche tipiche dei vini di Cori, da sempre presenti nella produzione di Cincinnato. Una scelta, quella biologica, che non riguarda solo i vini certificati e presenti nella linea dedicata - contraddistinti da splendide etichette color tabacco - ma una produzione ben più estesa che arriva a 2.400 ettolitri totali distribuiti su Bellone, Nero Buono, Cesanese, Malvasia e Greco. La conduzione biologica riguarda circa 100 ettari, sui 268 vitati gestiti in totale dalla Cincinnato, con una percentuale aziendale che tocca il 37%, ovvero più del triplo rispetto alla media della Regione Lazio (ferma all’11% nel 2019).«La cura dei dettagli è importante per fare biologico bene - ha specificato Giovanna Trisorio, responsabile marketing di Cincinnato - ma per noi questo aspetto non ha rappresentato un problema. I nostri vini e i nostri packaging sono da sempre oggetto di attenzioni maniacali, per offrire ai nostri appassionati prodotti buoni e belli. Anche in questo caso la scelta è partita dalla terra, da vigneti lavorati con la massima attenzione, passando per pratiche di cantina rispettose della materia prima e dell’ambiente, arrivando poi in bottiglie che hanno un chiaro segnale di riconoscimento sul tavolo dei tanti ristoratori che in queste settimane stanno riaprendo finalmente le loro porte».
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini
Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy
| Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024